In questa guida è possibile trovare la recensione delle migliori cuffie da studio con un confronto delle caratteristiche tecniche e dei prezzi.
Sei indeciso su Quali Cuffie da Studio Comprare? Anche tu fai parte di tutti quegli utenti audiofili (e non) che si trovano in difficoltà nello scegliere le cuffie monitor più adeguate alle proprie esigenze?
Niente panica, in questa pagina troverai una classifica delle Migliori Cuffie da Studio.
La nostra lista delle migliori cuffie da studio è stata fatta sulla base delle nostre esperienze personali e su quelle degli utenti, professionisti audiofili e non, cercando di essere il più obiettivi possibile, prendendo in considerazione oltre alla qualità dell’audio, anche la qualità costruttiva e il rapporto tra qualità e prezzo.
Indice
Come Scegliere le Migliori Cuffie da Studio
Piccola Premessa
Le cuffie in generale rappresentano una questione del tutto soggettiva, si tratta dunque di un argomento molto delicato, infatti l’audio o meglio le frequenze, vengono percepite da ognuno di noi in modo diverso, quindi non si può stabilire la migliore cuffia in assoluto, ma possiamo semplicemente stabilire quali sono le migliori cuffie da studio secondo alcune specifiche esigenze, basandoci sulle nostre esperienze personali e su quelle di altri utenti.
Il settore delle cuffie monitor è decisamente particolare, si tratta infatti di dispositivi che vengono usati prevalentemente in ambito professionale, è necessario fare dunque un po’ di chiarezza prima di passare alle nostre classifiche con le migliori cuffie da studio.
In commercio ci sono essenzialmente delle marche di cuffie molto note e vendute, diciamo le marche più commerciali che per le generazioni passate erano le Bose, mentre per i ragazzi di oggi sono le Beats By Dr Dre. Queste cuffie però sono più adatte all’ascolto e meno per lavorare in campo professionale.
Risulta essere importante precisare che quando si lavora nel campo dell’home studio, queste cuffie non sono l’ideale, quindi a tale scopo è necessario utilizzare delle cuffie apposite da studio.
Gli studi di registrazione utilizzano solitamente due tipologie di cuffie
-Cuffie monitor chiuse: ideali per le registrazioni degli strumenti e della voce perché isolano molto bene l’audio dall’ambiente esterno.
-Cuffie monitor aperte: questo tipo di cuffia invece è l’ideale per la fase di mastering o di missaggio audio, visto che sono in grado di riprodurre un suono totalmente fedele alla realtà.
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Recensioni Migliori Cuffie da Studio
Sennheiser HD 280 Pro
Le cuffie Sennheiser HD 280 Pro hanno delle caratteristiche che le rendono adatte soprattutto all’uso professionale in studio, in particolare per sessioni di registrazione e di missaggio, ma il loro uso non è comunque limitato a questi ambiti, infatti vengono usate anche più semplicemente per ascoltare musica e per la loro buona capacità di attenuazione dei rumori ambientali.
Dal punto di vista ergonomico, le Sennheiser HD 280 Pro risultano molto confortevoli e si possono indossare per diverse ore consecutive senza affaticare troppo l’orecchio di chi le indossa.
Inoltre sono cuffie circumaurali di tipo chiuso, ovvero isolano l’orecchio dai rumori esterni, attenuando i rumori di circa 32 dB. Da questo punto di vista, il vantaggio delle cuffie chiuse è proprio quello di isolare per fare in modo di non essere disturbati o di non disturbare chi ci sta attorno durante l’ascolto.
Dal punto di vista tecnico invece, le Sennheiser HD 280 Pro hanno un’ampia risposta in frequenza ed offrono una qualità sonora di tutto rispetto che vedremo più avanti in questa nostra recensione, ma prima andiamo a dare un’occhiata al contenuto della confezione.
La confezione delle Sennehiser HD 280 Pro è piuttosto scarna, contiene esclusivamente le cuffie, il jack adattatore da 6,3 mm e una guida all’uso rapida.
Dal punto di vista del design, le Sennheiser HD280 non sono particolarmente attente alla moda, bensì alla praticità e alla comodità d’utilizzo. Sono costruite in plastica nera e sull’esterno dei padiglioni è stampato il logo Sennheiser e la lettera di riferimento del padiglione, quindi L (left) o R (Right).
Le Sennheiser HD 280 Pro sono cuffie piuttosto grosse, hanno un archetto regolabile in altezza che si adatta a ogni tipo di testa, anche alle più grosse. Presenta poi un rivestimento imbottito in materiale morbido e chiuso mediante una zip, in modo da renderlo sostituibile in caso di usura. L’imbottitura è ricoperta in simil-pelle, sempre nera, così come accade per gli earpad. Anche questi sono fatti in materiale decisamente morbido, ricoperto in tessuto simile a pelle e anch’essi sono sostituibili. Il cavo invece è attaccato al padiglione sinistro, è lungo 3 metri ed ha la parte centrale a spirale.
Le Sennehiser HD280 Pro sono cuffie “rugged” ovvero grezze, senza finiture particolari che le fanno apprezzare particolarmente dal punto di vista estetico. Il loro peso inoltre è piuttosto contenuto, si parla infatti di 283 grammi con il cavo compreso.
Per chi è interessato, tutte le parti intercambiabili sono disponibili sul sito del produttore ma si trovano anche nei principali store online.
Nonostante non molto attraenti come estetica, le Sennehiser HD 280 Pro sono cuffie dall’elevata ergonomia, progettate e costruite apposta per essere indossate diverse ore consecutivamente, senza stancare l’orecchio dell’ascoltatore e senza gravare sulla testa a causa del peso.
Essendo cuffie circumaurali, i padiglioni sono grandi e circondano completamente l’orecchio. Poggiano sul capo senza esercitare eccessiva pressione, per cui anche riscaldamento e sudorazione risultano abbastanza contenuti.
I padiglioni possono ruotare sia verso l’esterno, di circa 90 gradi, sia chiudersi verso l’interno. In tal modo è comodo usare le cuffie anche ascoltando da un orecchio solo e spostando l’altro padiglione verso l’esterno, oppure appoggiarle sul collo in un momento di inutilizzo.
L’unica nota negativa è il cavo, fissato direttamente al padiglione e quindi non estraibile come accade praticamente in quasi tutte le cuffie di produzione più recente. In realtà, sulla guida d’uso delle cuffie, è spiegato come fare per sostituirlo in caso di danneggiamento ma è un’operazione comunque delicata, da effettuare se si è esperti, perché implica di togliere l’imbottitura del pad, aprirlo, dissaldare il cavo vecchio e saldare quello nuovo nella maniera corretta.
