In questa guida è possibile trovare la recensione delle migliori bici da spinning con un confronto delle caratteristiche tecniche e dei prezzi.
Indice
Come Scegliere la Migliore Bici da Spinning
Considerate che la scelta di una buona spin bike non è da prendere alla leggera: affinché sia efficiente e possa aiutarvi a raggiungere i vostri obiettivi, è fondamentale fare attenzione ad alcuni fattori importanti.
Volano
Nella spin bike, il componente che ricopre il ruolo più importante è sicuramente il volano. Perché il volano è così importante in una bici da spinning? Semplicemente perché il volano serve a determinare lo sforzo della pedalata.
È dunque importante scegliere una spin-bike che sia dotata di un volano adeguato, soprattutto in relazione al tipo di allenamento che vogliamo eseguire. Considerate che il peso di un buon volano si attesta mediamente sui 20 kg, se poi il valore è maggiore, come avviene nelle spin bike top di gamma, è ancora meglio.
Un volano con peso maggiore infatti, determina una maggiore stabilità della spin bike e consente inoltre una pedalata più fluida e con un RPM (Numero di Pedalate al Minuto) più elevato.
Da sottolineare anche che un volano abbastanza pesante, ci permette di effettuare anche la pedalata in piedi, molto più tonificante e più vicina all’esercizio che avremmo con la nostra bici su strada.
Come sempre, l’attenzione ai dettagli è fondamentale: un maggior peso del volano porta quindi ad un miglioramento dell’efficienza della spin bike.
Resistenza
Molto importante per la scelta di una buona spin bike, come accade per qualsiasi altra cyclette, è la resistenza. A cosa serve la resistenza? La resistenza in una spin bike, funziona principalmente come un “freno”, quindi genera un attrito sulla ruota.
La resistenza si distingue in due macro categorie, quindi prima di acquistare una bici da spinning, fate attenzione a scegliere quella con la resistenza più adatta alle vostre esigenze. Le due tipologie di resistenza sono le seguenti:
-Resistenza meccanica: può essere a sua volta a tampone o a cinghia, e agisce esattamente come i classici freni della bicicletta. Tramite una manopola possiamo regolarlo a piacimento (senza alcun livello preimpostato), e in questo modo il freno si avvicina al volano e lo rallenta. Questo sistema è tipico dei modelli più economici, e presenta alcuni inconvenienti: tra tutti, il rumore sarà più intenso (e meno sopportabile), e la pedalata meno fluida. Inoltre, non meno importante, questo tipo di resistenza è più soggetta ad usura, il che determina una minore durata della spin bike.
-Resistenza magnetica: basata sui magneti che determinano lo sforzo della pedalata, è controllata da una consolle, un computerino di bordo, che agisce quindi tramite un motore integrato. In questo caso lo strumento è decisamente più silenzioso e consente una pedalata più fluida, oltre a non risentire dell’usura. Siamo di fronte a modelli di prezzo elevato, paragonabili agli strumenti professionali di cui è dotata una palestra.
Se puntiamo a livelli professionali infatti, meglio orientarsi verso un modello con resistenza magnetica, e considerarla un investimento per raggiungere il massimo della nostra forma fisica; altrimenti, se non si dispone di un budget adeguato, meglio scegliere una spin bike con resistenza meccanica, risparmiando sul prezzo e acquistando comunque un attrezzo utile per i propri allenamenti.
Struttura del Telaio e Dimensioni
Il telaio è un altro aspetto molto importante da prendere in considerazione prima di comprare una spin bike, specialmente se abbiamo intenzione di utilizzare la spin bike per degli allenamenti particolarmente intensivi e siamo dunque in cerca di un attrezzo stabile e duraturo.
Una buona spin bke, deve risultare abbastanza pesante da sopportare l’intero carico del nostro corpo, sia per gli allenamenti da seduti, sia per gli allenamenti da in piedi. È necessario quindi leggere la scheda tecnica della spin bike e soffermarsi sul peso della spin bike stessa e soprattutto sul “peso massimo supportato” per rapportarlo al nostro peso corporeo.
Altro aspetto da non trascurare assolutamente è la dimensione della struttura. Bisogna quindi fare attenzione a scegliere una spin bike che sia adatti alla nostra altezza. Le spin bike, infatti, non hanno tutte le stessa dimensione e prima di un eventuale acquisto, è importante valutare che la distanza tra il pedale e il manubrio risulti ottimale in base alla nostra altezza.
Seduta e Manubrio
-Seduta
Una buona seduta è fondamentale in una spin bike, considerato che deve accompagnarci in un allenamento abbastanza intensivo e di durata sempre maggiore. Ci troviamo di fronte al classico sellino da racing, tipico delle biciclette da corsa, caratterizzato da una forma ergonomica, che presenta in molti casi una spaccatura centrale per un seduta migliore.
È importante regolare la sella nel modo giusto e ci sono dei semplici trucchetti da seguire. Basta posizionarsi accanto alla spin bike a piedi uniti e controllare che il sellino arrivi all’altezza della nostra anca. Orizzontalmente, invece, bisogna far attenzione che, tenendo i piedi sui pedali, la gamba si estenda quasi totalmente, arrivando a tenere sempre il ginocchio leggermente piegato.
-Manubrio
La forma del manubrio di una spin bike è particolare e il materiale di costruzione riveste sicuramente un fattore fondamentale, deve essere antiscivolo per fornire una valida presa durante l’allenamento.
Per quanto riguarda la regolazione, se siamo inesperti, è meglio posizionarlo leggermente più in alto rispetto al sellino (2-3 cm di differenza sono sufficienti), se invece abbiamo già una certa familiarità con l’attrezzo, potrà essere della stessa altezza.
Pedali e Scatto
Sembra scontato, ma anche i pedali giocano un ruolo fondamentale per la scelta di una buona spin bike e non sono da sottovalutare. I pedali rappresentano infatti quel dettaglio che determina l’essenza del nostro allenamento, ovvero servono principalmente a supportare l’intero carico del peso del nostro corpo e quindi bisogna analizzare quale sia il peso massimo consentito. L’attenzione va posta sia sulla pedaliera che sulla pedivella, che devono sostenere l’allenamento in piedi e garantire quindi una certa resistenza.
La loro conformazione è particolare: sono dotati di cinghietta e puntapiedi, una “gabbietta” dove inserire la punta della scarpa, che la avvolge e la blocca saldamente, per non rischiare che il piede possa scivolare durante l’utilizzo.
Ma se il nostro allenamento mira a livelli elevati, informiamoci bene sulla compatibilità con i pedali da corsa a doppio sgancio rapido, che rendono la spin bike molto simile ad una vera e propria bicicletta da corsa.
Importante, per determinare bene il tipo di movimento che faremo sulla nostra spin bike, è lo “scatto” che può essere fisso o libero.
Nel caso dello scatto fisso (ruota libera), il pedale è collegato alla corona e al volano, e mantiene così un numero di pedalate al minuto più costante. Questo sistema è particolarmente utile per la pedalata in piedi, la ruota continua a girare finché non azioniamo il freno d’emergenza, proprio come in una bicicletta da strada.
Con lo scatto libero (ruota fissa) invece, se smettiamo di pedalare, la pedivella si arresta e il volano continua a girare, rendendo quindi lo sforzo molto più simile a quello di una comune cyclette.
Quindi, quale scatto è più giusto per le nostre esigenze? Dipende semplicemente dal tipo di allenamento e dalla quantità di sforzo che vorrete impiegare durante l’allenamento con la vostra spin bike.
Funzioni e Programmi di Allenamento
Quali sono le funzioni principali che di solito troviamo sulla nostra spin bike? Cosa può aiutarci ad ottenere una forma fisica perfetta?
Da sottolineare che a differenza degli altri tipi di cyclette, la spin bike non è adatta a persone poco allenate o soggette ad infortuni fisici. Di solito ci si avvicina a questo strumento per tonificare la propria massa muscolare ma soprattutto per aumentare la propria resistenza fisica.
Normalmente una spin bike classica ha poca componentistica elettronica e sui modelli base potremo trovare un display al centro del manubrio, sul quale monitorare valori quali il tempo, la velocità e i chilometri percorsi. A questi si aggiunge anche il rilevatore della frequenza cardiaca, ma come al solito, per avere delle misurazioni più precise, è meglio dotarsi di una fascia cardio da indossare per tutta la durata dell’allenamento, in modo da avere sotto controllo tutti i valori che ci interessano.
Importante è anche monitorare i watt, che misurano la potenza della pedalata. In questo modo è possibile adattare i livelli di resistenza per fare in modo che i watt siano costanti. Ricordate che l’energia prodotta dalla pedalata è inversamente proporzionale alla velocità.
La spin bike vuole emulare in tutto la bici da strada, pertanto non presenta altri programmi integrati, tranne nel caso in cui sia “motorizzata“. Tecnicamente la spin bike è semplice da usare, richiede solo preparazione fisica e un corpo preparato allo sforzo.
Recensione Migliori Spin Bike
Diadora Fitness Fit Bike Tour 18
La Diadora Fit Bike Tour 18 è una home bike per lo spinning in fascia entry level. Si tratta di un modello basico, ma ottimo per gli utenti alla ricerca di un attrezzo per la riabilitazione o neofiti di questa particolare tipologia di esercizio per il fitness.
Le sue funzionalità sono state studiate in vista di allenamenti quotidiani a intensità anche elevata, mirati al dimagrimento, al miglioramento dell’efficienza fisica e del livello di tonicità complessiva.
Lo chassis vanta un ottimo design sportivo ed un buon assortimento di componenti regolabili ottimizzate per garantire il massimo comfort durante la pedalata. Il sellino è infatti regolabile in orizzontale e in altezza, il manubrio ha le classiche impugnature a corno delle bici da strada ed è a regolazione verticale.
L’intensità dell’esercizio è regolabile manualmente mediante il sistema a tampone centrale, collegato ad un freno a pattino. La trasmissione è a catena, come tipico per le spin bike, ed anche i pedali sono di modello professionale Racing, comodi e progettati per mantenere stabile il piede.
Una coppia di rotelle nella base consente di spostare senza sforzo la Diadora Fit Bike Tour 18, mentre dei piedini per il livellamento assicurano che la bici rimanga saldamente a contatto con il pavimento, su qualsiasi tipo di superficie.
La Diadora Fit Bike Tour 18 è infine dotata di computer di bordo, per il calcolo dei dati chiave legati all’allenamento: distanza percorsa, velocità attuale, tempo trascorso e calorie bruciate.
Il design della Diadora Fit Bike Tour 18 si caratterizza per le forme pulite ed essenziali, rese più incisive dall’uso di un’aggressiva combinazione di colori: grigio e nero per gran parte delle superfici, con dettagli in giallo limone.
La trasmissione a catena è protetta da un apposito carter, sotto cui troviamo anche la pedivella in tre pezzi, con pedali tipo Racing con guardie flessibili.
Il telaio non è dotato di gancio porta-borraccia (mancanza facilmente compensabile acquistandolo a parte) ma sia il sellino che il manubrio sono regolabili. Il primo è comodo, di forma ergonomica e con rivestimento in nero e giallo, come il resto della home bike. Le manopole ne consentono l’adattabilità ad utenti di varia corporatura, mediante regolazione in orizzontale e verticale.
La posizione del manubrio è invece modificabile solo in altezza, ma la sua forma ed il rivestimento anti-scivolo lo rendono comunque più che adatto ad assumere una corretta postura da allenamento.
L’intera struttura è realizzata in tubi a sezione quadrata e misura 118 x 49 x 107 cm, per 32 kg di peso netto. Nella base trovano posto, come sempre, delle rotelle per il trasporto della spin bike in casa (parte anteriore) e dei piedini per stabilizzare l’attrezzo a terra ed evitare eccessive vibrazioni in fase d’esercizio.
Il volano da 18 kg è di buona qualità e offre una soddisfacente resistenza allo sforzo, mantenendo sempre fluida la pedalata. Il sistema di regolazione è a tampone centrale e richiede ovviamente l’intervento manuale dell’utente. La resistente trasmissione a catena è rumorosa ma performante mentre il freno è a pattino.
Non particolarmente brillante è il computer di bordo, con display LCD monocromatico. Il suo ancoraggio al telaio è poco stabile e tende a staccarsi con fin troppa facilità, specie nel corso degli allenamenti più intensi. Per il resto, il display svolge la sua funzione e mostra i dati in modo abbastanza chiaro, con la consueta possibilità di attivare la modalità SCAN per alternare in automatico velocità, distanza, tempo e calorie.
Messa alla prova, la Diadora Fit Bike Tour 18 denota un discreto compromesso tra stabilità e comodità della piattaforma.
La massa volanica da 18 kg riflette gli standard delle spin bike di fascia economica e rende la pedalata fluida e divertente, ma non silenziosa. Come tutte le biciclette da casa per allenamenti professionali, l’inclusione di una trasmissione a catena, al posto di quella a cinghia, crea un certo livello di inquinamento acustico.
I pedali hanno sia una guardia flessibile per fissare il piede che un rivestimento anti-sdrucciolo per impedirgli di scivolare, una precauzione importante che riduce il rischio di danni alle gambe.
La seduta ha forma ergonomica ed è dotata di imbottitura. La regolazione orizzontale, oltre che in verticale, garantisce che utenti di varia corporatura ed altezza possano trovare la posizione più adatta.
Rimanendo in tema di corporatura, la Diadora Fit Bike Tour 18 può tollerare un peso massimo utilizzatore di 110 kg.i
La Diadora Fit Bike Tour 18 si presta sia ad allenamenti leggeri con finalità fisioterapiche o di perdita di peso che ad esercizi ad elevata intensità, intercettando abitudini e necessità di un ampio ventaglio di possibili utenti.
Le sue caratteristiche di punta sono il pesante volano, il pignone a scatto fisso – lo standard adottato dalla maggior parte delle spin bike apprezzate dai professionisti – e la trasmissione a catena, analoga a quelle montate sulle biciclette da strada ed infatti sostituibile, in caso di rottura, presso un qualsiasi negozio specializzato in ciclismo.
Il tampone centrale con freno a pattino permette di regolare in manuale il livello di resistenza del volano e con esso l’intensità dell’esercizio, rendendo possibili allenamenti a difficoltà variabile.
Il computer integrato della Diadora Fit Bike Tour 18 fornisce invece le metriche di base, scandendo il tempo trascorso dall’inizio della sessione di spinning e calcolando distanza percorsa, velocità attuale e consumo calorico (con valore approssimativo).
La Diadora Fit Bike Tour 18 è un modello di fascia economica ed è privo di funzionalità avanzate e programmi di allenamento. La personalizzazione del tipo di esercizio fisico è affidata alla regolazione manuale dello sforzo tramite tampone centrale.
Calibrando l’intensità della resistenza si può adattare la spin bike al raggiungimento di specifici target legati al benessere fisico, anche in virtù del proprio livello di preparazione atletica.
Un uso basico consente di curare la linea, bruciare grassi e migliorare il tono muscolare generale. Calibrando diversamente la resistenza lavoreremo invece su respirazione, circolazione sanguigna, potenziamento muscolare e cardiaco.
Per un attento monitoraggio di quest’ultima variabile si consiglia l’uso di un fitness tracker con sensore HR integrato o di una fascia cardio da torace.
La Diadora Fit Bike Tour 18 non è infatti dotata di sensore Hand Pulse nel manubrio e calcola solamente calorie, tempo, distanza e velocità.
La Diadora Fit Bike Tour 18 è una spin bike dal prezzo accessibile e dalle buone performance, a patto che non ci attenda prestazioni di alto profilo.
Realizzazione tecnica, funzionalità del computer di bordo e caratteristiche della parte meccanica sono infatti tutte nella media e potrebbero deludere gli sportivi più esigenti.
Il look è comunque piacevole e convincente, come apprezzabile è l’inclusione di un volano pesante e di una trasmissione a catena, senz’altro più valida ed apprezzabile di quelle a cinghia, anche se al prezzo di una maggiore rumorosità.
Il range di metriche da allenamento è limitato, ma in linea con quanto offerto dalla concorrenza. Sicuramente gli utenti più smaliziati dimenticheranno presto la poco accattivante componente elettronica e si concentreranno su quella meccanica, all’altezza della cifra spesa.
Integrate questa spin bike con un sensore cardio tra i molti disponibili in commercio e la Diadora Fit Bike Tour 18 diventerà un perfetto strumento per allenarvi tra le mura domestiche e curare ogni giorno la vostra forma fisica.
Ultimo aggiornamento 2024-10-07 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
Diadora Fitness Racer 22
La gamma di spin bike cui appartiene la Diadora Racer 22 (o “fit bike”, come le ha battezzate questo marchio italiano) include diversi modelli, tutti accomunati da un prezzo relativamente contenuto rispetto a quelli di prodotti simili di altri costruttori.
La qualità dei materiali e l’attenzione per i dettagli non sono probabilmente paragonabili a quella di indoor bike professionali, ma più che adatte ad un tipico uso domestico sia da parte dei principianti che degli appassionati di spinning.
Le dotazioni della Diadora Racer 22 sono quelle classiche di questi tipo di attrezzo, ed hanno luci ed ombre. Tra le luci rientra sicuramente il volano da 22 kg, che garantisce una buona fluidità della pedalata ed è sufficientemente pesante da prestarsi bene ad allenamenti intensivi.
Ottimo anche il fatto che sia sellino che manubrio siano regolabili sui due assi (anche se con i limiti di cui discuteremo tra poco), come pure la presenza di un computer di bordo con sensori hand pulse per il monitoraggio del battito cardiaco, che però non garantiscono prestazioni pari a quelle di un buon cardiofrequenzimetro comprato a parte.
Per il resto, la Diadora Racer 22 opta per il classico approccio con trasmissione a catena con pignone fisso, freno a tampone con feltri e resistenza a controllo manuale tramite manopola micrometricra, per simulare il più possibile il comportamento delle bici da strada.
Grigio, nero e giallo: questa la combinazione di colori (piuttosto ricorrente nella gamma Diadora) usata per dare mordente al design della Diadora Racer 22, che nelle forme e nella struttura ricorda molto da vicino un altro modello da noi recensito in passato, la Racer 23.
Peso (48 kg) e dimensioni (120 x 53 x 120 cm) sono praticamente gli stessi, come la capacità di carico massima (o peso massimo utilizzatore), di 120 kg. Anche la possibilità di regolare seduta e manubrio sui due assi, orizzontale e verticale, è confermata, quindi dovremmo poter contare su una buona stabilità della Diadora Racer 22 durante gli allenamenti, e su un discreto livello di adattabilità del telaio per assumere la posizione più comoda.