Diciamo subito che le Sennheiser HD 280 Pro, per la loro stessa natura, non hanno alcuna funzionalità aggiuntiva. Nello specifico non possiedono un telecomando in-line o un microfono che le renderebbero adatte ad essere usate anche con dispositivi mobili. Con questo non vogliamo dire che non si possano usare con smartphone o ipod ma che l’uso con questi device è scomodo perché non si può rispondere a chiamate né regolare il volume della musica che si sta ascoltando.
Inoltre, l’impedenza di 64 Ohm non aiuta, perché significherebbe avere un volume di base piuttosto basso. I dispositivi a basso voltaggio, infatti, richiedono cuffie con un valore di impedenza più basso, come 32 Ohm per esempio, per non dover alzare l’audio al massimo, con conseguente distorsione del suono.
Dobbiamo precisare che dopo alcune ore di rodaggio, la qualità del suono riprodotto dalle Sennheiser HD 280 migliora sensibilmente rispetto all’impatto iniziale, in cui potrebbe sembrare un po’ metallico e piatto.
La riproduzione dei bassi è abbastanza buona, hanno una buona estensione e sono piuttosto profondi senza essere eccessivi. Ciò significa che chi ama ascoltare musica Rnb, hip hop o generi in cui le basse frequenze sono messe molto in risalto rispetto a quelle medie e alte, potrebbe restare deluso da queste cuffie. Passando alle frequenze medio-alte, queste risultano complessivamente dettagliate e chiare.
In generale si tratta di cuffie con riproduzione del suono abbastanza naturale, adatte prevalentemente al monitoraggio in studio di registrazione, ma molto apprezzate anche per l’ascolto di musica su sistemi hi-fi.
Una delle caratteristiche più importanti delle Sennheiser HD 280 Pro è che offrono un’attenuazione dei rumori esterni di circa 32 dB. Ciò significa che, una volta indossate, voci e rumori dall’esterno filtrano poco verso l’interno. Ovviamente non siamo a livello di cuffie con attenuazione attiva del rumore, come quelle che ad esempio usa chi viaggia spesso in aereo, ma comunque il livello di isolamento è molto buono. Per eliminare il normale brusio di un ambiente di lavoro, in cui sono presenti computer, telefoni e persone che parlano, le Sennheiser HD 280 sono abbastanza efficienti, anche considerando la fascia di prezzo a cui appartengono.
Dal punto di vista tecnico infine, la risposta in frequenza di queste cuffie è di 8 – 25.000 Hz mentre l’impedenza è di 64 Ohm e la pressione sonora è di 102 dB.
Le Sennheiser HD 280 Pro hanno la loro collocazione ideale in uno studio di registrazione, in particolare vengono usate per il monitoraggio del suono. Ciò comunque non significa che possano essere usate solo per questa attività, infatti molti utenti le utilizzano a casa per il semplice ascolto di musica di vario genere.
Le Sennheiser HD 280 Pro non sono molto indicate invece per l’uso con dispositivi mobili, dato che sono prive di microfono e comandi in-line sul cavo, fondamentali per un uso ottimale in questo campo ed inoltre hanno un’impedenza alta che non è di certo il massimo per l’utilizzo con dispositivi mobile.
A parte questo, le HD280 sono cuffie confortevoli e robuste, meno attente al design ma durevoli e robuste nei materiali: in gergo si definiscono “rugged”, solide a dispetto dell’estetica che passa in secondo piano.
L’imbottitura dell’archetto e quella degli earpad possono essere sostituiti in caso di usura e le parti di ricambio si trovano facilmente online.
La riproduzione dei suoni inoltre è ben bilanciata e l’isolamento acustico, come abbiamo già scritto, risulta molto buono. Le Sennheiser HD 280 dispongono a nostro avviso di un buon rapporto qualità / prezzo, di una buona qualità audio e un buon comfort di utilizzo, quindi ne consigliamo sicuramente l’acquisto.
-Vantaggi
Ottimi materiali di costruzione
Ergonomiche
Molto Comode
Ottimo isolamento acustico
Pad pieghevoli in laterale e verso l’interno per una maggiore comodità di trasporto
Imbottitura dell’archetto e degli earpad sostituibili
Suono abbastanza naturale e bilanciato
Ottimo rapporto Qualità / Prezzo
-Svantaggi
Cavo non staccabile
Necessitano di diverse ore di rodaggio per stabilizzare la resa sonora
Non adatte all’uso con dispositivi mobili
Non adatte a chi cerca bassi particolarmente enfatizzati
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Audio Technica Pro ATH-M50X
In questa recensione, ci occuperemo di un paio di cuffie monitor molto diffuse tra gli studi di registrazione, ovvero le Audio-Technica Pro ATH-M50x. Si tratta di cuffie monitor professionali dinamiche e con padiglione chiuso, che presentano un design circumaurale (over ear), quindi avvolgono in modo completo l’orecchio, a differenza delle cuffie sovraurali (on ear) che come sappiamo poggiano semplicemente sull’orecchio. Proprio questa loro specifica caratteristica, gioca un ruolo fondamentale per quanto riguarda la qualità di ascolto: grande resa di spazio sonoro, ottimo isolamento anche in ambienti molto rumorosi e, ovviamente, maggiore comfort rispetto ai modelli che presentano dimensioni più ridotte.
Prendendo in esame le caratteristiche tecniche delle cuffie Audio-Technica Pro ATH-M50x, si capisce da subito che le prestazioni sonore di queste cuffie sono di tutto rispetto: i driver sono a grande apertura (45 mm), con magneti al neodimio. I magneti al Neodimio, Ferro o Boro, concepiti per la cosiddetta sintetizzazione a vuoto, rappresentano indubbiamente l’alto livello di tecnologia raggiunto. Inoltre la bobina è costruita con un filo di alluminio rivestito in rame (conduttore CCAW), il massimo che il mercato attualmente è in grado di offrire.
Scorrendo le specifiche tecniche descritte dalla stessa Audio-Technica, si apprende come tali cuffie, senza ombra di dubbio, rispondono in modo ottimale alle esigenze tipiche del monitoring: risposta in frequenza da 15 a 28.000 Hz, potenza massima di ingresso di 1600 mW a 1KHz e sensibilità di 99 dB.
Ma andiamo ora a vedere nel dettaglio le ATH-M50x in questa nostra recensione…..