Questo è vero soprattutto per persone di altezza media, mentre chi non rientra in questa fascia (più per difetto che per eccesso) potrebbe avere qualche problema, ma sull’argomento torneremo tra poco, parlando del comfort.
Ovviamente la Diadora Racer 22 include tutte le dotazioni tipiche delle spin bike di oggi, quindi sella e pedali da racing e porta-borraccia integrato nel telaio. Il manubrio presenta il classico rivestimento antiscivolo per non perdere la presa negli allenamenti molto lunghi o intensi, ed è a presa multipla. Diversamente dal solito, i sensori hand pulse incorporati, che permettono la misurazione del battito del cuore, non sono montati nelle impugnature principali, quelle a corno, ma nelle due più piccole poste perpendicolarmente, che incastonano il maniglione centrale e il piccolo computer di bordo. Questa collocazione potrebbe non essere comodissima per tutti, ma c’è anche da riconoscere che molti sportivi tendono comunque ad usare, con le spin bike, un cardiofrequenzimetro dedicato, quindi il problema è relativo.
Ma dicevamo del computer della Diadora Racer 22. Ancora una volta, Diadora opta per un comparto elettronico all’insegna della semplicità e del risparmio, con una consolle dotata di un elementare display a cristalli liquidi a campo singolo e funzione SCAN per alternare i dati, che purtroppo non includono la cadenza.
Il computer è assicurato al telaio in modo un po’ precario, ma soprattutto è collegato ai sensori con una cavetteria fin troppo presente all’esterno del telaio, quindi sarà necessaria una dose extra di attenzione per evitare di scollegare accidentalmente qualcosa.
Per il trasporto e la stabilizzazione a terra ci sono invece, come di consueto, delle rotelle nella parte frontale della base e dei piedini livellatori, da regolare per compensare eventuali dislivelli.
La Diadora Racer 22, come indica il nome, è una spin bike progettata per allenamenti di media ed elevata intensità, ma sempre con un occhio di riguardo per comfort e sicurezza. Il comfort è garantito dagli accessori da racing e dalla doppia regolazione di sella e manubrio, senz’altro più flessibili del classico manubrio a regolazione solo verticale.
Il problema è piuttosto nella seduta, perché con le sue regolazioni di default ha il limite di non essere molto adatta per persone sopra gli 1,85 metri e – soprattutto – di essere troppo alta per persone di bassa statura. Alcuni utenti hanno risolto praticando un foro extra nell’asse verticale della sella, per aggiungere una “tacca” in più, ma naturalmente si tratta di una soluzione artigianale che non ci sentiamo di consigliare a chiunque.
Comunque la Diadora Racer 22 resta più che adatta per la stragrande maggioranza degli utenti.
Sempre in tema di consigli, quello che vi suggeriamo è sicuramente di curare la manutenzione della spin bike, visto che si tratta di un modello a catena, dunque potenzialmente più rumoroso. Non dovrete fare altro che verificare periodicamente che la catena sia ben tesa, lubrificarla un po’ e fare altrettanto magari anche con il feltro del freno, perché il continuo attrito con il volano tenderà non solo a consumarlo, ma a produrre all’inizio un certo stridore tipico delle parti ancora nuove.
La Diadora Racer 22, lo dicevamo, viene pubblicizzata da Diadora come spin bike per uso professionale ed allenamenti ad elevata intensità. Se guardiamo il volano, da 22 kg, i numeri sono sicuramente a favore di questo modello, come pure il peso del telaio, piuttosto robusto e stabile.
Con la sua soglia di carico da 120 kg e i limiti d’altezza della seduta, di cui abbiamo detto, rimane il fatto che si tratti un modello adatto soprattutto a persone con caratteristiche fisiche nella media, che potranno tranquillamente sfruttare lo scatto fisso per i tipici allenamenti a ritmo variabile da spinning, alternando fasi in sella ad altre in piedi sui pedali, per i massimi risultati.
Più trascurabile il computer di bordo, limitato solo alla visualizzazione di tempo, velocità, distanza, calorie e battito cardiaco, tramite sensori hand pulse. La funzione SCAN permette di alternare in automatico questi dati, senza dover intervenire ogni volta manualmente, ma manca ad esempio la possibilità di usare i vari parametri per impostare degli obiettivi personali.
In assenza del classico programma manuale, con target in termini di tempo, distanza o consumo calorico da darsi come obiettivo con relativo conto alla rovescia, la Diadora Racer 22 si affida piuttosto alle schede con programmi personalizzabili che potrete tranquillamente reperire nel web, a cominciare dal nostro sito, o farvi consigliare in palestra.
Lo spinning segue infatti regole precise nella “costruzione” degli esercizi, quindi vi consigliamo di stilare un buon programma d’allenamento, cucito su misura delle vostre esigenze, prima di salire a bordo della Diadora Racer 22. Appoggiatevi anche ai sensori cardio integrati, perché l’FC è un indicatore molto importante nell’attività fisica, ma tenete presente che solo un cardiofrequenzimetro dedicato (da polso o con fascia) vi darà i massimi risultati in termini di affidabilità.
Con le sue caratteristiche tecniche da “bici da strada” (pignone fisso, trasmissione a catena), la Diadora Racer 22 è un buon compromesso tra qualità e prezzo, anche in virtù del volano “professionale”.
Il computer di bordo è più un bonus che un vero e proprio strumento essenziale, visto che le sue funzioni sono limitate, ed anche dal punto di vista della qualità dei materiali e delle rifiniture forse Diadora avrebbe potuto fare qualcosa in più.
D’altronde siamo davanti ad un modello che costa solo una frazione di quelli autenticamente professionali, e competitivo nel prezzo anche se confrontato con spin bike ad uso domestico di altri importanti marchi di riferimento per il fitness. Quindi se avete limiti di budget ma volete comunque una spin bike per allenarvi in casa ad un buon livello, la Diadora Racer 22 potrebbe essere un’ottima soluzione.
Ultimo aggiornamento 2024-10-07 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
Diadora Fitness Tour 20
Più o meno tutte le spin bike realizzate da Diadora si distinguono per un prezzo al pubblico piuttosto accessibile e anche quella di cui vogliamo occuparci in questa recensione, la Diadora Tour 20 non fa eccezione, confermandosi come modello particolarmente indicato se si è in cerca di una indoor bike per allenamenti aerobici che non costi un occhio della testa.
Naturalmente la Diadora Tour 20 impone più di un compromesso in termini di qualità costruttiva e robustezza, ma garantisce comunque un buon pacchetto di caratteristiche di base, tra cui un volano da 20 kg e una trasmissione a catena con pignone a scatto fisso, quindi del tipo più apprezzato da chi pratica spinning in modo assiduo e non ama la “ruota libera”.
È presente anche un piccolo computer di bordo con sensori per il rilevamento del battito cardiaco integrati nel manubrio, ma si tratta di una dotazione elettronica che accontenterà solo gli utenti meno navigati e che sarà sicuramente accantonata in favore di un cardiofrequenzimetro più professionale, se si punta ad un monitoraggio affidabile della frequenza cardio.
Decisamente in linea con quello della gamma d’appartenenza il design della Diadora Tour 20. La spin bike ha una appariscente livrea gialla e nera e si presenta con i classici tubolari a sezione rettangolare tipici delle indoor bike, che garantiscono maggior tenuta durante gli allenamenti da spinning.
L’ingombro complessivo è di 115 x 53 x 120 cm, a fronte di un peso di 39 kg ed una capacità di carico massima di 130 kg, ma la Diadora Tour 20 non è particolarmente adatta per le taglie XL, quindi è consigliabile non abusare di questa soglia di tolleranza, tanto più che la distanza tra sella e pedali in massima estensione non si prestano ad un uso da parte di persone con statura superiore alla media.
La scarsa flessibilità da questo punto di vista è ribadita dal fatto che mentre la seduta può essere regolata in altezza e profondità, il manubrio è limitato alla sola regolazione verticale.
Proprio nel manubrio sono collocati i sensori hand pulse, semplici placche metalliche che servono per misurare la frequenza cardiaca approssimativa tramite contatto diretto con il palmo delle mani. “Approssimativa” è la parola d’ordine, visto che si tratta di un metodo senz’altro meno preciso di quello di un cardiofrequenzimetro con fascia da torace.
Tra le impugnature c’è invece il computerino, con un display a campo singolo per vedere una statistica (calorie, cardio, tempo e così via) alla volta. Attenzione però in fase d’assemblaggio, perché come altre spin bike di questo marchio, anche nella Diadora Tour 20 l’ancoraggio della consolle al telaio è un po’ sottile, e con il cavo di collegamento che rimane scoperto all’esterno, quindi bisognerà stare attenti a non scollegarlo accidentalmente e/o a non urtarlo con troppa forza.
Per allenamenti di media intensità la Diadora Tour 20 è più che adatta. La seduta è del tipo racing, con fessura centrale per la distribuzione del peso e della pressione, da usare magari in abbinamento al giusto abbigliamento sportivo con rinforzo al cavallo.
Anche i pedali sono da racing ed incorporano la gabbietta contenitiva anteriore comune per le spin bike, che serve ad impedire che il piede slitti accidentalmente via dal pedale, con relativo rischio di danni fisici. La Diadora Tour 20 è infatti un modello a pignone fisso, il che significa che per fermarci dovremo usare il freno a tampone/manopola micrometrica, che serve sia per regolare l’intensità dello sforzo (ruotando in senso orario o antiorario) che per bloccare rapidamente il volano (con una pressione a pulsante).
La massa del volano rende la pedalata abbastanza fluida, mentre forse leggermente rumorosa è la trasmissione a catena, di cui faremo bene a prenderci cura con una periodica lubrificazione, magari unita ad un controllo del tensionamento.
La Diadora Tour 20 è una spin bike con caratteristiche piuttosto nella media. Il volano da 20 kg è sufficientemente pesante da garantire una buona stabilità e fluidità, e il set di regolazioni possibili (orizzontale verticale per la seduta, solo verticale per il manubrio) è quello tipico dei modelli senza “aspirazioni” da top di gamma.
La presenza della trasmissione a catena con pignone fisso la rende comunque perfettamente in grado di replicare il comportamento delle bici da strada a scatto fisso, molto apprezzate da buona parte dei biker e, per estensione, degli sportivi appassionati di spinning, in quanto richiede maggior impegno e permette anche di pedalare in piedi per allenare fasce muscolari differenti.
Sicuramente meno convincente è il computer di bordo, che serve esclusivamente per avere idea del tempo trascorso dall’inizio dell’allenamento, della distanza percorsa e della velocità, insieme ad un calcolo orientativo di calorie consumate e battito cardiaco.
Questi ultimi due valori non hanno assolutamente la pretesa di avere attendibilità medica, quindi se puntate a un monitoraggio più preciso, per dare ulteriore spessore ai vostri allenamenti di tipo aerobico, è senz’altro consigliabile munirsi di cardiofrequenzimetro e/o device mobile, che sia un buon activity tracker o un’app su smartphone.
Tanto più che tra le new entry del catalogo Diadora rientra proprio un portacellulare/tablet, da usare sia con le spin bike che con le cyclette, per trasformare la zona manubrio in una consolle elettronica decisamente più performante.
Il computer di bordo della Diadora Tour 20, lo abbiamo appena ribadito, serve per il monitoraggio ma non si presta a stabilire dei target personali da allenamento. Per quello ci sono le schede con programmi personalizzabili tipiche dello spinning, che si possono reperire facilmente on-line, a partire dal nostro sito, e che coprono praticamente ogni tipo di scenario, dal ciclismo su strada all’MTB, dalla perdita di peso al miglioramento delle capacità respiratorie e cardio-vascolari.
Per la Diadora Tour 20 continua ad essere vero quello che ci siamo trovati ad affermare spesso riguardo i prodotti di questo marchio italiano: prezzi competitivi per delle spin bike forse meno “rifinite” rispetto ad altri modelli sul mercato ma comunque ottime per continuare ad allenarsi in casa anche quando il ciclismo vero e proprio, quello in outdoor, è meno praticabile, come ad esempio nel periodo invernale.
La Diadora Tour 20 ci sembra una buona soluzione anche per chi pratica abitualmente lo spinning in palestra, e desideri una postazione da dedicare allo scopo anche nel proprio appartamento, e per i principianti, che a fronte di una spesa contenuta potranno aggiudicarsi una spin bike con cui apprendere le basi di questa forma di fitness e crescere nel tempo.
Ultimo aggiornamento 2024-10-07 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
Diadora Fitness Racer 25
Il nostro ciclo di recensioni dedicate alle spin bike Diadora si conclude per ora con la Diadora Racer 25, in assoluto la più completa delle linea di “fit bike” realizzate da questo marchio, se si esclude la gamma “gemella” di Fassi, di cui ci occuperemo presto.
La Diadora Racer 25 ha ottime caratteristiche tecniche, soprattutto se rapportate al prezzo molto concorrenziale. Si va dal gruppo volano da 25 kg, decisamente valido per allenamenti fluidi e impegnativi, alla doppia regolazione sue due assi di manubrio e seduta. Quest’ultima è anche provvista di un ammortizzatore che promette di rendere più comoda la pedalata, durante gli allenamenti più lunghi, ma che ha anche qualche “contro”, oltre ai “pro”, come vedremo tra poco.
Il manubrio è invece dotato sia di sensori hand pulse per il monitoraggio del battito cardiaco che di cuscinetti imbottiti per appoggiare i gomiti, anche se sulla loro effettiva utilità abbiamo qualche dubbio.
Sulla Diadora Racer 25 troviamo ovviamente anche un bike computer, non sofisticatissimo ma funzionale allo scopo, e una dotazione da bici “realistica”, con trasmissione a catena e pignone a scatto fisso, con controllo manuale della resistenza tramite manopola micrometrica e freno a tampone, per allenamenti di tipo professionale.
Dal punto di vista del design la Diadora Racer 25 è uno dei modelli più interessanti della gamma, non tanto per forme e colori, che richiamano quelli tipici della linea, improntata alla combinazione di nero e giallo e all’uso di tubolari a sezione rettangolare.
Quello che esce dal consueto è la particolare struttura della seduta, che come detto comprende un sellino ergonomico a regolazione verticale e orizzontale montato su un ammortizzatore, che agendo in combinazione col tubolare orizzontale con giuntura mobile permette a questa parte del telaio della Diadora Racer 25 di compensare i movimenti dell’utente.
Il nostro dubbio al riguardo è relativo alla sua durata e resistenza nel tempo, perché come sempre, più parti mobili si aggiungono e più aumentano i rischi di rottura dovuta all’usura.
Per il resto, la struttura della Diadora Racer 25 è piuttosto standard, fatta eccezione per il manubrio, anch’esso a regolazione sui due assi. Il particolare inconsueto è la presenza delle due poggia-gomiti, che nelle intenzioni di Diadora dovrebbero servire per aumentare il comfort, ma a nostro avviso si tratta di un’aggiunta assolutamente trascurabile e potenzialmente anche poco funzionale.
Soffermandoci sul manubrio, si notano sia le placche dei sensori hand pulse, che tramite contatto con le mani permettono il rilevamento della frequenza cardiaca, che il computer di bordo, associato ai sensori e impiegato per tenere sotto controllo sia l’FC che altri dati da allenamento.
Il telaio incorpora il canonico porta-borraccia e un freno a tampone, dunque con singolo pattino centrale, a cui ne avremmo preferito magari uno di tipo a doppi pattini, per un maggior controllo della frenata, dato il peso non trascurabile del volano.
Trattandosi di un sistema a tampone, la rotazione della manopola controlla il livello di sforzo imposto alla pedalata, mentre una pressione verso il basso permette il blocco rapido del volano, molto importante in un modello a pignone fisso come la Diadora Racer 25.
Di tutto rispetto il peso, di 50 kg, a fronte di un ingombro di 120 x 53 x 120 cm, che dovrebbe garantire un’ottima stabilità a terra anche durante le sessioni d’allenamento più intense, complice la presenza dei piedini livellatori nella base.
Come abbiamo appena detto, la Diadora Racer 25 è molto stabile grazie al suo peso, il che significa che potrà prestar fede più di altri modelli alla sua soglia di carico dichiarata, di 120 kg. Non si tratta di un modello concepito per taglie forti, ma sicuramente potremo usarlo per allenamenti anche intensi senza preoccuparci troppo di destabilizzare la spin bike, anche quando pedaleremo in piedi.
L’unica eccezione è rappresentata forse dal sistema d’ammortizzazione, perché in effetti le sue continue oscillazioni potrebbero produrre un certo disorientamento all’inizio, trattandosi di un “optional” non comunissimo. La differenza tra una seduta di tipo tradizionale, statica, ed una come questa, “mobile”, sarà subito evidente, ma passati i primi giorni ci si farà l’abitudine.
Per nulla convincenti, invece, sono i due poggia-gomiti della Diadora Racer 25, che come anticipato dovrebbero renderne l’uso più comodo a seconda della posizione assunta e che invece risultano abbastanza inutili, visto che sono fissi e rischiano dunque di costringere ad assumere una posizione poco adatta alla propria conformazione fisica.
Poco comodo è anche il posizionamento del computer di bordo, che è montato fin troppo vicino all’attacco del manubrio e non lascia spazio per tenere le mani nella classica “posizione 1”.
Funzionali, per il resto, le dotazioni della Diadora Racer 25, come manubrio e seduta a doppia regolazione, sellino da racing ergonomico con fessura centrale per distribuire pressione e peso del corpo e pedali, anch’essi da racing, con gabbietta contenitiva. La filettatura della pedivella è di tipo standard, dunque compatibile con i pedali opzionali di tipo SPD a sgancio rapido.
Dotata di pignone a scatto fisso e trasmissione a catena, la Diadora Racer 25 è una spin bike progettata per simulare lo “stile” delle biciclette reali, cosa generalmente molto apprezzata da chi pratica lo spinning ad un livello più professionale.
L’uso della catena al posto della cinghia richiede un minimo di manutenzione e comporta una rumorosità superiore (comunque molto contenuta in questo modello), ma restituisce una sensazione di maggior realismo quando si è a bordo. Maggiore è anche il numero di RPM che si possono raggiungere rispetto ad un modello con ruota libera, cosa che rende questa Diadora Racer 25 doppiamente consigliabile appunto per allenamenti anche impegnativi, visto che potremo contare su un telaio molto robusto e personalizzabile e su un ottima massa volanica da 25 kg.