Come di consueto, iniziamo la nostra recensione dal contenuto della confezione, all’interno della quale troviamo oltre alle cuffie Audio-Technica Pro ATH-M50x, tre cavi in dotazione: due dritti, ma con lunghezze diverse (1,2 m e 3 m) e uno a spirale ( da 1,2 m a 3 m). Tutti e tre i cavi hanno un connettore placcato in oro da 3,5 mm. Tra gli accessori in dotazione, troviamo anche lo specifico adattatore, per il quale è stato previsto un semplice ma efficace sistema di bloccaggio ed infine una sacchetta realizzata in similpelle.
Per quanto riguarda il design, le cuffie Audio-Technica Pro ATH-M50x sembrano essere in tutto e per tutto uguali al modello precedente, ovvero le ATH-M50. Non si tratta quindi di un design particolarmente innovativo ma come ben sappiamo, queste cuffie dinamiche puntano molto sulla resa sonora che vedremo più avanti in questa nostra recensione.
Passiamo ora alla qualità costruttiva delle Audio-Technica Pro ATH-M50x. Queste cuffie sono costruite sicuramente con materiali di ottima fattura. Il tutto si traduce in solidità del prodotto e ottima comodità. Una comodità garantita soprattutto dai materiali utilizzati per i cuscinetti dei padiglioni, nonché per il rivestimento dell’archetto, capaci di offrire una gradevole sensazione al contatto con la pelle. Solo l’archetto, forse, presenta un rivestimento troppo sottile che sicuramente poteva essere migliorato.
I padiglioni girevoli di 90°, sia verso destra che verso sinistra, permettono di utilizzare queste cuffie secondo diverse esigenze (è possibile poggiare anche un solo padiglione o tenerle comodamente al collo). Inoltre, questa loro caratteristica semplifica le operazioni per riporle nella sacchetta in similpelle fornita in dotazione.
Le Audio-Technica ATH-M50x sono dotate poi di un meccanismo a scatti per allargare o restringere l’ampiezza dell’archetto, mantenendo in modo piuttosto saldo la posizione raggiunta.
In definitiva, possiamo dire che le Audio-Technica Pro ATH-M50x sono costruite con molta cura e attenzione per i piccoli particolari: le indicazioni left (L) e right (R) posizionati in prossimità dello snodo degli auricolari, permettono, ad esempio, di individuare con uno rapido sguardo, la giusta posizione per indossarle.
Per quanto riguarda l’ergonomia delle ATH-M50x, questa raggiunge livelli notevoli. I padiglioni sono ampi, con l’ovale interno di circa 4 x 5,5 cm: una grandezza che potrebbe sembrare sufficiente a garantire la miglior copertura possibile dell’orecchio. Si possono comunque riscontrare piccoli problemi in termini di altezza: per chi ha delle orecchie leggermente più grandi rispetto alla media, le ATH-M50x potrebbero rivelarsi insufficienti per la totale copertura dei padiglioni.
I cuscinetti comunque di queste cuffie, risultano decisamente morbidi e comodi, ma indossando le cuffie per molte ore, si potrebbe avvertire una pressione alle orecchie non del tutto piacevole. Bisogna comunque ammettere che una volta indossate, queste cuffie circumaurali restano in posizione, risultando nel complesso, particolarmente stabili.
Anche l’imbottitura dell’archetto è di buona qualità, ma come abbiamo scritto precedentemente. al centro dello stesso, risulta molto sottile e alle lunghe potrebbe recare qualche problema a livello di comfort, anche se ovviamente, il tutto dipende molto dalla conformazione del capo di ciascuna persona.
Grande lavoro, che ha portato ottimi risultati alle Audio-Technica Pro ATH-M50x, è stato fatto sul fronte del peso: solo 280 grammi ben distribuiti sull’intera struttura.
Le ATH-M50x sono cuffie dinamiche Over-Ear con padiglioni chiusi: il livello di isolamento acustico è quindi di ottimo livello, permettendo di godersi un buon sound anche in ambienti mediamente rumorosi.
Vediamo ora come si comportano queste cuffie per quanto riguarda la resa sonora, dando un’occhiata alle caratteristiche tecniche. Le Audio-Technica Pro ATH-M50x sono dotate di driver al neodimio da 45 mm, hanno una risposta in frequenza compresa tra 15 e 28.000 Hz, un’impedenza di 38 Ohm, una sensibilità di 99 dB e una potenza massima d’ingresso di 1.600 mW a 1KHz.
Occorre quindi un amplificatore professionale da affiancare a queste cuffie? No, vista la bassa impedenza che abbiamo appena descritto. Queste cuffie possono dunque essere utilizzate anche con dispositivi mobile, come smartphone, tablet e lettori mp3.
Ricordate comunque che un ruolo fondamentale è ricoperto sempre dalla qualità della sorgente, fondamentale quindi usare almeno file audio di qualità per godere appieno della qualità sonora offerta dalle Audio-Technica Pro ATH-M50x.
Passiamo alla resa sonora vera e propria di queste ATH-M50x che hanno riscontrato un notevole successo tra gli utenti che le hanno acquistate. Il tipo di suono offerto da queste cuffie, risulta abbastanza flat, bilanciato e con una buona resa su tutta la gamma di frequenze, anche se abbiamo avuto la sensazione che la resa sulle alte frequenze e quelle medio-alte, non fosse particolarmente entusiasmante, specialmente nell’ascolto di musica classica, non tanto per la definizione del suono che è ottima, così come la naturalezza, ma più che altro per il soundstage o spazialità del suono, che non ci è sembrata particolarmente ampia.
Si tratta comunque di cuffie molto consigliate per il monitoring, il mixing e il mastering di brani musicali che possono spaziare dal rock, all’hip hop e all’elettronica, volendo anche la musica classica.
Considerate comunque che sono delle cuffie monitor molto valide che tuttavia non consigliamo a chi è molto esigente o è un vero e proprio audiofilo, altrimenti potrebbe rimanerne deluso dalle prestazioni.
A livello di resa sonora, se paragonate ad altre marche come ad esempio AKG o Sennheiser, le Audio-Technica Pro ATH-M50x potrebbero risultare leggermente più “rotonde” (o meglio, “boomy” per utilizzare un termine ampiamente utilizzato in questo specifico settore), ma presentano comunque un’ottima definizione del suono.
In conclusione, le Audio-Technica Pro ATH-M50x sono delle cuffie monitor dotate di un ottimo rapporto qualità / prezzo, realizzate con materiali di ottima fattura e una resa sonora molto dettagliata e bilanciata, quindi le consigliamo non solo per l’ascolto di musica (qualsiasi genere) ma anche per il mixing e il mastering di qualsiasi brano musicale.
Sicuramente la resa sonora di queste cuffie chiuse poteva essere migliorata dal punto di vista del soundstage, quindi della spazialità del suono, indispensabile per la musica classica ma anche per tanti altri generi musicali con strumenti acustici, tuttavia per la fascia di prezzo in cui sono collocate, le Audio-Technica Pro ATH-M50x sono sicuramente delle buone cuffie da prendere seriamente in considerazione.