Come abbiamo visto, questo modello include anche una serie di caratteristiche come un sistema di ammortizzazione della seduta, cuscinetti poggia-gomiti nel manubrio e un computer di bordo con un display sufficientemente ampio, su cui potremo tener conto dei principali dati da allenamento, vale a dire tempo, distanza, calorie, velocità e frequenza cardiaca, visto che il manubrio integra anche dei sensori hand pulse per il monitoraggio del battito.
FC e calorie sono comunque dati da prendere con le proverbiali molle con la Diadora Racer 25. Le seconde sono stimate in modo approssimativo, mente il battito risente dei limiti di affidabilità dei sensori palmari, che non eguagliano naturalmente le performance di un buon cardiofrequenzimetro.
Se volete ottenere il massimo dalla Diadora Racer 25, il consiglio è di affidarvi ad un buon programma personalizzato di allenamento, come quelli reperibili online, o magari su consiglio del vostro trainer in palestra. Con questo modello potrete permettervi di modulare il livello di difficoltà sulla base delle vostre esigenze e dell’effettivo tipo di preparazione fisica, ma attenzione, perché lo spinning praticato in modo continuato e impegnativo richiede disciplina, attenzione e conoscenza dei propri limiti.
L’obiettivo è infatti quello di evitare che un allenamento fatto per mettersi in forma finisca invece col produrre danni da postura errata o sforzo eccessivo. Quindi lo ripetiamo, programmate bene, se siete alle prime esperienze, mentre se siete spinner navigati o ciclisti da outdoor saprete sicuramente già come comportarvi.
Ed eccoci arrivati al momento di emettere il verdetto finale sulla Diadora Racer 25. Promossa o bocciata? Sicuramente promossa, visto che si tratta di una spin bike robusta, con una buona dotazione di accessori ed un ottimo volano, che da solo non basta a dare la misura della validità di un modello ma sicuramente contribuisce molto.
Dotazioni come i cuscinetti anteriori sul manubrio e l’ammortizzatore per la seduta sono esperimenti in cui non ci si imbatte ogni giorno e che meritano un riconoscimento per aver provato qualcosa di diverso rispetto alla gamma d’appartenenza, ma sono un po’ come gli optional delle macchine, non devono rappresentare il motivo principale per decidere se acquistare o meno la Diadora Racer 25.
L’ago della bilancia dovrà pendere più che altro in funzione di quello che vi attendete da una spin bike. Se cercate un esemplare autenticamente professionale e dagli altissimi standard costruttivi dovrete sicuramente essere pronti a spendere molto di più del prezzo d’acquisto di questo modello, ma se volete una indoor bike da casa con buone caratteristiche tecniche ed economicamente accessibile, allora la Diadora Racer 25 sarà perfetta per voi.
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Diadora Fitness Fit Bike Racer 23
La Diadora Fit Bike Racer 23 appartiene alla fascia alta delle spin bike prodotte dal noto marchio italiano ed offre un buon mix di caratteristiche tecniche, adatte sia ai neofiti dello spinning che agli abitué del fitness, in casa e in palestra.
Il primo aspetto ad attirare l’attenzione è sicuramente il design, aggressivo, tagliente e palesemente concepito per farsi notare.
Andando oltre l’impatto iniziale, troviamo un telaio a portanza medio-alta (peso utente massimo di 120 kg), una più che discreta massa volanica da 23 kg adatta a qualsiasi tipo di allenamento domestico, un pignone a scatto fisso (il tipo preferito dai professionisti) ed una rumorosa ma funzionale trasmissione a catena, ideale per lavorare sui muscoli delle gambe.
La Diadora Fit Bike Racer 23 è dotata di sistema frenante di tipo a tampone, con freni a pattino e blocco d’emergenza per l’arresto completo del volano. Un’apposita manopola dà la possibilità di regolare manualmente, per incrementi micrometrici, la forza della resistenza, con conseguente variazione della quantità di forza fisica necessaria nella pedalata.
I pedali da racing ingabbiano il piede stabilizzandolo, mentre sellino e manubrio a doppia regolazione (orizzontale e verticale) assicurano l’adattabilità dello chassis a vari tipi di corporatura e stature differenti.
Nel manubrio sono collocati dei sensori Hand Pulse, utilizzati per la rilevazione della frequenza cardiaca, mostrata in tempo reale sul pratico display LCD del computer di bordo insieme agli altri dati relativi all’esercizio, come tempo e distanza percorsa.
Il design è uno degli aspetti più convincenti della Diadora Fit Bike Racer 23. Questa indoor bike per lo spinning è interamente realizzata in tubolari di ferro a sezione rettangolare con verniciatura in grigio scuro, a cui fanno da contrasto i molti dettagli in giallo limone e le parti in nero, come il volano, il sellino, il manubrio e la copertura della trasmissione.
La combinazione di colori e la forma del telaio conferiscono a questa spin bike un apprezzabile look sportivo, impreziosito dalla presenza di pratici accessori di serie per rendere più piacevole ogni sessione d’allenamento.
Nella copertura in plastica che ospita il blocco frenante troviamo infatti un utile vano porta-borraccia, mentre nel manubrio è incorporata una coppia di sostegni per gli avambracci, comunque del tutto opzionali e rimuovibili in qualsiasi momento.
Sempre nel manubrio sono collocati i sensori Hand Pulse per la misurazione del battito del cuore, che per svolgere il loro compito vanno tenuti in contatto (senza eccessiva pressione) con il palmo delle mani. La superficie delle impugnature è rivestita di materiale anti-scivolo, a prova di sudore.
Anti-scivolo sono anche i pedali da racing, con gabbia frontale di contenimento del piede, dentatura anti-sdrucciolo e cinghie regolabili.
Sia il sellino che il manubrio permettono la regolazione sui due assi, orizzontale verticale. Il sellino, in particolare, ha rivestimento a due colori e imbottitura in gel, per meglio adattarsi al peso dell’utente e creare il minor disagio possibile durante gli allenamenti.
La Diadora Fit Bike Racer 23 misura 120x53x120 cm e pesa ben 54 kg (il telaio, come detto, è in ferro) ed è dunque piuttosto stabile e bilanciata. La base dispone di piedini di livellamento per assicurarla saldamente al pavimento, mentre le rotelle collocate nella parte anteriore ne consentono lo spostamento in casa, anche se per attrezzi di questo tipo è consigliabile trovare una collocazione (semi)permanente.
Poco sofisticato il computer di bordo, dotato comunque di un ampio display LCD monocromatico per una visualizzazione agevole e in contemporanea delle metriche calcolate elettronicamente. Il computer è resistente e ben ancorato al manubrio, ma forse fin troppo grande se rapportato alle sue ridotte funzionalità.
La Diadora Fit Bike Racer 23 è una spin bike comoda e stabile, in grado di resistere senza difficoltà alle sollecitazioni grazie al peso del telaio e della massa volanica.
La trasmissione a catena è senz’altro più rumorosa di quelle a cinghia, ma non tanto da risultare insopportabile. Più fastidiosi invece sono i freni a pattino, che tendono a consumarsi piuttosto velocemente e a produrre talvolta un poco piacevole fischio, dovuto all’attrito con il volano.
Per il resto, la pedalata è fluida e scattante e le parti ad assetto variabile, come la seduta e il manubrio, consentono di su assumere una postura corretta e comoda, sia nella classica posizione da bici da corsa che negli allenamenti in piedi.
La tolleranza di peso, pari a 120 kg, è più che sufficiente per la maggior parte degli utenti e l’imbottitura in gel del sellino presenta una scanalatura centrale, per distribuire il carico sulla seduta e ridurre il disagio da “compressione” prodotto da allenamenti prolungati.
Il porta borraccia è come sempre un apprezzato valore aggiunto, mentre i sostegni per gli avambracci convincono solo in parte. Alcuni utenti li troveranno comodissimi, altri li toglieranno il prima possibile. Questione di preferenze personali e – soprattutto – di misure e corporatura.
Più delle normali cyclette verticali, una spin bike deve aderire al suo utilizzatore come un guanto, quindi consigliamo di sperimentare la configurazione migliore e scegliere di conseguenza. Una corretta presa delle impugnature è tanto più importante se si considera la presenza degli Hand Pulse nel manubrio, per i quali il contatto tra palmo e sensore è indispensabile.
La Diadora Fit Bike Racer 23 è indicata sia per gli allenamenti di media entità per il dimagrimento e la riabilitazione fisioterapica che per quelli ad elevata intensità.
La flessibilità è data dal regolatore manuale dell’intensità dello sforzo, adattabile ad ogni tipo di preparazione fisica. Il computer di bordo fornisce in un flusso costante tutte i principali dati rilevanti per l’esercizio, incluso tempo trascorso, distanza percorsa, velocità attuale e quantità di calorie bruciate.
I sensori Hand Pulse nel manubrio forniscono l’ulteriore parametro della frequenza cardiaca, permettendo agli utenti con un minimo di conoscenze teoriche di modulare gli allenamenti in funzione dei risultati voluti, principalmente tono muscolare, perdita di peso, e miglioramento del sistema cardiovascolare.
Contribuisce a questo risultato la discreta componente meccanica, costituita come detto da un volano da 23 kg con pignone a scatto fisso, freno a tampone e trasmissione a catena, un mix perfetto per bruciare grassi e potenziare il tono delle gambe.
La Diadora Fit Bike Racer 23 non ha un computer con funzioni avanzate e veri e propri programmi di allenamento. Per svolgere il suo compito si affida interamente al sistema di regolazione manuale dello sforzo e alla dotazione elettronica, basata sui sensori Hand Pulse per il controllo del battito cardiaco.
La Diadora Fit Bike Racer 23 è una spin bike dalle ottime prestazioni, impreziosita da un design piacevole e corredata di un utile sistema di rilevazione delle pulsazioni cardiache.
Dotata di un computer di bordo elementare ma funzionale, si tratta di un attrezzo per gli allenamenti indoor molto appetibile soprattutto in virtù del suo prezzo reale d’acquisto, quasi ovunque in offerta promozionale e dunque molto più basso non solo del suo valore di listino, ma anche di quello di altri modelli della stessa fascia.
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Toorx SRX 40
Quella di cui ci occupiamo oggi è una spin bike entry-level, la Toorx SRX 40, che si differenzia dalla SRX 45, protagonista di una nostra passata recensione, per un “dettaglio” non da poco, la trasmissione, in questo caso a catena anziché a cinghia.
Le conseguenze di questa scelta sono ben note a chiunque conosca le basi dello spinning: maggior rumorosità e più vibrazione nel corso degli allenamenti, oltre che un occhio di riguardo per la (minima) manutenzione necessaria, ma anche un’esperienza più vicina a quella offerta dalle bici reali.
Per il resto, lo ribadiamo, si tratta di un modello molto simile al suo più vicino compagno di gamma, quindi ritroviamo il pignone fisso, per una simulazione del comportamento delle bici da strada, unito ad un piccolo computer di bordo per avere sott’occhio le principali metriche da allenamento.
Manca invece, trattandosi di un modello economico per esercizi a bassa e media intensità, un sensore integrato per il battito cardiaco, che comunque nelle spin bike non è una presenza fissa come nelle cyclette e che chiunque potrà compensare con l’uso di un cardiofrequenzimetro a parte, scelta comune a molti “spinner”.
Se avete già letto la nostra recensione della SRX 45, allora la Toorx SRX 40 riserverà ben poche sorprese per voi. Questo modello utilizza infatti lo stesso telaio di partenza, caratterizzato da una costruzione in acciaio ad alto spessore, con tubolari a sezione rettangolare.
La differenza più grande (ed anche la meno evidente a colpo d’occhio) è infatti nascosta sotto il carter di protezione della trasmissione, che come anticipato è a catena anziché a cinghia, cosa che la rende più rumorosa e bisognosa di manutenzione. Periodicamente dovremo infatti ricordarci di lubrificarla, soprattutto se usiamo la spin bike con frequenza, per assicurarci che tutto funzioni a dovere.
In seguito ad un uso prolungato potrebbe essere necessario anche verificare ogni tanto il tensionamento della catena, ma si tratta di interventi davvero semplici e che riusciranno del tutto naturali a chi proviene dal mondo delle bici “reali”.
Lo stesso trattamento è sicuramente da riservare al blocco frenante della Toorx SRX 40, specie ai pattini del freno, che se non lubrificati potrebbero stridere troppo, entrando a contatto con il volano. La loro regolazione avviene tramite manopola micrometrica, quindi girandola verso il “+” aumenteremo lo sforzo muscolare necessario, mentre con il “-“ lo diminuiremo. Integrata nella manopola c’è ovviamente anche la leva di sicurezza per il blocco del volano, necessaria per interrompere rapidamente l’allenamento.
Occhio comunque a prestare la massima attenzione, perché le spin bike a scatto fisso, come le loro controparti reali, richiedono una certa concentrazione per evitare di farsi male, dato che a differenza delle bici normali non permettono di fermarsi semplicemente smettendo di pedalare.
Per proteggere le gambe da eventuali rischi la Toorx SRX 40 monta di serie i consueti pedali con gabbietta contenitiva, concepiti per mantenere saldamente in sede i piedi, mentre se desiderate dei pedali più “tecnici”, come quelli SPD, dovrete provvedere a parte, visto che questo modello ne è sprovvisto.
Seduta e manubrio sono standard e garantiscono lo stretto indispensabile: regolazione verticale e orizzontale per la sella ma solo verticale per le impugnature, tra le quali troviamo anche un piccolo computer di bordo, per la verità piuttosto basico.
Peso e dimensioni sono identici a quelli della SRX 45, quindi rispettivamente 37 kg e 1070 x 510 x 1150 mm, con piedini livellatori e rotelle da trasporto nella base, sotto cui vi consigliamo di mettere un tappetino ad elevato grip sia per proteggere il pavimento da graffi, se si tratta di parquet o moquette, sia per dare ulteriore stabilità alla Toorx SRX 40.
Con la sua trasmissione a catena e il pignone fisso, la Toorx SRX 40 garantisce una pedalata abbastanza fluida, ma si tratta pur sempre di un modello entry-level, come detto in apertura, non di una spin bike da cui attendersi prestazioni di livello professionale.
La soglia di carico, ad esempio, è di 125 kg e la distanza massima tra pedale e sella di circa 90 cm, quindi se cercate un esemplare con cui allenarvi ogni giorno ad alti livelli e/o siete particolarmente alti o pesanti, farete meglio ad orientarvi verso un prodotto di fascia più alta, più sicuro anche in termini di “tenuta” generale. Il telaio in acciaio rinforzato della Toorx SRX 40 è comunque più che sufficiente per allenamenti di moderata intensità.
Come spin bike di fascia bassa nella line-up di Toorx, la Toorx SRX 40 ha un volano da 18 kg, quindi un paio di chili al di sotto degli standard preferiti dai puristi dello spinning.
La trasmissione, come detto, è a catena, quindi pur non essendo rumorosissima potrebbe spingervi all’uso della musica durante gli allenamenti, scelta comunque molto popolare tra i praticanti di spinning e utile anche per darsi il giusto ritmo nella pedalata.
Il telaio, invece, è in acciaio ad alto spessore ed abbastanza robusto, anche se sicuramente non all’altezza di modelli più professionali, mentre il pignone è fisso, quindi la rotazione del volano è perennemente sincronizzata al movimento del pedale. Per fermarci dovremo usare il freno, a differenza delle spin bike a scatto libero, dove il volano continua a girare anche in seguito all’arresto dei pedali.
Per il frenaggio e la regolazione della resistenza, la Toorx SRX 40 dispone di un sistema a pattini con feltri, da lubrificare un po’ per renderlo meno rumoroso ma senza fargli perdere il necessario attrito, mentre per fornire i dati da allenamento monta di serie una consolle con pulsante scan per visualizzare uno alla volta tempo, distanza, calorie e velocità. Lo troveranno utile soprattutto i principianti, che rappresentano il target di riferimento di questo modello.
Per gli allenamenti, la Toorx SRX 40 si basa sui classici programmi da sessione da spinning, che trovate nella nostra sezione “Articoli e Guide Utili”.
Gli approcci a questa stimolante disciplina sono molti e differenziati, a seconda che si voglia perdere peso, curare il tono generale o puntare al potenziamento. C’è poi da distinguere tra allenamenti aerobici o per la stimolazione cardiovascolare, ma tenete presenti i limiti del modello. Come detto la Toorx SRX 40 è un prodotto relativamente economico, quindi il nostro consiglio è di usarlo sempre rispettandone le caratteristiche, che in questo caso sono orientate in principal modo ad esercizi di spinning di media intensità, come anticipato in apertura.
Economica ma ben costruita, la Toorx SRX 40 è una spin bike in cui investire se si ha un budget limitato o ci si vuole avvicinare per gradi al mondo dello spinning. Gli sportivi più assidui potranno tranquillamente accantonarla in favore di prodotti più sofisticati, a meno che non abbiano bisogno di un attrezzo per l’home fitness da usare a supporto degli allenamenti in palestra, o in sostituzione delle sortite in outdoor con la propria bici, che sia da strada o MTB.
Per i neofiti, invece, o per chi vuole superare i limiti delle tradizionali cyclette, le caratteristiche tecniche della Toorx SRX 40, come il volano da 18 kg, la trasmissione a catena e il pignone a scatto fisso, rappresenteranno sicuramente un ottimo punto di partenza con cui mettersi alla prova.
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Toorx SRX 45
La Toorx SRX 45 è una soluzione relativamente economica per prendere confidenza con il mondo delle spin bike senza spendere cifre troppo elevate.
Pur trattandosi di un modello entry-level per questo costruttore (nel catalogo Toorx solo la SRX 40 ha specifiche inferiori), la SRX 45 è un attrezzo per il fitness e gli allenamenti indoor adatto sia agli utenti alle prime armi che agli sportivi professionisti.
Come tutte le spin bike, anche questo esemplare garantisce infatti l’esecuzione di esercizi fisici “tecnici” e ad elevata intensità.
Merito del volano da 18 kg, pesante e dalla grande resistenza, che insieme alla trasmissione a cinghia con pignone fisso riesce a simulare convincentemente il tipo di sforzo e di impegno delle vere biciclette da strada.
La Toorx SRX 45 è dotata di sistema frenante con feltrini laterali, regolabile manualmente in modalità micrometrica con un’apposita manopola sotto il manubrio.
Quest’ultimo è adattabile verticalmente all’altezza dell’utente, mentre il sellino è regolabile sia in orizzontale che verticale.
Tra le impugnature troviamo il display LCD del computer di bordo, con visualizzazione di velocità, tempo trascorso dall’inizio dell’allenamento, distanza percorsa e calorie bruciate.
Il design della Toorx SRX 45 è accattivante e sportivo. Le forme sono estremamente semplici e ripropongono, come tipico delle spin bike, quelle del telaio di una normale bicicletta, con una base statica al posto delle ruote.
La colorazione è vivace e prevede una combinazione di bianco, nero e rosso, senza però arrivare a dare troppo nell’occhio e precludere la collocazione di questo attrezzo in qualsiasi ambiente domestico, in armonia con altri elementi di arredo.
La Toorx SRX 45 è realizzata in acciaio ad alto spessore, con verniciatura a polveri ad alta resistenza. Misura 1070 x 510 x 1150 mm e pesa 37 kg, collocandosi più o meno allo stesso livello delle cyclette di fascia medio-alta. Il trasporto è comunque facilitato dalla coppia di rotelle integrata nella parte anteriore della base, dotata anche di piedini per la stabilizzazione e l’esecuzione in sicurezza degli allenamenti.
La massa volanica è di 18 kg, ben al di sopra degli standard delle cyclette, a garanzia di un ottimo livello di resistenza. Il sistema di trasmissione a cinghia è altrettanto valido, realizzato per durare nel tempo e per richiedere una manutenzione minima.
Il sistema di frenaggio è invece a pattini con feltri e dotato di leva di sicurezza per il bloccaggio rapido del volano.
La conformazione del telaio è ottimizzata per consentire l’adozione una giusta postura durante gli allenamenti; in più, l’utente può contare anche su un sellino comodo e regolabile – sia in altezza che in orizzontale – e su un manubrio ad altezza variabile.
Il display è molto elementare e mostra un solo dato alla volta, con possibilità di attivare la consueta modalità SCAN per il passaggio automatico da un valore all’altro, senza bisogno di un continuo intervento manuale.
La Toorx SRX 45 è ben bilanciata e stabile anche durante gli esercizi più intensi, grazie al telaio in acciaio e al pesante volano da 18 kg.
Il sellino è ampio e confortevole, con una forma perfetta per mantenere nel tempo una corretta postura d’allenamento.
Contribuisce ovviamente anche la regolazione sui due assi, utile per trovare il baricentro della pedalata e distendere completamente il ginocchio.
Il display monocromatico è di facile consultazione, sia in virtù della sua estrema semplicità che della collocazione, in posizione inclinata al centro del manubrio.
La Toorx SRX 45 ha una discreta soglia di tolleranza per i carichi ed è configurata per sostenere un peso massimo utilizzatore di 125 kg.
Il cuore della Toorx SRX 45 è il suo volano da 18 kg, con trasmissione a cinghia, pignone fisso e sistema di frenaggio a pattini laterali con feltri.
La regolazione dello sforzo avviene in manuale, con incrementi micrometrici, mediante l’apposita manopola collocata sotto il manubrio. Regolando la durezza della resistenza si può adattare il livello d’intensità dell’allenamento ai propri obiettivi specifici, tra cui il dimagrimento, la crescita del tono muscolare, delle capacità respiratorie e di quelle circolatorie.
Il telaio è dotato di leva di sicurezza per il bloccaggio rapido del volano e di mini-computer di bordo, che in questo caso si limita alla visualizzazione di velocità, distanza, tempo e calorie bruciate, calcolate in base alle altre variabili appena citate.
Il display è un LCD monocromatico piuttosto piccolo e mostra una sola statistica alla volta, quindi non è lo strumento migliore per monitorare gli allenamenti a livello professionale, anche in considerazione del ridotto range di metriche che è in grado di misurare.
Manca soprattutto un sensore cardio installato nel manubrio, cosa che impedisce la verifica della frequenza cardiaca, un parametro indispensabile per gli esercizi più mirati. Si consiglia, a questo scopo, l’utilizzo di una fascia cardio da torace o di un fitness tracker con sensore HR ottico integrato, per avere un’idea più precisa della risposta del cuore agli stress fisici da sforzo prolungato.
La Toorx SRX 45 è una spin bike dal costo contenuto e non offre funzionalità o programmi avanzati per l’allenamento indoor.
La componente elettronica è limitata, a tutto vantaggio di quella meccanica. Il volano di ottima fattura ed il telaio regolabile sono i suoi principali punti di forza, mentre al mini-computer di bordo è riservato un ruolo secondario, relativo al solo calcolo dei parametri base, come già detto tempo, distanza, velocità e calorie bruciate, queste ultime ricavate in modo approssimativo dai km “virtuali” percorsi durante l’esercizio.
L’impiego di una fascia cardio dedicata o di altro sensore HR permetterà di monitorare le pulsazioni cardiache in fase di allenamento e pianificare le sessioni in funzione di 3 obiettivi differenti. Il primo è la perdita di peso, raggiungibile con un regime cardiaco tra il 60% e il 75%, utile per consumare calorie senza dover fare particolari sforzi.
Il secondo è il potenziamento aerobico, o miglioramento delle capacità respiratorie, con un regime cardiaco tra il 75% e l’85% per allenare i polmoni. L’ultimo è l’ottimizzazione delle capacità cardiovascolari, con un regime tra l’85% e il 100%, per l’allenamento del cuore ad elevati BPM (battiti al minuto), a regime anaerobico.
La Toorx SRX 45 è da prendere in seria considerazione sia per i principianti che per i professionisti. Per i primi sarà un’eccellente spin bike con cui iniziare a conoscere le potenzialità di questa tipologia di attrezzo per il fitness indoor, soprattutto se si è scarsamente abituati all’attività fisica o si viene da esercizi a bassa intensità.
Gli sportivi più esperti potrebbero invece considerarla come un valido strumento per gli allenamenti di mantenimento, da affiancare a quella in palestra e alle escursioni outdoor in sella a una bicicletta autentica.
La mancanza di un sensore cardio integrato e di un computer più evoluto precludono la programmazione e il monitoraggio avanzato degli allenamenti, ma il comparto meccanico è di tutto rispetto e garantisce l’utilizzo di questo attrezzo a qualsiasi livello e nel massimo comfort.
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Toorx SRX 50
La line up di Toorx include molti modelli dal buon rapporto qualità/prezzo, ideati sia per gli sportivi in cerca di un attrezzo per gli allenamenti in casa che per i neofiti interessati a qualcosa di più impegnativo rispetto alle cyclette. La Toorx SRX 50 conferma questa tradizione, proponendosi più o meno come prodotto intermedio, stretto tra quelli entry-level, come l’SRX 40, e la più professionale SRX 80.
Non siamo dunque davanti ad una spin bike particolarmente “ambiziosa”, ma le sue caratteristiche tecniche sono comunque abbastanza soddisfacenti, soprattutto in rapporto al prezzo, e dovrebbero assicurare buone performance ad un ampio parco utenti, a patto che non ci si aspetti una durata nel tempo ed un livello di qualità dei materiali da prodotto “professional”.
Per quanto riguarda la combinazione di design e materiali utilizzati, la Toorx SRX 50 non si discosta dagli standard della gamma d’appartenenza e ne ripropone le forme semplici e all’insegna della funzionalità.
Il telaio è realizzato in tubolari grigi a sezione rettangolare, mentre la trasmissione a catena è protetta da un carter abbastanza robusto e facile da rimuovere sia per la manutenzione ordinaria che per eventuali sostituzioni nel caso – piuttosto remoto – che la catena dovesse rompersi.
Toorx consiglia una lubrificazione periodica di tutte le parti fondamentali (trasmissione, pedali, volano) per combattere l’ossidazione, ed un controllo regolare del livello di tensionamento della catena, invito che noi ci sentiamo d’appoggiare per evitare problemi nel corso degli allenamenti. Le spin bike permettono di “spingere” di più delle cyclette, ma proprio per questo bisogna prestare sempre particolare attenzione ad allenarsi in sicurezza.
Rimanendo in tema, la pedivella in tre pezzi della Toorx SRX 50 incorpora dei pedali con classica gabbietta anteriore fatta per accogliere e tenere ben saldo il piede. Sopra il volano, integrata nella manopola per il controllo della resistenza, troviamo invece la leva per l’arresto d’emergenza, fondamentale in un modello a scatto fisso come questo, visto che non potremo semplicemente smettere di pedalare per fermarci.
Piccolo consiglio: già durante l’assemblaggio della vostra Toorx SRX 50, per sicurezza, lubrificate un po’ le pasticche dei freni, perché più di un utente ha segnalato la loro tendenza a diventare presto rumorosi, per il modo in cui sono montati, quindi sempre meglio intervenire prima che la cosa diventi fastidiosa.
Sul versante delle personalizzazioni, per le spin bike è particolarmente importante adattarsi alle caratteristiche fisiche di chi le usa, dunque nella Toorx SRX 50 troviamo una seduta a regolazione sia verticale che orizzontale, che può contare sullo stesso tipo di robusti tubolari in acciaio usati per il resto del telaio.
Purtroppo il manubrio consente la sola regolazione verticale, caratteristica tipica dei modelli all’insegna del risparmio, ma incorpora un paio di placche per il rilevamento da contatto del battito cardio, i sensori Hand Pulse, direttamente collegati al piccolo computer di bordo. Non aspettatevi complesse consolle, comunque, perché come da tradizione per le spin bike si tratta di un semplicissimo ovale di plastica con un singolo pulsante fisico, montato tra i corni del manubrio, e destinato a fornirvi solo un set basico di informazioni.
Ingombro e peso? Decisamente nella norma. La Toorx SRX 50 misura 1070 x 510 x 1150 mm e pesa circa 41 kg, abbastanza per garantire una discreta stabilità anche se vorrete usarla per pedalare rimanendo in piedi, ma questo dipenderà molto anche dalle caratteristiche fisiche di ognuno, sia in termini di peso che statura. Per la stabilizzazione a terra ci sono dei piedini livellatori, montati nella base, dove troviamo anche un paio di rotelle, nella parte frontale, per i piccoli spostamenti.
La struttura della Toorx SRX 50 è ottimizzata per il tipico uso che faremo di questa spin bike, con cicli di allenamento intensivo di 20-30 minuti, seguiti da “stacchi” per il defaticamento.
Il volano da 20 kg non è certo tra i più pesanti in commercio, ma complice lo scatto fisso riesce abbastanza bene nel suo compito: stabilizzare l’indoor bike e rendere fluida la pedalata.
Attenzione a statura e peso, perché con la sua soglia di carico di 125 kg la Toorx SRX 50 si rivela un modello non particolarmente adatto ad un’utenza “XL”, soprattutto nel secondo comparto.
La cosa è da tener presente in particolare nel caso abbiate in mente, come detto prima, allenamenti in piedi e ad alta intensità, situazione in cui dovrete poter contare su una serie di garanzie, come la stabilità generale del telaio e la tenuta dei pedali.
Il sellino di serie della Toorx SRX 50, offre il giusto compromesso tra morbidezza e resistenza e presenta la tipica fessura centrale per un’ottimale distribuzione di peso e pressione durante gli allenamenti intensivi, utile se usata in combinazione con un abbigliamento tecnico, come un paio di pantaloncini rinforzati al cavallo. In più, incorporato nel telaio troviamo anche il porta-borraccia, che mai come nelle spin bike acquista un valore molto pratico, considerato il livello di sforzo generalmente associato allo spinning.
Come buona parte delle indoor bike ad uso casalingo, la Toorx SRX 50 è il ritratto della semplicità, con la sua meccanica ridotta all’essenziale ma adatta allo scopo. Concentriamoci subito sul volano, che con i suoi 20 kg soddisfa gli standard di riferimento di chi pratica lo spinning e consente una pedalata fluida e una discreta stabilità dell’indoor bike anche durante gli allenamenti più intensi.
Il telaio della Toorx SRX 50 è in acciaio ad alto spessore con verniciatura a polveri, quindi progettato per resistere a vibrazioni e sollecitazioni, che in questo caso non mancheranno, visto che si tratta di un modello con trasmissione a catena e scatto fisso, per intercettare meglio i gusti dei ciclisti abituati agli allenamenti all’aperto e replicarne almeno in parte le caratteristiche.
Per il frenaggio e la variazione dell’intensità dello sforzo possiamo invece contare sulla classica accoppiata di freno a pattini con feltri – per la verità un po’ rumoroso, in questo modello – e manopola micrometrica per la regolazione della resistenza.
Anche se non indispensabile, Toorx ha deciso di aggiungere al pacchetto anche un piccolo computer da allenamento, per la visualizzazione di velocità, tempo, distanza, calorie, e soprattutto della frequenza cardiaca, rilevata tramite sensori hand pulse. Un’utile aggiunta, che però molti sportivi più esperti, secondo noi, accantoneranno in favore di un cardiofrequenzimetro più preciso.
La Toorx SRX 50 è una spin bike a resistenza meccanica, dunque si affida, come tutti gli esemplari di questo tipo, ad una programmazione degli allenamenti del tutto autogestita da parte dell’utente, visto che la consolle di bordo si limita semplicemente a fornire dati di base.
Se siete dei frequentatori assidui di palestre o venite dal ciclismo su strada saprete già esattamente cosa fare, ma se questa è non solo la vostra spin bike ma anche la prima esperienza in assoluto con lo spinning, vi consigliamo senz’altro di dare un’occhiata ai nostri numerosi articoli specifici. Vi guideranno passo passo e vi forniranno idee per i vostri programmi, sia che siate interessati alla perdita di peso o al potenziamento.
Lo avevamo detto in apertura e lo ribadiamo in chiusura: la Toorx SRX 50 è una spin bike concepita per bilanciare qualità e prezzo e consentire sia ai principianti che agli sportivi più assidui di portarsi a casa una spin bike, con cui allenarsi in base ai propri obiettivi e capacità, ma senza spendere cifre eccessive.
Il “prezzo del risparmio” c’è e si vede, ad esempio nel manubrio regolabile solo in verticale, nella soglia di carico non altissima e nella qualità complessiva della realizzazione tecnica, che certo non punta né ad innovare né a stupire.
Da questo punto di vista possiamo dire che la Toorx SRX 50 è un prodotto abbastanza “onesto” e che rispetta quanto promesso su carta, quindi ci sentiamo sicuramente di poterla consigliare a chi cerchi un modello in questa fascia di prezzo e prestazioni.
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Toorx SRX 60
La Toorx SRX 60 è la sorella maggiore della SRX 45, con prezzo superiore ma migliori caratteristiche tecniche sotto ogni punto di vista.
Il target di riferimento rimane quello degli utenti casual interessati alla riabilitazione, la cura della forma fisica e della linea, ma l’integrazione di una coppia di sensori Hand Pulse nel manubrio lo rende un prodotto adatto anche agli sportivi più navigati.
La misurazione della frequenza cardiaca, parametro fondamentale per qualsiasi attività fisica, permette di adattare con maggior consapevolezza il livello degli allenamenti alla propria preparazione fisica, in combinazione con le altre metriche prodotte dal mini-computer di bordo e visualizzate sul display a cristalli liquidi.
La Toorx SRX 60 fornisce in tempo reale dati su tempo trascorso, distanza, velocità e calorie bruciate, oltre che le pulsazioni del cuore, ed include un odometro per la riepilogazione della distanza totale percorsa fin dal primo avvio della spin bike.
La parte meccanica è costituita da un volano da 20 kg, pesante ed ideale per gli allenamenti ad elevata intensità, da una trasmissione a cinghia, un pignone fisso e da un sistema frenante con feltrini laterali e leva di sicurezza per il bloccaggio rapido del volano. L’intensità della resistenza è modificabile manualmente in modalità micrometrica con un’apposita manopola sotto il manubrio.
Sia il sellino che il manubrio sono regolabili, il primo in altezza e profondità, il secondo in verticale.
Il design della Toorx SRX 60 richiama da vicino quello della SRX 45 ed è ugualmente improntato alla sobrietà. Le linee rimangono sportive mentre la palette di colori vede una netta predominanza del nero e del grigio, con dettagli in rosso per introdurre un elemento di richiamo visivo.
Trovare in casa un posto adatto a questa spin bike non sarà difficile, sia per il suo aspetto discreto che per il limitato ingombro. Una volta assemblata, la Toorx SRX 60 misura 1070 x 510 x 1150 mm e pesa 41 kg. Il suo telaio è realizzato in acciaio ad alto spessore, ricoperto con una verniciatura a polveri ad alta resistenza, per garantire una buona sopravvivenza all’usura.
La base incorpora come sempre una coppia di ruote per il trasporto, nella parte anteriore, oltre che dei piedini per la stabilizzazione a terra su vari tipi di pavimento. Nel telaio troviamo anche un gancio porta-borraccia, molto utile durante gli esercizi.
La massa volanica è di ben 20 kg, quindi perfetta per qualsiasi tipo di allenamento. Insieme al sistema di trasmissione a cinghia garantisce uno stile di pedalata fluido e confortevole, con un buon livello di resistenza nel regolatore a manopola collocato sotto al manubrio.
Il sellino è dotato di rivestimento a due colori ed è adattabile in profondità ed altezza alla corporatura dell’utente, mentre il manubrio con rivestimento anti-scivolo ha un regolatore verticale.
Nelle impugnature sono collocati i sensori per il controllo della frequenza cardiaca, mentre tra di esse trova posta il display LCD monocromatico per la visualizzazione dei dati. Il comportato elettronico non è particolarmente sofisticato ma è quanto basta per poter tenere sotto controllo – uno alla volta – velocità, distanza, tempo, calorie e battito.
La Toorx SRX 60 ha un ottimo telaio, robusto e saldamente ancorato al pavimento per merito dei piedini stabilizzatori e della struttura portante in acciaio.
Anche il volano da 20 kg bilanciato contribuisce a dare una certa massa a questa spin bike, a suo agio negli allenamenti domestici e sempre scattante, facile da utilizzare e soprattutto silenziosa, grazie alla trasmissione a cinghia, anziché a catena.
La postura durante gli esercizi consente un pieno dispiegamento della gamba e una posizione più dinamica di quella tipica delle cyclette, ideale per il miglioramento del tono muscolare.
Il manubrio è ben progettato e calibrato per consentire di tenere le mani in contatto continuo con i sensori HR per il battito, mentre la seduta è ergonomica e dotata – oltre che di manopole per la regolazione sui due assi – di fessura centrale, per garantire il massimo comfort anche ad utenti di peso elevato.
La Toorx SRX 60 può sostenere un peso massimo utilizzatore di 125 kg ed ha pedali con un’ampia cinghia punta piedi, che ne impediscono lo scivolamento nel corso degli allenamenti.
La Toorx SRX 60 permette la regolazione manuale della resistenza allo sforzo in modalità micrometrica, mediante la manopola collegata al blocco frenante.