Ribadiamo che le ATH-M50x sono state concepite come cuffie monitor da studio, ma avendo un’impedenza bassa, si prestano anche per altri usi (smartphone, tablet o lettori mp3), offrendo sempre una buona resa sonora, a patto che si utilizzino file audio non troppo compressi.
-Vantaggi
Struttura robusta e ottima qualità dei materiali utilizzati
Buon isolamento acustico
Diversi cavi in dotazione
Suono preciso ed equilibrato (ma per alcuni troppo piatto)
Ottime per mixing e mastering
Comode da utilizzare e da trasportare
Utilizzabili anche con smartphone e altri dispositivi mobili
Ottimo rapporto Qualità / Prezzo
-Svantaggi
L’imbottitura dell’archetto poteva essere migliorata
Il soundstage non è proprio al top, nella musica classica a volte è difficile distinguere la posizione degli strumenti
La resa sonora sulle frequenze molto alte non è il massimo
Hanno bisogno di un bel rodaggio per migliorare la resa sulle basse frequenze
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Beyerdynamic DT 770 PRO
Dopo un debutto risalente a circa 30 anni fa, le Beyerdynamic DT770 PRO sono tuttora prodotte in Germania e le vedremo più nel dettaglio in questa nostra recensione. Iniziamo col dire che le Beyerdynamic DT 770 PRO sono cuffie dinamiche chiuse di tipo circumaurale, ovvero con earpad che circondano completamente il padiglione auricolare. Queste cuffie vengono inoltre vendute in 3 versioni con diverse impedenze:
-32 Ohm: versione adatta per l’uso consumer, con pc, dispositivi mobili o strumenti come sintetizzatori e chitarre amplificate;
-80 Ohm: cuffie da studio, ideali per essere usate dai musicisti durante le registrazioni;
-250 Ohm: versione da studio, ideale per ingegneri e tecnici del suono. Le Beyerdynamic DT 770 PRO 250 ohm sono in grado di riprodurre un alto livello di dettagli senza distorcere i suoni.
Indipendentemente da queste differenze, le Beyerdynamic DT 770 PRO sono cuffie leggere, dal peso di 350 grammi circa. Hanno earpad morbidi e regolabili che coprono completamente l’orecchio, con un buon livello di isolamento dai rumori esterni. All’occorrenza comunque, gli earpad possono essere sostituiti facilmente.
La risposta in frequenza di tutte le versioni è inoltre di 5 – 35.000 Hz, mentre la sensibilità è di 96 db.
Il cavo poi è lungo 3 metri nelle versioni da 80 e 250 Ohm e 1,6 metri in quella da 32 Ohm. È collegato direttamente al pad sinistro ed è dotato di un jack da 3,5 millimetri cui può essere applicato l’adattatore da 6,35 mm.
Dopo questa rapida panoramica sulle cuffie Beyerdynamic DT 770 PRO, andiamo a vedere ora gli aspetti principali nel dettaglio, iniziando proprio dal contenuto della confezione.
La confezione delle Beyerdynamic DT 770 PRO comprende, oltre alle cuffie, il plug adattatore da 3,5 a 6,3 millimetri, le informazioni sulla garanzia e le istruzioni d’uso.
Dal punto di vista costruttivo, siamo certamente di fronte a un prodotto di qualità, realizzato in metallo e plastica ben assemblati. Il design non è particolarmente ricercato, ma l’aspetto non è il punto di forza di queste cuffie, che invece puntano molto sulla solidità, sulla comodità e sulla qualità del suono.
L’archetto in metallo è flessibile e ricoperto da una fascia in finta pelle, imbottita con materiale morbido e chiusa con dei bottoni molto comodi perché consentono di poter sostituire l’imbottitura dell’archetto quando necessario.
Gli earpad delle Beyerdynamic DT 770 PRO invece hanno un’imbottitura molto soffice rivestita in velluto. Precisiamo che gli earpad in velluto sono presenti solo nelle versioni a 80 e 250 ohm, nella cuffie da 32 ohm, invece, il rivestimento è in classico similpelle.
La struttura che sorregge gli earpad invece, è realizzata in plastica dura, così come la giunzione tra l’archetto e i padiglioni di queste cuffie.
A seconda della versione acquistata, il cavo può essere spiralato (versione 250 ohm) e lungo o 3 metri (80 e 250 ohm) o 1,6 metri. In tutti i casi è collegato direttamente al pad sinistro, da cui parte il filo che, passando sotto il rivestimento dell’archetto, arriva al pad destro.
Infine, all’interno dei pad sono collocati i driver da 45 mm realizzati con magnete al neodimio ma più avanti nella recensione, vedremo comunque nel dettaglio tutte le caratteristiche tecniche di queste DT 770 PRO.
La prima caratteristica che si nota nelle Beyerdynamic DT 770 PRO è sicuramente la loro leggerezza, pesano infatti 350 grammi, che per essere cuffie circumaurali di questa portata, è sicuramente un dato da non sottovalutare.
Una volta indossate, ci si rende conto di come le Beyerdynamic DT 770 PRO siano cuffie particolarmente comode, infatti gli earpad, grazie alla loro morbida imbottitura, poggiano perfettamente sul capo che, inoltre, nella parte superiore, è protetto dal morbido rivestimento dell’archetto, anch’esso particolarmente comodo e piacevole.
Come abbiamo già anticipato, il rivestimento dell’archetto è chiuso alle estremità da bottoni, per cui è molto semplice toglierlo e sostituirlo, così come all’occorrenza si possono sostituire gli earpad.
Uno dei vantaggi dell’avere il rivestimento in velluto piuttosto che in simil-pelle (almeno nelle due versioni che ne sono provviste), è che l’orecchio suda molto meno e di conseguenza il comfort durante l’uso aumenta. Sul capo non si avvertono pressioni in nessun punto in particolare, tanto che è possibile affermare che questo sia uno dei modelli di cuffie più comodi presenti sul mercato.
Ovviamente, come accade per la maggior parte delle cuffie in commercio, anche le Beyerdynamic DT 770 PRO permettono di regolare in altezza l’archetto, ottimizzandone il comfort in fase di utilizzo. Le dimensioni degli earpad invece, sono tali da circondare tutto l’orecchio, anche se questo ha dimensioni sopra la media.
Abbiamo visto che dal punto di vista del comfort le Beyerdynamic DT 770 PRO si pongono al top della categoria delle cuffie ergonomiche. Vediamo ora come è la loro resa sul campo analizzando la qualità dell’audio.