Modificandone l’intensità sarà necessaria una forza maggiore per far girare il volano, con un conseguente aumento dei benefici in termini di potenziamento muscolare e forma fisica.
La leva di blocco assicura l’arresto d’emergenza della spin bike, che tramite mini-computer di bordo monitora costantemente parametri quali tempo trascorso dall’inizio dell’esercizio, distanza percorsa e velocità attuale.
Il computer offre anche una stima approssimativa delle calorie bruciate e riporta la frequenza cardiaca, così come misurata dai sensori Hand Pulse integrati nel manubrio.
Le ridotte dimensioni del display impongono l’uso del tasto MODE per passare da un dato all’altro; la funzione SCAN permette invece di attivare una presentazione automatica con alternanza ciclica tra le varie metriche.
L’odometro misura sempre la distanza percorsa, ma va oltre il singolo allenamento e segna quella complessivamente coperta dal suo primo avvio o ultimo reset (ad esempio per un cambio di batterie).
La Toorx SRX 60 ha un comparto elettronico circoscritto alla misurazione delle sole metriche di base, ma il sistema di regolazione manuale della resistenza e la presenza dei sensori per il controllo della frequenza cardiaca consentono di dare comunque una certa profondità agli allenamenti.
Tempo, distanza, velocità e calorie bruciate sono parametri utili per quantificare numericamente le energie profuse nell’esercizio fisico, ma è soprattutto il battito del cuore a fornire preziose indicazioni per vedere come il corpo stia reagendo allo stress e controllare i progressi fatti.
Uno degli obiettivi centrali per migliorare la nostra forma è quello di spingere il cuore a reagire sempre meglio all’attività fisica, anche ad elevati BPM (battiti per minuto), che grazie ai sensori HR avremo sempre a portata di display.
Conoscendo la nostra frequenza cardiaca massima e rapportandola a quella attuale potremo ottenere vari risultati. Innanzitutto la perdita di peso, con un regime cardiaco tra il 60% e il 75%, perfetto per consumare calorie e bruciare grassi senza sottoporsi a sforzi estenuanti.
In secondo luogo il potenziamento aerobico, o miglioramento delle capacità respiratorie, con un regime cardiaco tra il 75% e l’85%, sufficiente per allenare i polmoni e aumentare la quantità di ossigeno fornita ai muscoli.
Infine il rafforzamento cardiovascolare, con un regime tra l’85% e il 100%, per rendere più efficienti la circolazione ed allenare il cuore.
La Toorx SRX 60 è un attrezzo per l’home fitness di buon livello, convincente sia per la resistenza dei materiali impiegati che per la sua affidabilità.
Il telaio è molto robusto e denota una grande cura nel design, una qualità che vi consentirà di collocare questa spin bike ovunque vogliate.
Le sue funzionalità di base vengono incontro alle esigenze di un pubblico variegato ed eterogeno, costituito da principianti, appassionati di bicicletta con il pallino per gli allenamenti indoor e cultori del fitness in tutte le sue forme.
La Toorx SRX 60 si presta infatti tanto ad un uso sporadico a bassa intensità, quanto ad un esercizio più regolare e consapevole, guidato anche (ma non solo) dall’uso dei sensori HR.
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Toorx SRX 70
Toorx è un marchio di attrezzistica per l’home fitness molto prolifico, e nel suo catalogo di prodotti si trovano numerosi modelli adatti a tutte le esigenze, sia per quanto riguarda il budget che si ha da spendere che per il tipo di allenamento che si ha in mente.
La Toorx SRX 70, in particolare, riprende molte delle caratteristiche di punta della SRX 80, tra cui un ottimo volano da 22 kg, una silenziosa trasmissione a cinghia (con pignone fisso) e un buon computer di bordo, sacrificando però il telaio, o meglio, la sua capacità di carico.
Dai 140 kg del compagno di gamma in fascia alta si passa ai più tradizionali 125 kg della Toorx SRX 70, che comunque si conferma come modello adatto ad allenamenti di buon livello, sia per via del volano che per la presenza di un ricevitore integrato per fascia cardio da torace.
Purtroppo non la troveremo inclusa nella confezione, ma la possibilità di ottenere dalla consolle un monitoraggio del battito cardiaco più preciso e puntuale farà sicuramente molto piacere agli sportivi più assidui e agli appassionati di spinning, generalmente abituati ad usare il cardiofrequenzimetro per dare maggior spessore ai propri allenamenti.
Come da copione, la Toorx SRX 70 riprende i classici colori della gamma, proponendo una combinazione di grigio scuro, rosso e nero. Per offrire maggior stabilità e resistenza durante gli allenamenti, anche questo modello si presenta con tubolari a sezione rettangolare, piuttosto robusti, con quelli anteriori leggermente arcuati.
Il sistema frenante è del tipo a tampone con feltri, quindi troveremo una manopola micrometrica per la regolazione dell’intensità dello sforzo, che se premuta verso il basso funge anche da blocco rapido del volano.
Sopra la manopola troviamo l’altrettanto robusto tubolare del manubrio, regolabile in verticale. La maggior cura per i dettagli riposta nella Toorx SRX 70, rispetto a modelli più economici, è evidente nella presenza di un binario che serve per la regolazione anche in orizzontale, cosa che dovrebbe consentire di adattare più facilmente questa spin bike a vari tipi di altezza e corporatura.
Ci sono sia le classiche impugnature con rivestimento anti-scivolo, a presa multipla, che un maniglione centrale, al centro di cui è montata la consolle di bordo, che nella Toorx SRX 70 è abbastanza curata, o quantomeno non elementare come quelle presenti in spin bike più all’insegna del risparmio.
Le metriche visualizzate sul display sono quelle classiche, cadenza inclusa, con funzione scan per alternarle, ma lo schermo è sufficientemente ampio per visualizzarle più o meno tutte, in sei campi separati.
Tra i valori mostrati c’è anche la frequenza cardiaca, che può essere rilevata con i sensori hand pulse integrati nelle impugnature, che però sono poco affidabili in generale, se si fa sul serio con gli allenamenti. Molto meglio, volendo dare il giusto peso a questo parametro, investire qualche euro in più e comprare una fascia cardio compatibile, visto che la Toorx SRX 70 ha un ricevitore wireless per interfacciare la consolle con questa periferica.
Per il resto le dotazioni sono quelle standard di questa gamma, comuni alla maggior parte delle spin bike ad uso domestico: sella da corsa con doppia regolazione (verticale e orizzontale), pedali con gabbietta puntapiedi e porta-borraccia incorporato nel telaio, che con i suoi 1070 x 510 x 1150 mm per 47 kg di peso dovrebbe assicurare una buona stabilità anche durante gli allenamenti più intensi. Dato il peso, il costruttore consiglia ovviamente di trovare una collocazione abbastanza stabile per la spin bike, e di usare le rotelle integrate nella base solo per brevi spostamenti.
Altrettanto consigliabile è piazzare una protezione tra il pavimento e la Toorx SRX 70, perché la spin bike ha dei piedini livellatori che altrimenti potrebbero graffiare o lasciare segni su quelli più delicati.
Ciò che sicuramente contribuisce al comfort di spin bike come la Toorx SRX 70 è la presenza di una trasmissione a cinghia, che a differenza di quella a catena non solo richiede molta meno manutenzione (niente lubrificazione, ma solo qualche attenzione per verificarne il corretto tensionamento) ma è anche più fluida e silenziosa.
Non a casa sta diventando una scelta sempre più diffusa nelle indoor bike, sia nei modelli da palestra che in quelli ad uso domestico, come appunto la Toorx SRX 70.
Naturalmente non va trascurato il valore aggiunto della regolazione sui due assi sia per la seduta che per il manubrio, un fattore che influisce parecchio nel rendere questa bici da spinning più pratica da usare. Nella media è invece il range di carico del telaio, che con i suoi 125 kg può essere considerato abbastanza standard. C’è però da notare che la Toorx SRX 70 è anche più pesante dei modelli economici di Toorx, quindi per avendo la stessa capacità di carico è sicuramente in grado di garantire maggior stabilità anche quando si “spingerà” parecchio sui pedali.
Delle principali attrattive della Toorx SRX 70 abbiamo già detto in apertura: massa volanica da 22 kg, abbastanza pesante da consentire una buona stabilità anche durante le pedalate più intense, trasmissione a cinghia anziché a catena e computer di bordo con ricevitore wireless compatibile con fasce Polar, nome di riferimento pe i prodotti legati al monitoraggio cardio.
La consolle ci permette di tener d’occhio tutte le principali metriche e di usarle anche come target di riferimento per allenamenti più mirati. Rimanendo in tema “allenamenti”, la Toorx SRX 70 è un modello con pignone fisso, quindi , complice la robustezza del telaio e il peso del volano, si presta bene sia ad un uso da “principianti” che a sessioni di spinning più impegnative. Nel secondo caso, sarà sicuramente opportuno approfittare del ricevitore integrato e regalarsi una fascia Polar, visto che i sensori Hand Pulse forniscono solo una misura approssimativa del battito.
Come tutte le spin bike, anche la Toorx SRX 70 si affida più ai tipici programmi da allenamento da spinning che a funzioni integrate. In questo caso, però, il computer di bordo consente, oltre che di misurare tempo, distanza, cardio, calorie, velocità e cadenza, anche di usare alcuni di questi parametri per il classico programma manuale, come quelli presenti sulle cyclette verticali.
In pratica potremo scegliere dei valori obiettivo per tempo, distanza o calorie, ed innescare così un conto alla rovescia, a cui si aggiunge anche un “recovery test”, da effettuare preferibilmente una volta alla settimana. L’esecuzione del test è molto semplice: dovremo allenarci a ritmo costante per almeno 30 minuti, fermarci e posizionare le mani sui sensori hand pulse per 60 secondi. Fatto questo, il computer di bordo ci darà un punteggio finale, che servirà a capire a che livello sia arrivata la nostra efficienza cardiovascolare.
La Toorx SRX 70 è un prodotto abbastanza completo, con caratteristiche adatte sia ad un pubblico non professionale che a sportivi più esigenti.
Chi non si è mai cimentato nello spinning troverà sicuramente pane per i suoi denti, ma anche gli utenti con più esperienza potrebbero considerarlo un acquisto molto valido, data la compatibilità con fasce cardio e la presenza di un bike computer meno “basico” di altri, che vanno ad aggiungersi ad una buona massa volanica e ad una trasmissione con pignone fisso, oggi sempre più apprezzata da chiunque pratichi spinning ad un livello non “casual”.
Consigliata sia a chi vuole imparare le basi, per poi crescere, sia a chi desideri una buona indoor bike per gli allenamenti domestici.
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Toorx SRX 80
La Toorx SRX 80 si colloca molto vicina al top di gamma, nella line-up di spin bike di questo costruttore di attrezzi per il fitness.
La consueta cura per i dettagli, già riscontrata in modelli più economici, trova piena conferma in questa validissima spin bike, contraddistinta da un solido telaio in acciaio ad alto spessore e da un pacchetto di funzionalità avanzate, ideali per gli allenamenti più “tecnici”.
Su tutti spicca l’inclusione di un ricevitore integrato per la compatibilità con fasce cardio Polar (acquistabili a parte), uno strumento imprescindibile per una precisa misurazione della frequenza cardiaca durante gli esercizi, utilizzabile – grazie al computer di bordo – anche per effettuare un apposito test di Recovery.
La parte elettronica è completata dal calcolo di distanza, tempo, velocità, calorie e cadenza, ed include un odometro per la quantificazione della distanza totale coperta dal primo avvio della spin bike.
Altrettanto valida la parte meccanica. La Toorx SRX 80 è dotata di un volano di peso elevato (22 kg), bilanciato ed accoppiato ad un pignone a scatto fisso (il preferito dai professionisti) e ad un freno a tampone, con leva di sicurezza per il bloccaggio rapido del volano.
L’intensità della resistenza è modificabile manualmente in modalità micrometrica con un’apposita manopola sotto il manubrio ed il computer consente il settaggio di target personali in fatto di distanza, calorie e tempo, con relativo conto alla rovescia .
La trasmissione è a cinghia anziché a catena, una scelta che contribuisce a rendere questa bici molto silenziosa ed adattissima agli allenamenti indoor.
Naturalmente sia il sellino che il manubrio sono regolabili, tanto in verticale quanto in orizzontale, a garanzia del massimo comfort durante l’attività fisica.
Il design della Toorx SRX 80 è subordinato al suo obiettivo primario: offrire la massima affidabilità a qualsiasi tipologia di utente e in qualsiasi scenario d’impiego.
L’intero telaio è infatti costruito in acciaio ad alto spessore, con evidenti rinforzi strutturali per sostenere pesi anche elevati. La soglia di tolleranza di questa spin bike si attesta addirittura sui 140 kg.
Peso e dimensioni del prodotto sono di conseguenza “importanti”. La Toorx SRX 80 misura 1250 x 503 x 1216 mm e pesa 56 Kg, ma le linee sobrie e la colorazione in nero lucido – realizzata in polveri ad alta resistenza – contribuiscono a ridurne l’ingombro visivo, una qualità fondamentale in un ambiente domestico.
Per l’uso in casa è ottimizzata anche la base, con piedini per la stabilizzazione a terra e rotelle anteriori per il trasporto.
Dettagli in rosso e argento ingentiliscono il look di questa performante bici per lo spinning, attirando l’attenzione sulla pesante massa volanica da 22 kg e sulla copertura della trasmissione a cinghia, efficiente e silenziosa.
I pedali montano come di consueto una gabbia contenitiva per mantenere in posizione i piedi. Il manubrio è ad altezza variabile e collocato su un binario che ne consente lo spostamento anche in orizzontale. La forma è a presa multipla, con coperture antiscivolo.
Tra le impugnature è collocata un’ulteriore maniglia di rinforzo, utile per posizioni alternative e per proteggere il mini-computer di bordo, installato sopra di essa.
La Toorx SRX 80 monta di serie un pratico porta-borraccia laterale da allenamento e un comodo sellino con rivestimento bicolore, a regolazione verticale e orizzontale, con fessura centrale per una migliore distribuzione del peso del corpo.
La Toorx SRX 80 è stata progettata con particolare attenzione per gli usi ad alta intensità. Ogni sua componente meccanica è robusta e fatta per resistere senza difficoltà alle sollecitazioni.
Gli spessi tubi in acciaio rinforzato hanno una forma e una collocazione ideati per scaricare gli stress strutturali, in linea con l’elevata portanza di questo esemplare, che come detto può sostenere un peso massimo utilizzatore di ben 140 kg.
E dal momento che a pesi elevati si associano spesso corporature extra-large, sia la seduta che il manubrio sono altrettanto robusti e regolabili in modalità micrometrica sui due assi, per garantire il più ampio range possibile di combinazioni.
Sulla seduta troviamo un altro indizio, la fessura centrale, utilizzata per ridurre la compressione delle parti a contatto con il sellino, soprattutto per periodi prolungati.
La presa sul manubrio è salda e a prova di sudore, grazie al rivestimento antiscivolo, ed anche i piedi traggono vantaggio dall’inclusione di una gabbia di contenimento frontale, che li cattura e mantiene in posizione, evitando slittamenti ed urti accidentali contro parti del telaio.
La presenza del porta-borraccia è come sempre un piccolo tocco di classe dall’indubbia praticità. Il computer di bordo si fa apprezzare e presenta un ampio display LCD monocromatico, con una visualizzazione chiara dei dati, a campi multipli ma con la possibilità di attivare una modalità SCAN per quello principale.
La Toorx SRX 80 è una spin bike da allenamenti intensivi, dotata di regolazione manuale della resistenza allo sforzo in modalità micrometrica, con meccanismo frenante a tampone.
La modifica dell’intensità influisce sulla quantità di forza necessaria per far girare il volano, consentendo di adattare il livello di difficoltà degli allenamenti alla propria forma fisica e agli obiettivi prefissati, si tratti di dimagrimento, tono muscolare o capacità cardiovascolare.
La spin bike non dispone di un sensore cardio Hand Pulse incorporato nel manubrio, ma monta di serie un ricevitore wireless per fasce cardio Polar da torace di tipo T31 o T34, a standard non codificato.
Le fasce sono disponibili a parte e permettono di monitorare continuativamente la frequenza cardiaca, un parametro importante sia per verificare in tempo reale la risposta del cuore (e dunque del fisico) agli stress da esercizio che per effettuare dei test periodici di Recovery.
La Toorx SRX 80 dispone di un computer di bordo per il controllo delle metriche di base: tempo trascorso dall’inizio dell’esercizio, distanza percorsa, velocità attuale, cadenza (RPM, o giri al minuto) e consumo di calorie.
L’odometro tiene invece traccia della distanza complessiva coperta dal suo primo avvio od ultimo reset, ed è un utile reminder di quanti km siano stati fatti nel corso di tutti gli allenamenti.
Tempo, distanza e calorie prevedono la predisposizione da parte dell’utente di un valore-target e l’attivazione di un conto alla rovescia. L’allenamento giungerà al termine quando l’obiettivo indicato sarà stato raggiunto.
L’uso della fascia cardio è caldamente consigliato ed aggiunge profondità alla panificazione degli esercizi, che con il controllo del battito del cuore saranno molto più mirati.
L’HR è alla base anche del test di Recovery, un indice di riscontro dei miglioramenti acquisiti della capacità cardiovascolare, in funzione del progredire del programma di allenamento.
Il test, della durata di 60 secondi, va effettuato una volta alla settimana, dopo almeno 30 minuti di esercizio, e misura appunto le performance del cuore in fase di “recupero”, di ritorno cioè ad una frequenza normale. Al termine, il display darà un voto finale, da F1 (ottima capacità cardiovascolare) a F6 (scarsa capacità).
La Toorx SRX 80 è una spin bike dal prezzo elevato ma con ottime performance ed altrettanto buone caratteristiche tecniche.
Sotto il profilo hardware, i materiali sono davvero resistenti e l’assemblaggio finale risulta stabile e convincente. L’uso dell’acciaio ad alto spessore si vede e fa la differenza, donando al telaio di questa spin bike una resistenza al di sopra della media.
Potranno usarla senza timore utenti di corporatura robusta e sportivi abituati agli allenamenti ad alta intensità. Per questi ultimi, l’inclusione del ricevitore wireless per fasce cardio da torace è, più che un bonus, un prerequisito per dare agli esercizi indoor un livello di profondità tecnica paragonabile a quelli in palestra.
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Toorx SRX 90
La Toorx SRX 90 è attualmente al vertice della line-up delle spin bike di Toorx e combina in un singolo telaio tutte le caratteristiche migliori di questa gamma di attrezzi per l’home fitness.