Abbiamo detto che ogni variante delle Beyerdynamic DT 770 PRO ha un suo target di riferimento, che varia a seconda dell’uso delle cuffie. Dal punto di vista costruttivo, nel modello a impedenza più bassa, il filo che avvolge la bobina del driver è leggermente più spesso, in tal modo la variante da 32 ohm ha un volume più alto con i dispositivi a basso voltaggio, viceversa nelle cuffie a impedenza più alta viene usato un filo molto sottile.
Le Beyerdynamic DT 770 PRO 32 ohm sono adatte all’ascolto con computer, lettori mp3 portatili e smartphone, ovvero dispositivi che funzionano con una batteria (ricaricabile e non), sintetizzatori o amplificatori degli strumenti, ad esempio quelli per la chitarra.
Questa versione delle DT 770 PRO ha il suo punto di forza nella riproduzione dei bassi che risultano molto rotondi e accentuati, caratteristica presente in tutta la musica hip hop e nella musica elettronica in generale, generi con i quali le potenzialità delle cuffie si esprimono al meglio.
Presenti sul mercato da più tempo e più diffuse tra gli utenti sono invece le Beyerdynamic DT 770 PRO 80 e 250 Ohm. Rispetto alla versione 32 Ohm questi modelli sono adatti ad essere usati con un amplificatore, in studio di registrazione, con computer e mixer o con un impianto stereo.
Ad accomunare tutte e 3 le versioni c’è, in generale, la risposta nella gamma delle basse frequenze che risulta ottima e bilanciata con le frequenze medie e alte, che però possono risultare poco incisive quando si ascolta musica rippata o registrata con scarsa qualità.
Le Beyerdynamic DT 770 Pro 250 Ohm hanno all’incirca le stesse caratteristiche delle DT 770 Pro 80 Ohm ma, a differenza di queste, hanno una riproduzione più brillante delle medio-alte frequenze, mentre le basse frequenze sono leggermente meno enfatizzate.
È d’obbligo però sottolineare che, in realtà, si tratta soprattutto di leggere sfumature, per cui possiamo affermare che la resa dei due modelli è praticamente simile.
Ciò che cambia è l’ambito di utilizzo: le Beyerdynamic DT 770 Pro da 250 Ohm sono cuffie più adatte ad un uso professionale, infatti spesso vengono usate da tecnici e ingegneri del suono negli studi di registrazione e durante concerti live.
Le Beyerdynamic DT 770 PRO da 80 ohm, invece, sono più indicate per un uso semi-professionale e vantano anche un’edizione speciale denominata DT 770 M, progettata apposta per essere utilizzata negli ambienti molto rumorosi: hanno un archetto meno flessibile, pad e earpad speciali, in grado di assicurare un livello molto alto di isolamento acustico, mantenendo lo stesso livello di comfort e qualità audio del modello da cui derivano.
Per quanto riguarda la risposta in frequenza invece, tutte le versioni di Beyerdynamic DT 770 Pro hanno un valore compreso tra 5 e 35.000 Hz, mentre la pressione del suono è per tutte di 96 decibel.
Con l’immissione sul mercato di 3 varianti dello stesso prodotto, la Beyerdynamic ha voluto creare un modello di cuffie che fosse adatto per tutti gli usi.
Le ultime arrivate in vendita, le Beyerdynamic DT 770 PRO 32 Ohm, sono state progettate per il mercato consumer e per chi ama ascoltare musica in movimento tramite lettore mp3 o smartphone. A questo proposito hanno un cavo più corto, purtroppo però privo di comandi inline, aspetto un po’ sfavorevole per chi ne fa questo uso. Rispetto alle sorelle maggiori poi, dal punto di vista ergonomico, sono più penalizzate perché i loro earpad sono rivestiti in similpelle e non in velluto, caratteristica che può causare così una maggior sudorazione durante l’uso prolungato.
Le due varianti da 80 e 250 Ohm hanno invece un altro target di acquirenti e, ovviamente, un utilizzo diverso, più professionale.
Mentre le Beyerdynamic DT 770 PRO 250 Ohm hanno la loro collocazione ideale in studio di registrazione, la variante da 80 Ohm è quella più versatile e diffusa tra chi cerca un paio di cuffie di buona qualità: le Beyerdynamic DT 770 PRO 80 Ohm, infatti, sono adatte per ascoltare qualsiasi genere musicale, utilizzando come fonte sia il pc (magari con una scheda audio esterna dotata di uscita amplificata), sia un sistema hifi.
In conclusione, le Beyerdynamic DT 770 PRO sono delle ottime cuffie chiuse che consigliamo soprattutto a chi ricerca un suono bilanciato ma comunque con una buona profondità nelle basse frequenze. Noi le consigliamo non solo per l’ascolto di musica, ma soprattutto per eseguire mix e mastering di brani musicali elettronici e hip-hop.
-Vantaggi
Qualità costruttiva
Comodità ed Ergonomia
Leggerezza
Ottimo rapporto Qualità / Prezzo
Ottima qualità del suono e bilanciamento della riproduzione
Risposta in Frequenza ampia
Versatilità d’uso
Ottimo sia per il mixing e mastering che per il semplice ascolto
Ottimo isolamento acustico
-Svantaggi
La versione 32 ohm ha il rivestimento degli earpad in finta pelle
Leggermente ingombranti
Non adatte a chi cerca un suono più aperto e particolarmente flat
Ultimo aggiornamento 2024-12-10 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
AKG K701
Le cuffie AKG K701 hanno subito conquistato il pubblico degli audiofili grazie alla precisione nel dettaglio del suono e alla ricchezza nel riprodurre timbri e tonalità di ogni tipo.
Si tratta di cuffie circumaurali aperte e dal punto di vista del design non passano inosservate: hanno una linea elegante e piacevole con l’interno dei pad rivestito in velluto grigio e la parte esterna bianca e argento, mentre l’archetto è in vera pelle color vinaccia.
Per quanto riguarda l’ergonomia, le AKG K701 sono cuffie estremamente comode, con ampi pad di forma circolare che aderiscono completamente alla testa.
Questo modello è un concentrato di tecnologie: sia il filo che avvolge la bobina, sia lo spessore del diaframma, sono stati progettati e costruiti per garantire una riproduzione del suono quanto più bilanciata possibile, con gamma lineare ed estesa.
L’impedenza è di 62 Ohm, la pressione sonora di 105 dB mentre la risposta in frequenza è compresa tra 10 e 39800 Hz. Il peso è abbastanza contenuto, 235 grammi, mentre il cavo collegato al pad sinistro è fisso.