Al primo posto compaiono sicuramente la qualità dei materiali e la professionalità della realizzazione tecnica. La Toorx SRX 90 è infatti realizzata in acciaio ad alto spessore, è dotata di una sella composita al elevata resistenza, con fessura centrale per la distribuzione del peso, e di un manubrio antiscivolo a presa multipla.
Sia la seduta che le impugnature sono a doppia regolazione, verticale ed orizzontale, ed anche i pedali sono di tipo professional, con gabbietta contenitiva, cinghia regolabile ed attacco per calzature con sgancio rapido SPD.
La soglia di carico della Toorx SRX 90 è molto elevata (140 kg), come la sua stabilità a terra, ed il volano da 24 kg con trasmissione a cinghia e pignone fisso ben si presta ad allenamenti regolari e ad alta intensità. Restando appunto in tema di intensità, la spin bike dispone della classica manopola micrometrica per adattare il livello di difficoltà della pedalata alle esigenze dell’utente.
Il sistema di frenaggio è di tipo a tampone con feltri ed integra la funzione di bloccaggio rapido del volano per arrestarne il moto in sicurezza, senza produrre danni ai legamenti.
La Toorx SRX 90 monta di serie anche un piccolo computer di bordo, molto utile per conoscere in tempo reale tutte le principali metriche da allenamento, come, distanza, calorie, velocità e cadenza, con la possibilità di utilizzare molti di questi parametri come target personali, con attivazione di un conto alla rovescia.
Un altro compito della consolle, tutt’altro che secondario, è quello di interfacciarsi con la fascia cardio da torace inclusa nella scatola, di tipo Polar a standard non codificato, in grado di monitorare con precisione il battito del cuore ed inviarlo al computer grazie al ricevitore wireless integrato.
Il design della Toorx SRX 90 è il frutto di una bilanciata combinazione di fattori: funzionalità, resistenza ed appeal estetico
In termini di aspetto, si tratta probabilmente del modello più accattivante della gamma, sia per la sua combinazione di colori (nero e argento), classica ma sempre molto attraente, che per le forme del telaio, pulite e moderne tanto da dargli un marcato look tecnologico.
Che si tratti di un modello di fascia alta è già evidente nella scelta dei materiali: acciaio ad alto spessore, con tanto di verniciatura in polveri ad alta resistenza per contrastare l’usura. In combinazione con i molti rinforzi strutturali e lo spessore non indifferente dei tubolari, questa spin bike ha tutte le carte in regola per adattarsi a qualsiasi tipo di utente, anche gli oversize (per peso e in parte anche per altezza), e reggere l’urto di allenamenti di tipo semi-professionale.
Il concetto di comfort, a bordo di una spin bike, è relativo, vista la sua vocazione per le performance più che per la comodità, ma Toorx ha fatto quanto poteva per rendere questo modello flessibile e adattabile.
La sella è robusta e presenta una scanalatura centrale per allentare la pressione a contatto con il corpo e distribuirne il peso. In più è regolabile sia in orizzontale che verticale, una caratteristica fondamentale per trovare la giusta altezza e dispiegare correttamente le ginocchia.
Altrettanto flessibile il manubrio, regolabile anch’esso su entrambi gli assi e costituito, oltre che dalle impugnature laterali, da un maniglione centrale utile, all’occorrenza, per variare la posizione delle braccia.
La Toorx SRX 90 misura 1250 X 540 X 1250 mm, pesa 57 Kg ed è equipaggiata con rotelle anteriori per il trasporto e piedini per la stabilizzazione a terra. Tra gli accessori di serie troviamo anche un utile gancio porta-borraccia da allenamento, da usare nel corso degli esercizi più estenuanti.
Il display LCD monocromatico del computer di bordo svolge perfettamente il suo compito ed è ampio e facilmente leggibile. I campi multipli permettono di visualizzare in simultanea tutte i dati di riferimento, mentre la funzione Scan attiva l’alternanza automatica delle metriche nel campo principale.
La Toorx SRX 90 è spin bike per esercizi ad alta intensità ed è dunque robusta e resistente. La struttura in tubi d’acciaio rinforzati è progettata appositamente per distribuire e scaricare il peso, con una soglia di carco davvero molto elevata, fissata a 140 kg.
Le leve per la regolazione micrometrica di sella e manubrio sono di facile accessibilità e consentono di adattare la bici a corporature ed altezze differenti, soprattutto nel caso in cui sia condivisa da più membri della famiglia.
Il sellino bicolore è, con tutti i limiti connaturati ai duri allenamenti da spin bike, piuttosto comodo e presenta la classica scanalatura centrale tradizionalmente associata alle selle ad alta resistenza, concepita per ridurre pressione e attrito a contatto del corpo e meglio distribuirne il peso. Tutte caratteristiche indispensabili per ridurre i disagi nel corso deli allenamenti più lunghi.
La doppia regolazione di sella e manubrio (in orizzontale e verticale) permette poi un discreto range di movimento e l’adozione di una postura quanto più possibile corretta, a protezione sia della schiena che di articolazioni, muscoli e legamenti.
Sempre a protezione dell’utente, i pedali dispongono sia di gabbiette contenitive che – in alternativa – di un attacco per calzature con sgancio rapido SPD, di cui si consiglia l’attenta calibrazione da parte di mani esperte.
Per l’arresto d’emergenza c’è poi la manopola di regolazione dell’intensità, che funge anche da freno a pressione, da usare quando si vuole fermare la spin bike senza rischi di slittamento del piede o collisione con il tallone.
La Toorx SRX 90 è una spin bike per uso professionale e semi-professionale, dotata di un ottimo volano da 24 kg con trasmissione a cinghia, freno a tampone e pignone fisso.
La manopola micrometrica serve sia per la regolazione del livello di sforzo che per il blocco d’emergenza del volano, e sempre micrometriche sono le leve che consentono l’adattamento in altezza e profondità di manubrio e sella.
Il primo è a presa multipla e dotato di rivestimento antiscivolo, la seduta è ad alta resistenza e progettata per sostenere carichi elevati. Una caratteristica, quest’ultima, condivisa dall’intero telaio in acciaio, stabile e ben bilanciato ed adattissimo anche ad usi intensi, in linea con la vocazione tipica delle spin bike per gli allenamenti a ritmo sostenuto.
L’orientamento professional della Toorx SRX 90 si riflette anche nell’inclusione di un ricevitore wireless e di una fascia cardio Polar per il monitoraggio in real-time della frequenza cardiaca, un prezioso parametro per bilanciare gli sforzi fisici, che in questo caso potrà contare sulla maggiore affidabilità del rilevamento da torace, al posto dei più comuni (ed imprecisi) sensori palmari.
I bpm, o battiti al minuto, sono solo uno dei molti dati visualizzabili tramite la consolle di bordo, insieme al tempo trascorso dall’inizio dell’esercizio, la distanza parziale percorsa, velocità, cadenza, consumo e calorico approssimativo. Il display fornisce anche ora, data e temperatura ambientale.
Il computer di bordo della Toorx SRX 90 fornisce il monitoraggio costante delle metriche di base e comprende l’equivalente di un singolo programma manuale.
Tramite consolle sarà cioè possibile determinare un valore di riferimento per durata, distanza e calorie e darsi dunque degli obiettivi specifici da raggiungere. Il computer provvederà ad avviare un conto alla rovescia per questi campi, opportunamente segnalato su display.
Grazie alla fascia toracica inclusa è anche praticabile l’allenamento in base al regime cardiaco. Traducendo i bpm in valore percentuale della nostra frequenza massima, sapremo in ogni momento se l’attività fisica in corso sia funzionale al dimagrimento ( con un regime cardiaco tra il 60% e il 75%), al miglioramento delle capacità respiratorie (tra il 75% e l’ 85%) o all’allenamento del cuore (tra il 85% e l’ 100%), a regime anaerobico.
La Toorx SRX 90 è attualmente quanto di meglio possa offrire Toorx nel campo delle spin bike, e pur rientrando in una fascia di prezzo non trascurabile è ancora un attrezzo piuttosto abbordabile, soprattutto in rapporto alle sue prestazioni di livello semi-professionale.
Resistenza, robustezza ed elevata capacità di carico sono tra le sue qualità principali, unite ad un design convincente ed un comparto elettronico costruito attorno alla centralità del monitoraggio cardio, con tutta la precisione e l’affidabilità garantite dalla tecnologia Polar.
Consigliata a tutti gli sportivi, che con questa home bike potranno tenersi in forma 365 giorni all’anno nella comodità delle proprie case, anche quando il clima impedisce gli allenamenti in outdoor.
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Toorx SRX 95
Protagonista della recensione è Toorx SRX 95, una spin bike piuttosto atipica rispetto a quelle affrontate finora, principalmente per il fatto che si tratta di un modello dotato di resistenza magnetica, anziché meccanica.
Una scelta fuori dal coro per le indoor bike attuali, ma che trova posto nei cataloghi di più di un costruttore, perché assicura una manutenzione ancora più semplice e una lunga durata nel tempo dei componenti del blocco frenante, visto che non essendoci attrito diretto non c’è neanche usura.
Più “convenzionali” le altre caratteristiche della Toorx SRX 95, tra cui una trasmissione a cinghia con pignone fisso (come nei modelli professionali), un computer di bordo con ricevitore wireless per il battito cardiaco (e fascia inclusa) e la possibilità di impostare un programma manuale dall’allenamento e manubrio e sella regolabili sui due assi.
La massa volanica è di 22 kg, e fa il paio con la robusta costruzione in acciaio della Toorx SRX 95, che con i suoi tubolari rinforzati garantisce una stabilità ed una capacità di carico decisamente elevate, adatte ad allenamenti intensi.
Partiamo proprio da questo, dagli allenamenti intensivi, perché l’intero design della Toorx SRX 95 è stato progettato a questo scopo. Come nelle altre spin bike della gamma SRX, anche questo esemplare ha tubolari in acciaio ad alto spessore a sezione rettangolare, che però in questo caso sono ulteriormente rinforzati per reggere anche a pesi superiori (fino a 140 kg).
Lo si nota non solo nello spessore, appunto, ma anche nella forma ad arco di quelli anteriori e nella forma ondulata del tubolare centrale della base, concepiti per distribuire meglio il carico.
Ogni aspetto della realizzazione tecnica ci parla di un prodotto in zona “fascia alta”. Partiamo da manubrio e seduta, ad esempio, come sempre fondamentali per garantire la necessaria comodità durante gli allenamenti. Entrambi sono regolabili in orizzontale e verticale. La sella da racing ha la classica forma ergonomica con fessura centrale, mentre il manubrio a presa multipla presenta sia le impugnature laterali che un singolo maniglione centrale.
I sensori Hand Pulse sono totalmente assenti, visto che comunque non garantiscono un monitoraggio cardio all’altezza degli allenamenti più professionali per cui è stata concepita la Toorx SRX 95, ma in compenso troviamo un ricevitore wireless di serie che consente di usare la fascia cardio da torace inclusa nel kit, scelta decisamente felice per un prodotto di questo livello.
Grazie al ricevitore, la fascia può “dialogare” direttamente con la consolle di bordo, che come sempre troviamo montata sopra al manubrio. Non si tratta del piccolo e spesso deludente “guscio” di plastica presente sui modelli più economici, ma di un bike computer con display a campi multipli e pulsanti “mode” e “set” per scegliere un parametro e usarlo come obiettivo per la programmazione degli allenamenti.
Ma dicevamo in apertura della resistenza. La scelta di un sistema magnetico non comporta grosse differenze a livello estetico. Sopra il volano troviamo sempre e comunque il clamp a tampone, che in questo caso contiene appunto dei magneti. Girando la manopola micrometrica potremo aumentare o diminuire il livello di sforzo, mentre con una sua pressione effettueremo il bloccaggio rapido del volano.
La Toorx SRX 95 misura 1250 x 503 x 1216 mm e pesa 56 kg, dunque è un modello particolarmente robusto e stabile, ma da spostare con cura. Le rotelle per i piccoli spostamenti, montate nella parte anteriore della base, sono non a caso rinforzate, mentre i piedini livellatori contribuiscono a posizionarla in modo da compensare eventuali dislivelli del pavimento. Attenzione però a trovare una collocazione il più “permanente” possibile, e ad usare sempre un tappetino o comunque un filtro tra spin bike e pavimento, per evitare danni.
Inutile dire che la combinazione di trasmissione a cinghia e resistenza magnetica rendono gli allenamenti a bordo della Toorx SRX 95 sicuramente piacevoli e silenziosi. Ottima la massa volanica, con pignone a scatto fisso, dunque non solo si potranno effettuare allenamenti ad intensità elevata, ma si dovrà sempre rimanere concentrati per tutto il tempo.
A differenza delle home bike a ruota libera, infatti, la sincronizzazione tra moto del volano e movimento dei pedali richiede di focalizzarsi bene su quello che si sta facendo, visto che eventuali arresti andranno effettuati controllando oculatamente i freni, piuttosto che semplicemente smettendo di pedalare.
I pedali sono del classico tipo con gabbietta protettiva anteriore e cinghia regolabile, da stringere attentamente attorno ai piedi prima dell’allenamento, proprio per assicurarsi di ridurre i rischi di slittamento durante le pedalate più frenetiche.
Chiaramente anche la sella è di tipo racing, quindi, oltre ad avere forma ergonomica, presenta anche una fessura centrale per “scaricare” più facilmente peso e pressione.
La Toorx SRX 95 è attualmente il top di gamma per la serie SRX, anche se questa posizione di “privilegio” sta per essere reclamata dai nuovi modelli in arrivo, di cui ci occuperemo presto. Questo significa che naturalmente Toorx ha cercato di concentrare nella SRX 95 il meglio dell’hardware e delle funzionalità a sua disposizione.
La massa volanica, in assoluto, è leggermente inferiore a quella della SRX 90, altro modello di punta da noi recensito in passato, ma comunque di ottimo livello (22 kg, lo ricordiamo), ed il telaio ha una robustezza pari, se non superiore, adatta anche a carichi elevati.
Più curato della media (rispetto ad altri modelli della linea SRX più economici) è il comparto elettronico, che in questo caso può contare sul ricevitore wireless per fasce Polar, con fascia inclusa nella confezione, e su una consolle di bordo che consente non solo di tenere sotto controllo le metriche da allenamento, ma anche di darsi degli obiettivi da raggiungere, a supporto della classica programmazione degli allenamenti da spinning, per cui vi rimandiamo alla lettura dei nostri numerosi articoli.
La presenza della fascia ha comportato, come detto, l’omissione dei sensori Hand Pulse, che però non ci sembra una particolare pecca, in ottica “professional”. Magari ne sentiranno la mancanza gli utenti più inesperti, visto che è un sistema di monitoraggio sicuramente più diretto e intuitivo, ma anche gli appartenenti a questa categoria, secondo noi, finiranno con l’apprezzare i benefici del rilevamento da torace, molto più affidabile e preciso. Tanto più che la Toorx SRX 95 non è un modello a buon mercato, quindi difficilmente si arriverà a comprarla se non si ha in mente di “fare sul serio”.
Visto che parlavamo di “fare sul serio”, continuiamo con il piatto forte di questa Toorx SRX 95, l’allenamento vero e proprio. Robustezza e stabilità del telaio, massa volanica e presenza di un bike computer con fascia cardio mandano tutti lo stesso messaggio: allenamenti intensivi.
Ovvio, anche questa spin bike può essere utilizzata con profitto ad chi non ha mai praticato lo spinning ma vuole comunque poter contare su un attrezzo destinato a durare nel tempo, ma la SRX 95 dà il meglio di sé se spinta al massimo e usata con consapevolezza, prestandosi bene ad allenamenti regolari e a ritmo sostenuto.
Per lo spinning esistono molti programmi specifici, che normalmente prescindono dalla consolle di bordo, spesso assente in molte spin bike. Di solito gli sportivi si dotano di un cardiofrequenzimetro e provvedono a pianificare da soli la propria attività. In questo caso, però, il computer c’è, ed oltre a fornire dati sulla frequenza cardiaca, comunica in tempo reale anche velocità, cadenza, tempo, distanza percorsa e calorie.
Queste tre ultime variabili, in particolare, possono essere usate per darsi obiettivi precisi con conto alla rovescia.
Giunti al momento del bilancio finale, dobbiamo ammettere che la Toorx SRX 95 ci sembra una spin bike piuttosto convincente. Il telaio rinforzato e la sua capacità di carico sono tra gli aspetti più apprezzabili, perché traducibili direttamente in termini di stabilità, un requisito essenziale per allenarsi in modo intensivo con una spin bike e alternare le pedalate in sella e quelle in piedi sui pedali.
Il computer di buona fattura e l’inclusione della combo ricevitore wireless + fascia cardio sono altri punti di forza. Molti appassionati di spinning finiscono spesso col comprare un bike computer e un cardiofrequenzimetro a parte (soprattutto il secondo), dunque avere entrambi già presenti è un doppio vantaggio.
Il problema è rappresentato piuttosto dal prezzo d’acquisto, non accessibile a tutti, ma d’altro canto la Toorx SRX 95 non è un prodotto per “tutti”, vista la sua vocazione professional, quindi si tratta di suo tratto distintivo, piuttosto che di un vero e proprio punto debole.
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Jk Fitness Professional 4500
JK Fitness Professional 4500 è una classica spin bike di fascia economica, perfetta per dedicarsi ad allenamenti anche di elevata intensità, pur rimanendo comodamente tra le mura domestiche.
I suoi punti di forza sono il solido telaio in acciaio e il volano da 20 kg, a resistenza meccanica e trasmissione a catena, ideali per rispondere ad un’ampia gamma di esigenze, dagli esercizi riabilitativi o per la perdita di peso a quelli più impegnativi per gli sportivi professionisti e gli appassionati di fitness.
Il pesante volano, la trasmissione e il pignone fisso emulano in tutto e per tutto il comportamento di una vera bici da strada.
La catena garantisce una pedalata fluida, anche se non silenziosissima, mentre le guardie flessibili sui pedali evitano che i piedi scivolino durante l’esercizio. Il telaio della JK Fitness Professional 4500 è anche dotato di un sistema di frenaggio a tampone, con regolazione micrometrica del livello di tensione e dunque della resistenza offerta al movimento dell’utente.
Il controllo è manuale, con manopola collocata sotto il manubrio, che se premuta funge anche da freno d’emergenza, per arrestare completamente la spin bike.
La corretta postura è assicurata dal manubrio regolabile in verticale e dal sellino, adattabile sia in altezza che in orizzontale.