Una caratteristica delle AKG K 701 è che ogni modello che esce dalla fabbrica austriaca che le produce, viene testato e marchiato con un numero progressivo prima dell’immissione sul mercato.
All’interno della confezione delle AKG K701 troviamo le cuffie e il cavo con jack da 3,5 millimetri cui può essere applicato l’adattatore a vite da 6,3 mm.
Dal punto di vista del design, come abbiamo scritto in precedenza, le AKG K701 non passano certo inosservate: la prima cosa che balza all’occhio, infatti, è il colore bianco che caratterizza la parte esterna dei pad, sui quali possiamo notare anche inserti e giunzioni in diverse sfumature di grigio e argento. L’archetto, invece, si stacca dalla monocromia e si fa notare per il suo color vinaccia. È realizzato in pelle e imbottito nella parte che poggia sul capo, anche se l’imbottitura è più percepibile al tatto che non alla vista. Sulla parte superiore dell’headband invece, è impresso a caldo il logo AKG.
Alle due estremità sono presenti due bottoni color alluminio e due piastrine che collegano la fascia ai padiglioni. Questi, come abbiamo già detto, sono prevalentemente bianchi e hanno una foratura che ne alleggerisce l’aspetto.
I pad sono molto ampi, circumaurali, quindi circondano completamente l’orecchio, poggiando sulla testa senza esercitare una pressione eccessiva. All’interno hanno un’imbottitura morbida rivestita in velluto che, a differenza della finta pelle, garantisce una sufficiente traspirazione anche nei periodi più caldi.
Il cavo poi è lungo 3 metri, non è rimovibile ed è collegato al pad sinistro, è morbido, flessibile e realizzato in rame OFC con purezza del 99.99%.
Possiamo quindi affermare che la costruzione complessiva delle AKG K 701 è veramente buona. Le cuffie sono realizzate prevalentemente in plastica resistente e alcuni inserti in alluminio.
Da sempre le cuffie AKG sono famose tra gli appassionati di musica non solo per la loro qualità sonora ma anche per l’ergonomia e la comodità d’uso. Il modello AKG K701 non fa eccezione e si conferma come una delle cuffie più confortevoli presenti sul mercato.
I padiglioni in velluto offrono i classici vantaggi di questo materiale: sono traspiranti e più resistenti nel tempo rispetto a quelli in finta pelle che troviamo sulla maggior parte dei modelli. L’imbottitura, inoltre, è molto morbida e poggia attorno alle orecchie senza comprimerle.
Nel caso di deterioramento, con un po’ di attenzione durante l’operazione, i pad possono essere sostituiti con un paio nuovo. Quando le AKG K 701 vengono indossate, non è necessario regolarne a mano la lunghezza dell’archetto, questo, infatti, tramite un sistema elasticizzato, si autoregola in maniera da aderire perfettamente al capo, senza scivolare.
Riguardo comodità ed ergonomia, l’opinione che si è diffusa tra gli utenti che le hanno acquistate è decisamente positiva e conferma le aspettative che si hanno nei confronti di questa marca: anche dopo diverse ore d’uso ininterrotto, non si riscontrano fastidi o eccessiva pressione sulle orecchie.
Le cuffie da studio AKG K701 possono contare sicuramente su un’elevata qualità costruttiva, sia per quanto riguarda i veri e propri materiali di costruzione sia per quanto riguarda la tecnologia di cui sono dotate, e che tra poco andremo a vedere nel dettaglio.
Si tratta di cuffie aperte, ossia il retro dei padiglioni consente al suono dell’ambiente di entrare e a quello prodotto dai driver di uscire, con il risultato di ottenere una maggiore naturalezza del suono. Ed è proprio il suono naturale ciò che contraddistingue questo modello dagli altri.
Il rovescio della medaglia è che, ovviamente, l’isolamento è molto scarso e in un ambiente silenzioso, come può essere una casa in orario notturno, il suono che fuoriesce dalle cuffie potrebbe risultare fastidioso per chi si trova vicino a noi.
Venendo alla resa sonora, secondo il nostro giudizio e quello della gran parte degli utenti che le posseggono, le AKG K701 sono cuffie particolarmente precise, chiare e dettagliate nella riproduzione del suono. Hanno frequenze ben bilanciate tra loro, con bassi non enfatizzati e medio-alte frequenze brillanti e cristalline.
Questa caratteristica fa sì che le AKG K 701 siano più adatte ad ascoltare musica classica e jazz piuttosto che rock, rap, r’n’b o elettronica, dove i bassi hanno bisogno di una maggior sottolineatura.
Come abbiamo già anticipato, le AKG K701 sono dotate di diverse soluzioni tecnologiche innovative, come il diaframma a due strati Varimotion, nel quale due tipi diversi di materiale si combinano per dare vita a una membrana dallo spessore più sottile sui margini e più spesso al centro. Tralasciando i tecnicismi, tutto ciò si traduce in una elevata accuratezza del suono e in un più ampio palcoscenico sonoro.
Inoltre le AKG K 701 sono state le prime cuffie a sfruttare la Flat wire voice coil technology, ovvero ad avere la bobina mobile avvolta da un cavo piatto, a differenza della maggior parte dei modelli in cui il cavo è tondo. In questo modo la bobina è più rigida e allo stesso tempo leggera, e in grado di rispondere meglio e più velocemente agli impulsi elettrici, col risultato di produrre un suono più drammatico e spazioso, con alti brillanti e bassi più vellutati.
Anche nella costruzione dei padiglioni, AKG ha riversato la sua migliore tecnologia, in questo caso denominata 3D-Form, che garantisce un eccellente comfort e l’ottimo posizionamento sul capo, e, allo stesso tempo, mantiene i driver nella posizione più corretta per garantire il miglior angolo di entrata del suono nell’orecchio.
La risposta in frequenza delle AKG K 701 è molto estesa, da 10 a 39800 Hz, la pressione sonora è di 105 dB, mentre l’impedenza è di 62 Ohm. Sebbene questo valore possa far pensare di poter utilizzare le cuffie anche in un sistema non amplificato, in realtà è stato sottolineato da più parti come un amplificatore di buon livello sia indispensabile per poter apprezzare queste cuffie in toto.
Essendo riservate più ad un pubblico di audiofili e a professionisti del suono, le AKG K 701 non hanno funzionalità aggiuntive, come i comandi in-line o il microfono, per poter essere utilizzate con i dispositivi mobili. Queste cuffie infatti, sono concepite per essere usate in ambito professionale, specialmente per il mixing e per il mastering di brani musicali, ideali per chi cerca un suono naturale e aperto.