La JK Fitness Professional 4500 è ovviamente dotata di mini-computer di bordo, per il calcolo in tempo reale delle performance, con dati sulla distanza percorsa, il tempi impiegato e le calorie bruciate.
Sul telaio troviamo anche un pratico gancio porta-borraccia, utile durante gli allenamenti più intensi.
La JK Fitness Professional 4500 sfoggia un tipico design da spin bike. Il telaio ripropone le forme e la configurazione generale di quello delle biciclette da strada, con l’ovvia omissione delle ruote, qui rimpiazzate da una base con rotelle anteriori per il trasporto e piedini per la stabilizzazione dell’attrezzo e l’adattamento a superfici variegate.
Il sellino è ergonomico e regolabile sia sull’asse orizzontale che su quello verticale, una caratteristica che ne facilita di molto il corretto posizionamento in base ad altezza e corporatura dell’utente. Anche il manubrio consente la regolazione verticale, ma non è ad inclinazione variabile. La sua forma inclinata è comunque più che adatta per assumere una giusta postura da allenamento.
La colorazione è in bianco, nero e rosso e ben si sposa alle forme sportive del telaio, che come una vera bicicletta per l’outdoor monta un porta-borraccia, una trazione a catena e un robusto volano a resistenza meccanica da 20 kg con freno a tampone, con funzione di blocco d’emergenza.
La JK Fitness Professional 4500 misura 102 x 47 x 102 cm e pesa complessivamente 36 kg. Grazie alle dimensioni contenute e alle rotelle incorporate nella base può tranquillamente essere spostata in casa e si adatta ad ogni ambiente, che si tratti del salotto o della camera da letto.
Il display LCD è monocromatico e piuttosto basico ma sufficiente per la visualizzazione della limitata serie di dati monitorata, con possibilità di attivare la modalità SCAN per passare in automatico da un valore all’altro, senza dover ricorrere ad un intervento manuale.
La costruzione in acciaio della JK Fitness Professional 4500 assicura un’ottima stabilità e resistenza in fase di allenamento, anche per merito del volano da 20 kg, che contribuisce a controbilanciare il peso dell’utente.
Rimanendo in tema di peso, la spin bike ha un limite di tolleranza non particolarmente elevato, 110 kg, nella media dei modelli di questa fascia.
Il volano meccanico da 20 kg e la trasmissione a catena rendono la pedalata fluida e appagante, con buone prestazioni del regolatore manuale, per l’adeguamento della forza frenante al livello di preparazione fisica personale.
Il sellino è inizialmente comodo ma rischia di dare fastidio in occasione di allenamenti prolungati, ma fortunatamente questo è un problema risolvibile con l’acquisto di un coprisella opzionale, un accessorio utile per qualsiasi spin bike o cyclette.
L’inclusione di un gancio porta-borraccia è funzionalmente pratica ed è un piccolo tocco di stile per tramettere l’impressione di essere a bordo di un’autentica due-ruote.
Con un volano meccanico da 20 kg ed una trasmissione a cinghia con pignone fisso e sistema di frenaggio a tampone, la JK Fitness Professional 4500 ha tutte le carte in regola per adattarsi dinamicamente ad utenti alle prime armi e sportivi professional.
La forma del telaio da spin bike consente l’assunzione di una postura radicalmente diversa da quella delle più tradizionali cyclette, come differente è il tipo di sforzo fisico associato alla trazione meccanica, che ripropone fedelmente il livello di impegno richiesto dalle biciclette da strada.
Il regolatore micrometrico della resistenza permette di modulare l’intensità dell’esercizio in relazione all’uso che vorremo vare di questo attrezzo. Il più immediato, data la sua categoria d’appartenenza, è il potenziamento muscolare delle gambe, ma la JK Fitness Professional 4500 è adeguata anche per il dimagrimento e il miglioramento delle capacità respiratorie.
Traggono beneficio da un uso regolare di questa spin bike anche la circolazione e la resistenza del cuore agli sforzi, che in questo caso non può però essere tenuta sotto controllo con la misurazione del battito cardiaco, dato che la Professional 4500 è sprovvista di un sensore HR integrato.
Per il resto, le tradizionali metriche di base ci sono tutte, dal conteggio del tempo trascorso dall’inizio dell’allenamento alla misurazione (approssimativa) delle calorie bruciate, della velocità attuale e della distanza totale coperta, mostrati in real-time sullo schermo del computer di bordo.
La JK Fitness Professional 4500 è una buona spin bike in fascia economica, con un prezzo accessibile e caratteristiche tecniche adeguate a chi sia alla sua prima esperienza in questo campo.
Il telaio in acciaio con trasmissione a catena e il volano da 20 kg sono più che sufficienti per realizzare un percorso di crescita personale all’insegna della forma fisica e della tonicità generale.
Il discorso è valido anche per gli sportivi più assidui, che con questo attrezzo potranno continuare ad allenarsi ogni giorno, in aggiunta o in alternativa all’esercizio fatto fuori casa.
Il computer di bordo ha funzionalità ridotte e si sente la mancanza di un sensore Hand Pulse integrato per la misurazione della frequenza cardiaca, ma queste pecche sono controbilanciate da un’eccellente realizzazione tecnica e da un prezzo concorrenziale.
La JK Fitness Professional 4500 è una buona spin bike in fascia economica, con un prezzo accessibile e caratteristiche tecniche adeguate a chi sia alla sua prima esperienza in questo campo.
Il telaio in acciaio con trasmissione a catena e il volano da 20 kg sono più che sufficienti per realizzare un percorso di crescita personale all’insegna della forma fisica e della tonicità generale.
Il discorso è valido anche per gli sportivi più assidui, che con questo attrezzo potranno continuare ad allenarsi ogni giorno, in aggiunta o in alternativa all’esercizio fatto fuori casa.
Il computer di bordo ha funzionalità ridotte e si sente la mancanza di un sensore Hand Pulse integrato per la misurazione della frequenza cardiaca, ma queste pecche sono controbilanciate da un’eccellente realizzazione tecnica e da un prezzo concorrenziale.
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Jk Fitness Professional 4600
La JK Fitness Professional 4600 è un’ottima candidata per chi cerchi una spin bike di fascia alta, ma senza i prezzi proibitivi (e le funzionalità avanzate) dei più sofisticati prodotti da palestra.
Come attrezzo indoor per lo spinning semi-professionale, la Professional 4600 ha tra le sue qualità principali la buona realizzazione tecnica, in materiali molto resistenti, il design estremamente piacevole ed elegante e l’inclusione di una coppia di sensori Hand Pulse per il monitoraggio della frequenza cardiaca.
Questi ultimi non garantiscono una precisione paragonabile a quella di fasce HR dedicate, da indossare all’altezza del torace, ma è comunque un ottimo punto di inizio per chi voglia imparare le basi dell’allenamento cardio.
La trasmissione a cinghia garantisce una pedalata fluida e silenziosa, mentre le guardie flessibili sui pedali con lacci regolabili impediscono al piede di slittare fuori controllo. All’insegna della sicurezza e del comfort sono anche sellino e manubrio, ergonomici e a regolazione variabile.
La massa volanica è da 22 kg ed insieme al pignone a scatto fisso simula in modo convincente il comportamento di una vera bici da strada, con tanto di alloggiamento porta-borraccia e sistema frenante a tampone, con blocco d’emergenza per l’arresto completo del volano.
Il freno ha una manopola per la regolazione manuale della resistenza ed è il principale strumento con cui adattare il comportamento della spin bike ad un particolare obiettivo (perdita di peso, potenziamento muscolare etc.) o al tipo di preparazione dell’utente.
La dotazione della JK Fitness Professional 4600 è completata dal mini-computer di bordo, per il calcolo in tempo reale di distanza percorsa, tempo, velocità, calorie e battito.
La JK Fitness Professional 4600 ha una linea semplice ma elegante, dai cromatismo molto sobri. Ai colori vivaci e sportivi di altri modelli, JK Fitness ha preferito in questo caso la classica accoppiata in nero e grigio, con gradevoli finiture e una cura per i dettagli.
I tubi a sezione rettangolare sono progettati per sostenere carichi elevati (fino a 130 kg) e ben si sposano alle parti in plastica dello chassis, che sotto le loro forme curve nascondono il blocco frenante a tampone ed incorporano il gancio porta-borraccia e il freno per l’arresto d’emergenza del volano.
Quest’ultimo, con il suo non indifferente peso di 22 kg, contribuisce a bilanciare a terra la spin bike, insieme alla base dotata, come da manuale, di quattro piedini per la stabilizzazione e di una coppia di rotelle per il trasporto.
Nella media le dimensioni complessive della JK Fitness Professional 4600, 102x48x102 cm, a fronte di un peso inferiore – 36 kg – rispetto a quello di altre indoor bike di fascia alta.
Il computer di bordo è sostanzialmente identico a quello montato su modelli come la Professional 4500 ed è ugualmente elementare. Si tratta di una piccola “capsula” incastonata su una barra orizzontale centrale, collocata a chiusura dei “corni” del manubrio, dove troviamo invece i sensori Hand Pulse per la misurazione del battito.
Il display è un comune LCD monocromatico ed è troppo piccolo per mostrare più di un dato alla volta. Per passare da un valore all’altro sarà necessario l’intervento manuale dell’utente o l’attivazione della modalità automatica SCAN.
Il telaio in acciaio della JK Fitness Professional 4600 è garanzia di stabilità e affidabilità anche negli allenamenti più intensi o con utenti di corporatura robusta, come si conviene ad una spin bike di fascia alta.
Anche il volano dà il suo contributo, fungendo da contrappeso ed assicurando esercizi fluidi e dinamici. Merito anche della trasmissione a cinghia, che come nelle cyclette tradizionali comporta un ridottissimo inquinamento acustico ed esercizi silenziosi, nel pieno rispetto della quiete domestica.
La soglia di tolleranza ai carichi della JK Fitness Professional 4600 è elevata e più che soddisfacente. Con i suoi 130 kg di peso massimo utente, questa spin bike è in grado di coprire praticamente ogni evenienza, ed è una scelta consigliata per persone sovrappeso o grande corporatura.
Il sellino è regolabile in altezza e in orizzontale e presenta una fessura centrale per una migliore distribuzione del carico sulla seduta, con conseguente ridotta compressione durante gli allenamenti. Il manubrio è invece adattabile solo in altezza, ma compensa questo limite con la sua configurazione ergonomica e a presa multipla, permettendo di mantenere il palmo delle mani a contatto con i sensori Hand Pulse incorporati.
La JK Fitness Professional 4600 fa soprattutto leva sull’ottima fattura della sua parte meccanica. Con un volano da 22 kg con pignone a scatto fisso, anche i principianti potranno avere un assaggio delle prestazioni delle autentiche spin bike ad uso professionale.
La trasmissione a cinghia ci riporta invece verso le esigenze di comfort e praticità tipiche degli attrezzi ad uso domestico, spesso acquistati per curare la linea e rimanere in forma, piuttosto che per ottenere performance di livello agonistico.
Il sistema a regolazione manuale della sforzo di cui è dotata la spin bike intercetta bene i possibili scenari di utilizzo e – grazie al computer di bordo – elementare ma funzionale, garantisce allenamenti adatti ad ogni esigenza.
Il comparto elettronico non si limita infatti a misurare calorie, distanza percorsa, velocità attuale e tempo trascorso, ma per mezzo dei sensori Hand Pulse integrati nel manubrio consente anche la verifica in tempo reale delle reazioni del fisico alle sollecitazioni, quantificate in forma sintetica dai BPM, o battiti per minuto del cuore.
Con una minima preparazione teorica è possibile utilizzare questo parametro per focalizzare l’esercizio sulla perdita di peso, il potenziamento muscolare o l’aumento dell’efficienza cardiovascolare.
La JK Fitness Professional 4600 non dispone di programmi di allenamento dedicati, ma tramite sensore Hand Pulse consente di adattare l’intensità dell’allenamento ai risultati voluti.
Il primo step è quello di conoscere la propria FCmax, o frequenza cardiaca massima, calcolabile con una semplice formula (220 meno l’età) o, in modo più attendibile e accurato, con una misurazione preliminare effettuata in modo professionale.
Successivamente, non dovremo fare altro che rapportare a questo valore la frequenza cardiaca registrata nel corso dell’esercizio ed orientarci verso uno specifico target.
Rimanendo tra il 60% e il 75% del nostro regime cardiaco bruceremo grassi. Si tratta di un livello indicato appunto per il consumo di calorie e la perdita di peso, di intensità medio-bassa e a sforzo contenuto.
Collocandoci tra il 75% e l’85% agiremo invece sul sistema respiratorio, potenziando nel tempo la capacità polmonare, indispensabile per rifornire di ossigeno i muscoli sotto sforzo, in regime aerobico.
Tra l’85% e il 100%, entreremo invece in piena zona “allenamento cardio”, abituando il cuore e il sistema circolatorio a funzionare efficientemente anche in regime anaerobico, ad elevata frequenza cardiaca.
La JK Fitness Professional 4600 è una spin bike particolarmente adatta agli ambienti domestici, in virtù del suo design aggraziato ed elegante.
Il computer di bordo con funzionalità limitate e l’assenza di un ricevitore per fasce cardio la classificano come tipico esempio di attrezzo semi-professionale, come detto in apertura, adatto ad esercizi ad intensità elevata ma non a chi cerchi sofisticate funzionalità avanzate e una gestione elettronica dei programmi d’allenamento.
La JK Fitness Professional 4600 si fa apprezzare anche per la robustezza dei materiali, l’elevata resistenza ai carichi e la presenza di un sensore cardio integrato, caratteristiche che ne giustificano appieno la fascia di prezzo.
Jk Fitness Professional 4550
La JK Fitness Professional 4550 è uno step-up rispetto al modello economico 4500, con caratteristiche tecniche migliorate e un sensore Hand Pulse per la misurazione della frequenza cardiaca, integrato nel manubrio.
L’ottimo telaio è realizzato in acciaio ed è impreziosito da un convincente design sportivo, curato anche nei dettagli.
Seduta e manubrio sono regolabili e si adattano a corporature diverse, per assicurare allenamenti comodi e dagli effetti benefici. Il sellino ha manopole per modificare la posizione sui due assi, orizzontale e verticale, mentre il manubrio è regolabile solo in altezza. Il rivestimento anti-scivolo e la sua particolare conformazione ergonomica a multi-presa fanno sì che comunque le mani siano sempre ben posizionate.
La parte meccanica è completata da un pesante volano da 20 kg, un pignone a scatto fisso e una silenziosa trasmissione a cinghia, in grado di garantire una pedalata morbida, fluida e dal ridotto inquinamento acustico.
Nel telaio della JK Fitness Professional 4550 trovano posto un pratico gancio porta-borraccia ed un sistema frenante a tampone centrale, con una leva per il blocco d’emergenza del volano e una manopola per intervenire manualmente sul livello di resistenza offerto alla pedalata.
In questo modo la spin bike potrà facilmente adattarsi a qualsiasi utente, a prescindere dalla forma fisica di partenza e dai risultati sperati. Che l’obiettivo sia il dimagrimento o il potenziamento dei muscoli delle gambe, questo attrezzo da casa sarà sempre e comunque all’altezza della situazione.
La JK Fitness Professional 4550 è infine equipaggiata con un mini-computer di bordo, per il calcolo in tempo reale di distanza coperta, durata dell’allenamento, calorie bruciate e velocità. La presenza del sensore cardio aggiunge all’elenco i BPM, o battiti per minuto, un parametro utilissimo per tenere sotto controllo la reazione del corpo agli stress fisici.
Il design della JK Fitness Professional 4550 riprende quello del modello 4500 e lo raffina con un’ulteriore cura per i dettagli e le rifiniture. Il telaio è interamente realizzato in tubi d’acciaio con verniciatura in nero lucido (incluso il carter di protezione della trasmissione a cinghia), con dettagli in bianco e rosso.
Come molte spin bike, anche quest’esemplare presenta numerosi accorgimenti per aumentare il comfort sia negli allenamenti brevi che in quelli più lunghi ed intensi: tra di essi rientrano il gancio porta-borraccia, per reintegrare i liquidi senza allontanarsi dalla postazione dedicata all’esercizio, un morbido sellino a regolazione verticale e orizzontale con rivestimento a due colori (nero e rosso) e un manubrio ad altezza variabile, dalla tradizionale forma a corno.
Quest’ultimo è progettato per essere impugnato nel modo più comodo possibile ed incorpora sia un trattamento anti-scivolo che un paio di sensori Hand Pulse per il controllo del battito del cuore. Non dovremo fare altro che assicurarci che il sensore sia a contatto del palmo (senza stringerlo troppo) e i dati saranno trasmessi al computer di bordo, un piccolo dispositivo con display a cristalli liquidi installato su un’asta orizzontale, collocata a chiusura del “ferro di cavallo” disegnato dal manubrio.
Lo schermo LCD mostra i dati uno alla volta ma consente l’attivazione di una modalità SCAN per alternarli in automatico.
La JK Fitness Professional 4550 misura complessivamente 102 x 47 x 102/110 cm (altezza massima con sella in completa estensione) ed ha un peso netto di 36 kg.
Nella base sono presenti 4 piedini per la stabilizzazione su vari tipi di superficie. Nella parte anteriore è invece installato un paio di rotelle, per rendere possibile lo spostamento della spin bike a fine allenamento.
La JK Fitness Professional 4550 è relativamente leggera ma riesce al contempo ad assicurare una discreta stabilità durante gli esercizi, grazie alla sua solida costruzione in acciaio e al pesante volano da 20 kg, che funge da contrappeso.
La soglia di tolleranza di questo modello, in termini di peso massimo utente, è di 110 kg, dunque non particolarmente elevata ma adatta a coprire le esigenze medie della stragrande maggioranza del suo potenziale pubblico, costituito da persone attente alla linea, principianti del fitness e sportivi più assidui.
A tutti loro la JK Fitness Professional 4550 offre una pedalata fluida ed appagante, senza il fastidioso rumore tipicamente associato alle catene da bicicletta. La trasmissione è infatti a cinghia e con il pignone fisso ripropone il comportamento delle vere bici da strada, con tanto di borraccia montata sul telaio e guardie flessibili con gabbia frontale sui pedali, per stabilizzare i piedi ed evitare slittamenti.
La JK Fitness Professional 4550 ha un buon assortimento di feature di medio livello, sia per quanto riguarda la parta meccanica che per quella elettronica.
Il telaio in acciaio di questa spin bike permette l’assunzione di una corretta postura e l’esecuzione di esercizi ad intensità variabile, grazie al volano con pignone fisso e al sistema manuale per la regolazione dello sforzo.
Il blocco frenante è di tipo a tampone centrale ed ha una doppia funzione: la prima è appunto quella di accrescere o diminuire l’inerzia del volano, per rendere più faticosi e stimolanti gli allenamenti. A questo scopo il tampone dispone di una manopola, che se girata modificherà di conseguenza l’intensità.
La seconda funzione è di blocco d’emergenza per l’arresto completo del volano, attivabile premendo il tampone.
Il computer di bordo calcola la distanza totale percorsa in sede d’esercizio, il tempo trascorso dall’inizio della sessione in corso, la velocità attuale e il consumo approssimativo di calorie, utile per darsi degli obiettivi precisi per la perdita di peso.
Il computer entra automaticamente in funzione all’avvio della spin bike e si spegne da solo, se i pedali rimangono immobili per più di 4 minuti. Il display è troppo piccolo per mostrare contemporaneamente tutti i dati, ma è dotato delle classica funzione SCAN per alternarli uno dopo l’altro a ciclo continuo, senza che debba essere l’utente a intervenire manualmente ogni volta.
Nel manubrio sono installati dei sensori per il monitoraggio della frequenza cardiaca, anch’essa mostrata in tempo reale sullo schermo.
Il computer di bordo della JK Fitness Professional 4550 non include funzionalità avanzate o programmi di allenamento veri e propri.
Il suo ruolo si esaurisce nel calcolo dei dati di base, effettuato – soprattutto per quanto riguarda il consumo di calorie – in modo puramente indicativo.
Rispetto a modelli più economici questa spin bike incorpora però un sensore Hand Pulse, uno strumento che dona uno spessore ulteriore agli allenamenti, consentendo di adattarli con più accuratezza e precisione alla risposta del corpo alle sollecitazioni fisiche, diverse da individuo a individuo anche in virtù del tipo di preparazione sportiva.
Conoscendo la variazione del battito (in BPM) in relazione all’intensità attuale degli allenamenti, potremo sapere a che livello mantenerci per realizzare obiettivi specifici, dalla perdita di peso tramite consumo calorico e fat burn (tra il 60% e il 75% del regime cardiaco) all’incremento della capacità aerobica (tra il 75% e l’85%), per arrivare infine (tra l’85% e il 100%) in zona “allenamento cardio”.
La JK Fitness Professional 4550 è sicuramente una spin bike di qualità, adatta a chi cerchi un prodotto affidabile di livello intermedio.
Volano, trasmissione e sistema frenante sono di buona fattura. Anche l’aspetto estetico non è stato trascurato; il design della Professional 4550 si colloca al crocevia tra performance e praticità e non è mai fuori luogo in un ambiente domestico, che si tratti di una sala dedicata per l’attrezzistica, della camera da letto o di un salotto.
Naturalmente contribuisce al suo basso “impatto ambientale” la trasmissione a cinghia, molto più silenziosa della variante a catena, una caratteristica che gli altri membri della famiglia impareranno ad apprezzare.
L’inclusione dei sensori Hand Pulse è un altro punto a suo favore e una qualità che sapranno mettere a frutto in particolare gli sportivi più esperti, abituati ad allenamenti completi e mirati non solo al potenziamento muscolare, ma anche a quello cardiovascolare.
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High Power SP 8250
La High Power SP 8250 è una spin bike di fascia media, adatta sia agli appassionati di fitness, orientati agli allenamenti intensivi, che ai principianti interessati a fare la conoscenza di questa performante tipologia di attrezzo casalingo per la cura della forma fisica.
Il design è moderno e sportivo, come si addice ad una bici da spinning, ed anche la qualità dei materiali è di buon livello, soprattutto in relazione alla fascia di prezzo. Il robusto telaio in acciaio si distingue per la sua eccellente stabilità ed elevata soglia di tolleranza (fino a 120 kg), confermandosi adatto anche per gli utenti di corporatura robusta.
Il sellino è modellato in forma ergonomica ed è dotato di manopole per la regolazione in verticale e orizzontale. Anche il manubrio è ad altezza variabile e con il suo rivestimento antiscivolo e configurazione a presa multipla consente di assumere una postura ottimale.
La qualità degli allenamenti è assicurata dal pesante volano da 20 kg, con pignone a scatto fisso per rendere l’esperienza in tutto e per tutto analoga a quella di una vera bici da strada. Come le autentiche due-ruote, la High Power SP 8250 monta di serie una trasmissione a catena, ma a catalogo troviamo anche l’interessante variante SP 8250 Belt, così chiamata perché equipaggiata con una silenziosa trasmissione a cinghia.
Il sistema di regolazione dello sforzo è a doppio pattino. Una manopola collocata sotto il manubrio serve per la calibrazione manuale micrometrica dell’intensità, mentre un’apposita leva funge da freno d’emergenza per il volano.
Per quanto riguarda le dotazioni, la High Power SP 8250 ha una pedaliera con lacci per il contenimento dei piedi e un porta-borraccia per reintegrare i liquidi durante le sessioni d’allenamento.
La High Power SP 8250 dispone infine di computer di bordo, per il calcolo in tempo reale di distanza percorsa, velocità attuale, tempo trascorso e calorie bruciate.
La High Power SP 8250 ha un design sportivo e curato. I colori dominanti sono il bianco, il nero e il rosso. Il primo è utilizzato su gran parte del telaio, costruito in tubi d’acciaio a sezione rettangolare da 30 x 60 mm.
A vivacizzare il look di questa spin bike provvedono i colori contrastanti del volano da 20 kg (nero con cerchi concentrici in bianco e rosso) e del carter di protezione della trasmissione, interamente laccato in un rosso fiammante.
Sotto il carter troviamo appunto la trasmissione, come detto disponibile a catena o a cinghia. La High Power SP 8250 misura 105 x 50 x 120 cm (altezza massima con sella in completa estensione) e pesa 39 kg. Le specifiche del modello SP 8250 Belt sono identiche.
La base ha quattro piedini stabilizzatori con una mescola ad alta aderenza, a cui si aggiunge una coppia di rotelle nella parte anteriore, per agevolare il trasporto in casa. Altri dettagli degni di nota sono l’utile porta-borraccia incorporato, il trattamento antiscivolo del manubrio e il rivestimento a tre colori della comoda seduta con regolazione sui due assi, orizzontale e verticale.
Nella media il display LCD collocato al centro del manubrio, impiegato per visualizzare un solo dato alla volta, con intervento manuale dell’utente, o attivazione della modalità automatica SCAN.
Messa alla prova, la High Power SP 8250 si rivela una buona indoor bike per lo spinning. Tra le sue qualità rientrano l’apprezzabile design e la resistenza del telaio, che anche sotto lo stress delle corporature più robuste rimane sempre affidabile e stabile, su ogni superficie domestica.
Sellino regolabile, manubrio antiscivolo e pedali con gabbia di contenimento sono tre degli elementi chiave per assumere una corretta postura ed evitare danni o risentimenti durante gli allenamenti.
Apprezzabile è poi la libertà di scelta concessa dal costruttore in fatto di trasmissione, che con l’SP 8250 Belt intercetta anche i gusti dei sostenitori dei modelli a cinghia, tipici delle cyclette e favoriti da chi predilige la silenziosità della parte meccanica.
La trasmissione a catena del modello base richiede una manutenzione minima ed è più simile al comportamento delle biciclette da strada. Quella a cinghia ha invece l’indubbio vantaggio di ridurre notevolmente l’impatto acustico in casa e rendere molto fluida la pedalata.
L’High Power SP 8250, lo ricordiamo, è progettata per sostenere un peso massimo utente di 120 kg.
La High Power SP 8250 si propone come indoor bike resistente e performante. La cura riposta nei dettagli estetici trova riscontro nella buona fattura della parte meccanica, che come detto si compone di un pesante volano da 20 kg, un pignone a scatto fisso come nelle bici professionali e di un freno a pattini con leva per il blocco d’emergenza.
Il freno serve anche da regolatore micrometrico del livello d’intensità dello sforzo, con relativo adeguamento della difficoltà degli esercizi al tipo di preparazione fisica dell’utente.
La trasmissione del modello base è a catena ed è facilmente sostituibile con pezzi di ricambio reperibili nei negozi di ciclismo, mentre l’High Power SP 8250 Belt monta di serie una trasmissione a cinghia, per assicurare un maggio comfort tra le mura domestiche.
Sempre in tema di comfort, questa spin bike dispone di seduta e manubrio regolabili e di un pratico computer di bordo con display a cristalli liquidi, per conoscere in real-time la distanza percorsa e il tempo trascorso dall’inizio dell’allenamento, insieme a velocità attuale e consumo calorico.
La dotazione elettronica dell’High Power SP 8250 è ridotta all’essenziale e non è dunque configurata per un uso professional. L’integrazione di funzioni avanzate e programmi di allenamento è normalmente subordinata alla presenza di un buon computer di bordo e di un sistema per il rilevamento della frequenza cardiaca (integrato e/o con ricevitore per sensore esterno), ma con questa spin bike potremo contare solo sul monitoraggio dei dati di base.
A farsi sentire è soprattutto l’assenza di un sensore Hand Pulse per il conteggio dei BPM (battiti per minuto), indispensabile per gli allenamenti cardio e il monitoraggio delle reazioni del cuore – in termini di frequenza cardiaca – a diversi stress fisici.
Come sempre consigliamo di sopperire a questa mancanza con l’ausilio dei sempre più diffusi fitness tracker e smartband per uso quotidiano, molti dei quali dotati di sensore HR a tecnologia ottica incorporato o compatibili con fasce cardio da torace.
Conoscendo la frequenza cardiaca si potranno pianificare allenamenti più mirati e adatti ai target individuali, come la perdita di peso, il rafforzamento delle capacità aerobiche, del tono muscolare e del sistema cardiovascolare.
La High Power SP 8250 è complessivamente un buon prodotto, con caratteristiche tecniche in linea con la fascia (media) d’appartenenza. Il prezzo d’acquisto si giustifica alla luce della qualità dei materiali impiegati nella costruzione di questa spin bike, molto curata anche nel design e nelle finiture.
Le funzionalità sono quelle tipiche di tutte le indoor bike, con un’enfasi particolare per gli allenamenti intensi. Contribuiscono a questo risultato il pesante volano e la trasmissione a catena con pignone a scatto fisso, tutte caratteristiche predilette dai professionisti.
Delude l’omissione di un sensore Hand Pulse per il monitoraggio della frequenza cardiaca, soprattutto in considerazione della fascia di prezzo. Apprezziamo invece il fatto che la High Power abbia realizzato anche una variante con trasmissione a cinghia, una mossa che sicuramente amplierà il pubblico dei potenziali estimatori di questa affidabile indoor bike.
Ultimo aggiornamento 2024-10-08 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
High Power SP 8050
La High Power SP 8050 è un attrezzo di fascia economica per lo spinning casalingo, realizzato in materiali di qualità e dotato di tutte le caratteristiche base tipiche delle spin bike, generalmente destinate ad un target più professionale rispetto a quello delle cyclette.
Rimanendo tranquillamente tra le mura domestiche potremo dedicarci anche ad allenamenti intensi, emulando il livello di difficoltà di escursioni in outdoor in sella ad una vera bici da strada.
Il robusto telaio in acciaio ospita un pesante volano da 20 kg, con trasmissione a catena e regolazione manuale del livello di intensità dello sforzo, basata su un meccanismo a tampone centrale, che in caso di necessità funge anche da freno d’emergenza.
La catena e il volano rendono la pedalata fluida ma impegnativa, sia che si opti per il pignone a scatto fisso sia che si scelga quello a scatto libero, meno diffuso e simile – per comportamento – al funzionamento dei volani da cyclette.
Il design incorpora una serie di accorgimenti mirati a garantire un elevato comfort durante gli esercizi: tra di essi rientrano la conformazione del manubrio, rivestito di un materiale antiscivolo, la seduta ergonomica, le guardie flessibili ed un gancio per tenere a portata di mano una borraccia da ciclismo, come negli allenamenti all’aperto.
La High Power SP 8050 è anche dotata di computer di bordo, per il calcolo in tempo reale dei 4 parametri di riferimento per questo tipo di esercizio fisico: distanza percorsa, velocità attuale, tempo trascorso e calorie bruciate.
La High Power SP 8050 ha un design piacevole e di sicuro impatto. Il telaio è costruito in tubi d’acciaio con verniciatura in nero lucido, con dettagli a contrasto in un rosso acceso, come il carter di protezione della trasmissione a catena.
L’ingombro in casa è decisamente limitato. Le dimensioni dell’attrezzo, una volta assemblato, sono di 105 x 50 x 108 cm (altezza massima con sella in completa estensione), a fronte di un peso totale di 48 kg.
Già il volano, da solo, raggiunge i 20 kg di peso, confermandosi – insieme al sistema di trasmissione a catena – come la componente principale dell’High Power SP 8050, che in qualità di spin bike punta ad emulare con la maggior fedeltà possibile il tipo di performance che normalmente ci attenderemmo da una bici su ruote.
Come la maggioranza delle biciclette per professionisti, anche quest’home bike è dotata di pignone fisso ed utilizza il tampone centrale per aumentare la resistenza del volano (e quindi il livello di sforzo) e frenare. La regolazione è manuale e per incrementi micrometrici, mentre premendo con decisione il tampone faremo entrare in funzione il blocco d’emergenza.
La struttura dello chassis è molto semplice e snella ma non mancano piccoli dettagli ad impreziosirla, come il porta-borraccia incorporato nel telaio, o il trattamento antiscivolo del manubrio a regolazione verticale.
Il sellino è ugualmente apprezzabile ed oltre ad avere forma ergonomica è a doppia regolazione (orizzontale e verticale) e realizzato in due colori, nero e rosso, per riprendere il tema generale della spin bike.
La base assicura una buona aderenza ad ogni tipo di superficie e nella parte anteriore monta un paio di rotelle per il trasporto, nel caso in cui la High Power SP 8050 debba essere spostata in un ripostiglio al termine dell’esercizio.
Elementare ma pratico il display LCD collocato al centro del manubrio. Lo schermo monocromatico mostra i dati uno alla volta, ma prevede l’attivazione di una modalità SCAN per alternarli in automatico.
Il telaio in acciaio della High Power SP 8050 non è solo curato nell’aspetto ma anche resistente quando messo alla prova.
Il volano da 20 kg è abbastanza pesante da consentire un buon livello di resistenza all’utente, senza però sacrificare la fluidità della pedalata, grazie alla trasmissione a catena nascosta sotto il carter di protezione rosso fuoco.
La catena è di tipo classico, resistente nel tempo e facilmente sostituibile in qualsiasi negozio di articoli per il ciclismo. Basterà averne cura e oliarla regolarmente per assicurale una lunga vita operativa.
Diversamente dalle trasmissioni a cinghia, la silenziosità non è però il suo forte, una caratteristica che tra le mura di casa diventerà subito evidente.
Come tutte le spin bike, uno scenario d’uso ideale prevede un paio di cuffie per l’ascolto della musica, utile per avere una spinta motivazionale durante l’esercizio e per coprire il rumore della parte meccanica.
L’High Power SP 8050 è progettata per sostenere un peso massimo utente di 110 kg e permettere l’adozione di una postura sportiva ma corretta, un obiettivo affidato al sellino con regolazione a due assi (elevabile fino a 108 cm) e al manubrio a corno ad altezza variabile.
Le caratteristiche di punta della High Power SP 8050 sono racchiuse nella parte meccanica.
La massa volanica è come detto di 20 kg e la spin bike si distingue dalla concorrenza per la possibilità di scegliere tra un pignone a scatto fisso od uno a scatto libero (il modello SP 8050 SL), ad emulazione delle rispettive categorie di bici da strada.
Nella prima il pedale è sempre collegato alla corona e al volano, cosa che consente un numero di pedalate al minuto più elevato ma obbliga all’uso del freno per arrestare il moto. Questa è la modalità più diffusa ed apprezzata dai professionisti, in quanto richiede una maggiore forza fisica e quindi consente di dare particolare enfasi al potenziamento muscolare.
Lo scatto libero assomiglia invece al comportamento di una normale cyclette. Interrompendo la pedalata si fermerà anche la pedivella.
Il sistema di trasmissione è a catena, quindi molto resistente e il telaio ha una forma ideata per assumere la giusta postura anche negli allenamenti più intensi, senza danneggiare gambe e schiena.
Il freno a tampone centrale serve da blocco d’emergenza e permette l’adattamento micrometrico del livello di intensità dello sforzo alla preparazione fisica dell’utente, che tramite computer di bordo potrà anche avere sotto controllo, in tempo reale, consumo calorico, velocità, distanza percorsa e tempo trascorso dall’inizio dell’allenamento.
La High Power SP 8050 ha un computer deputato solo al monitoraggio dei dati di base. I programmi di allenamento presenti in modelli di fascia superiore sono assenti, come la possibilità di monitorare la frequenza cardiaca, in mancanza di un sensore HR integrato.
Utilizzandone uno esterno, come ad esempio una fascia cardio da torace, gli allenamenti diventeranno più mirati e saranno adattabili ai target individuali, come la perdita di peso, il rafforzamento del tono muscolare e del sistema cardiovascolare, con benefici anche in termini di capacità aerobiche.
La High Power SP 8050 è un prodotto entry-level per neofiti dello spinning casalingo e sportivi in cerca di un attrezzo economico d’uso pratico ed immediato.
Le funzionalità principali delle spin bike sono presenti e poggiano su solide basi, grazie alla qualità dei materiali impiegati nella costruzione.
L’inclusione di un sensore per il monitoraggio della frequenza cardiaca sarebbe stato sicuramente apprezzabile, ma la sua omissione è una caratteristica comune a tutti i modelli in fascia economica e non è dunque un “difetto” imputabile a questo particolare esemplare.
Il cuore meccanico della High Power SP 8050, l’accoppiata volano / trasmissione a catena, è di ottima fattura ed è apprezzabile anche il fatto che all’utente sia data la possibilità di scegliere tra pignone a scatto fisso o libero, per meglio adattare la spin bike a stili ed esigenze personali.
Nel complesso, la High Power SP 8050 è un accessorio per l’home fitness completo e affidabile, perfettamente adeguato alla fascia di prezzo cui appartiene.
Ultimo aggiornamento 2024-10-07 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
Prezzi delle Spin Bike più Vendute Online
In conclusione, proponiamo un elenco delle spin bike più vendute online con i relativi prezzi.
Ultimo aggiornamento 2024-09-12 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API