Le cuffie AKG K 701 sono un modello dal design accattivante e dall’elevata qualità sonora. Sono un concentrato di tecnologie sviluppate da AKG allo scopo di offrire agli utenti la miglior esperienza d’ascolto possibile ad un buon prezzo.
I grandi padiglioni circumaurali aperti sono molto comodi e calzano perfettamente sul capo grazie anche al sistema ad elastico che li collega all’archetto autoregolante. Dopo diverse ore d’ascolto le cuffie non risultano pesanti o fastidiose mentre il rivestimento in velluto degli earpad favorisce la traspirazione anche negli ambienti più caldi.
Questo modello è particolarmente apprezzato da chi vuole un suono più naturale, in cui le basse frequenze non siano eccessivamente enfatizzate rispetto alle medio-alte, come accade invece nei modelli più adatti all’ascolto di musica rock, hip hop o elettronica in generale.
L’unico consiglio che diamo è di abbinarle ad un buon amplificatore per cuffie che, secondo i pareri dei possessori, è indispensabile per trarre il meglio da questo modello.
Tra le cuffie da studio, le AKG K701 si pongono sicuramente in una fascia alta e sono tuttavia disponibili ad un costo decisamente accessibile rispetto ad altri modelli di pari livello.
-Vantaggi
Materiali piuttosto rifiniti e di ottima fattura
Costruzione Solida
Design originale e particolarmente Ergonomico
Ottimo rapporto Qualità / Prezzo
Ampia risposta in frequenza
Il suono è ricco di dettagli, aperto e particolarmente fedele alla realtà
Ottima ampiezza del sound stage
Tecnologia Varimotion e 3D-Form
-Svantaggi
Sono adatte solo per un utilizzo professionale e in ambienti silenziosi
Ultimo aggiornamento 2024-12-10 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
Beyerdynamic DT 990 PRO
Il marchio Beyerdynamic cerca di fare centro ancora una volta con le nuove Beyerdynamic DT 990 PRO, cuffie che, attraverso le varianti da 32, 250 e 600 Ohm, cercano di avvicinarsi quanto più possibile ad uno standard Hi-Fi di alta qualità.
Se le 32 Ohm si dimostrano valide per l’impiego su smartphone e/o qualsiasi altro dispositivo portatile, le 250 e le 600 Ohm alzano non di poco l’asticella per raggiungere sistemi audio più complessi, senza però sacrificare la comodità né tanto meno l’accessibilissimo prezzo di base. Messe alla prova del nove con un amplificatore di buona resa dopo un rodaggio iniziale di circa 70-72 ore, il risultato che si ottiene è un’esperienza audio chiaramente pensata per gli impianti al chiuso. Mai troppo fastidiose anche se indossate per diverso tempo, le DT 990 Pro riescono nell’obiettivo di offrire una riproduzione sonora di livello che coinvolge e compiace anche l’audiofilo più esigente.
Ma è tutto oro quel che luccica? A dire il vero non proprio, soprattutto perché qualche nota dolente c’è e spesso si fa piuttosto evidente. Parleremo di questo e molto altro in questa nostra recensione, esaminando ogni caratteristica tecnica in seguito, ma una cosa possiamo dirla fin da subito: le Beyerdynamic DT 990 PRO hanno diversi assi nella manica pronti a stupirvi.
L’elegante ma semplice confezione delle Beyerdynamic DT 990 PRO include al suo interno le cuffie, l’adattatore jack da 3,5 mm a 6,3 mm avvitabile e tutta la manualistica del caso. Già dal packaging stesso si nota come il focus principale delle cuffie sia la sostanza più che la forma: non è un caso se all’interno della scatola non vi si trovi nient’altro se non la cuffia in questione e quello che è strettamente necessario per utilizzarla con un impianto qualsiasi.
Prendendo attentamente in esame queste interessanti DT 990 PRO ci siamo trovati fra le mani delle cuffie circumaurali che ad una prima occhiata ci sono sembrate convincenti sia sul lato estetico che su quello strutturale.
Non vi sono particolari scelte stilistiche da segnalare: il colore nero dell’headband e della sede dei padiglioni si alterna al grigio dei cuscinetti in velluto, risultando un abbinamento non ricercatissimo ma comunque elegante. Nonostante le cuffie abbiano di metallo solo l’archetto interno, la qualità costruttiva generale non viene meno neanche quando si prendono in considerazione i padiglioni realizzati in plastica: al tocco entrambi risultano piuttosto solidi e di gran lunga più resistenti rispetto anche a molti altri competitor della stessa gamma.
Concretamente le cuffie hanno una struttura snella e solida che non pecca su praticamente nessuna caratteristica costruttiva. Vale a dire, insomma, che uno dei pregi più evidenti è la durabilità del prodotto, sicuramente di livello ed in linea con gli standard che Beyerdynamic è solita mantenere.
Inoltre, nel caso di queste DT 990 PRO, il cavo che congiunge i due driver parte dal padiglione sinistro e, passando all’interno dell’imbottitura che riveste l’headband in metallo, arriva a quello destro. Sempre dal padiglione sinistro ma questa volta dalla zona inferiore parte poi un cavo spiralato lungo 3 m che finisce con un jack da 3,5 mm su cui è possibile connettere l’adattatore da 6,3 mm già fornito in dotazione, il tutto per utilizzare le cuffie con una maggior varietà di sistemi audio.
La comodità delle Beyerdynamic DT 990 PRO è una delle caratteristiche che più ci ha convinto. Strutturalmente il prodotto è concepito come una cuffia circumaurale aperta con padiglioni in plastica in cui trovano posto dei cuscinetti in velluto tanto morbidi al tatto quanto discreti una volta appoggiati sulle orecchie. L’unica pecca rappresentata dal tipo di tessuto è forse l’eventualità che il velluto si usuri nel tempo, ma in ogni caso Beyerdynamic propone ai clienti la possibilità di acquistare dei cuscinetti di ricambio a prezzi piuttosto accessibili. A fare da raccordo ai due (giganteschi) padiglioni troviamo un solido archetto in metallo imbottito con rivestimento in similpelle: anche in questo caso il tessuto di rivestimento è facilmente rimovibile grazie ai quattro bottoni distribuiti lungo l’archetto.
Tutta questa struttura rende le Beyerdynamic DT 990 PRO delle cuffie ben costruite e sostanzialmente di buona fattura, prive di un qualsivoglia difetto costruttivo o strutturale, e questo è ancor più evidente quando le cuffie vengono indossate: una volta che i cuscinetti si appoggiano sulle orecchie, la cuffia restituisce una discreta sensazione di leggerezza che non fa in alcun modo sentire quei 250 g totali di peso. Qualsiasi orecchio non è mai troppo grande, data la generosissima dimensione dei padiglioni e, trattandosi di cuffia circumaurale, come accennato poco sopra, permane soltanto l’inevitabile inconveniente del sudore. Ciononostante, non vi è un vero e proprio problema di indossabilità, visto e considerato che le cuffie si prestano ad un utilizzo intensivo anche per diverse ore, senza mai risultare particolarmente fastidiose. Ne consegue un’aderenza convincente ed una pressione mai esagerata.
Come scritto nell’introduzione, le Beyerdynamic DT 990 PRO sono disponibili nelle versioni da 32, 250 e 600 ohm. Se da una parte le 32 Ohm vengono indicate soprattutto per i dispositivi mobili, le 250 e le 600 Ohm hanno decisamente più senso con un amplificatore per cuffie capace di sostenerne l’impedenza. Prendendo in considerazione i diversi modelli da 250 e 600 Ohm, è chiaro come le 600 vengano perlopiù consigliate per sistemi high-end.
A cuffie indossate, l’esperienza sonora delle Beyerdynamic DT 990 Pro è di ottimo livello: pur trattandosi di cuffie aperte, la gamma bassa è decisamente buona, tanto che alcune volte si ha quasi la sensazione di percepire un lieve effetto loudness. Va anche detto, tuttavia, che il loudness, esaltando i bassi per compensarne la perdita a bassi volumi, comporta spesso un vantaggio più che uno svantaggio, ma in ogni caso è un discorso relativo che nel bene e nel male non comporta un difetto vero e proprio.
I toni alti invece sono forse quelli che, pur essendo particolarmente limpidi, risultano talvolta leggermente taglienti, resta comunque il fatto che secondo noi, le Beyerdynamic DT 990 PRO offrono complessivamente un suono ben equilibrato e con un’ottima spazialità del suono.
Passando a termini tecnici, le Beyerdynamic DT 990 PRO presentano una sensibilità di 96 dB e una risposta in frequenza che va dai 5 ai 35.000 Hz. Tecnicamente ogni suono ha una stratificazione su più livelli resa possibile dalla buona distinzione tra le varie frequenze audio della banda passante. Parliamo dunque di cuffie dall’acustica spaziosa ma bilanciata e corposa, che si dimostrano adatte per più generi musicali: che si parli di rock, pop, elettronica o hip hop, le Beyerdynamic DT 990 PRO rendono ogni ascolto un’esperienza di alto livello che non ha nulla da invidiare nemmeno alle cuffie high-end di prezzo ben più alto.
Al netto di molti pregi e pochi difetti, insomma, la riproduzione sonora di queste cuffie riesce a superare la media qualitativa della fascia di prezzo a cui le DT 990 PRO appartengono.
Arrivati alla fine di questa recensione, l’unico quesito rimasto a cui dobbiamo dare risposta è solo uno: le Beyerdynamic DT 990 PRO meritano l’acquisto? Tenendo conto dei numerosi apprezzamenti fatti in sede di recensione, la risposta è semplicemente sì. Pochi altri modelli di cuffie offrono un’esperienza di questo livello, a tal punto che le Beyerdynamic in tal contesto trovano davvero poche rivali: già a livello strutturale tutto risulta molto solido e ben costruito.
Ogni gamma di frequenze è ben tarata, con pochissime sbavature da segnalare, ed i toni alti si dimostrano concretamente limpidi, forse leggermente taglienti, ma qui entrano in gioco anche i propri gusti personali. Come se non bastasse, i cuscinetti in velluto dei due padiglioni rendono le cuffie anche molto comode da indossare per lunghe sessioni e tutto, a conti fatti, sembra essere messo al posto giusto.
Ovviamente per le versioni da 250 o 600 Ohm, consigliamo vivamente l’utilizzo delle cuffie con sistemi Hi-Fi, amplificatori per cuffie o schede audio professionali, per godere al meglio delle loro caratteristiche. Fatta questa ultima precisazione, ciò che rimane da fare è semplicemente consigliarvi l’acquisto di queste Beyerdynamic DT 990 PRO che a nostro avviso rappresentano un ottimo compromesso tra prezzo e qualità. Per chi fosse interessato al modello di cuffie chiuse ma sulla stessa fascia di prezzo, consigliamo di dare un’occhiata alle Beyerdynamic DT 770 PRO.
-Vantaggi
Qualità costruttiva
Comodità ed Ergonomia
Leggerezza
Ottimo rapporto Qualità / Prezzo
Suono abbastanza bilanciato e ricco di dettagli
Buon soundstage
Risposta in Frequenza ampia
Versatilità d’uso
Buone per il mixing e mastering
-Svantaggi
Leggermente ingombranti
Medi non sempre all’altezza
Gamma alta con passaggi talvolta un po’ taglienti
Essendo cuffie aperte, vanno utilizzate in ambienti particolarmente silenziosi
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AKG K240 MKII
Le cuffie AKG K240 MKII sono cuffie semi-aperte, ossia rappresentano un compromesso tra il design chiuso e aperto, cercando di prendere i vantaggi di entrambe le tipologie. Sono indicate per essere usate quando non è necessario un isolamento completo, come ad esempio in una sessione live di registrazione, poiché permettono al musicista di sentire anche i suoni esterni provenienti dagli altri strumenti.
Le AKG K249 MKII sono cuffie da studio dotate di trasduttori dinamici Varimotion 30 mm XXL che garantiscono un segnale più pulito e un’ampia gamma dinamica. Le specifiche tecniche fornite dalla casa di produzione ci informano che la risposta in frequenza è compresa tra 15 e 25000 Hz, l’impedenza è 55 Ohm mentre la sensibilità è di 104 decibel.
Dal punto di vista estetico le AKG K 240 MKII hanno una linea piuttosto elegante e dallo stile un po’ retro’. I padiglioni sono circumaurali, ovvero circondano completamente l’orecchio. I pad sono in simil-pelle ma possono essere sostituiti con quelli in velluto contenuti all’interno della confezione.
Le AKG K240 MKII sono vendute con due cavi, uno lungo 3 metri e dotato di jack 3.5 millimetri placcato in oro sul quale è possibile avvitare l’adattatore da 6.5 mm, mentre l’altro è lungo 5 metri ed è spiralato. I cavi sono dunque intercambiabili e possono essere usati a seconda delle esigenze, ma vediamo nel dettaglio il contenuto della confezione di queste cuffie e i materiali di costruzione in questa nostra recensione.
La confezione delle AKG K 240 MK II è decisamente più accessoriata rispetto a quella di altre cuffie di pari fascia. Al suo interno, infatti, oltre alle cuffie troviamo
-cavo EK300, lungo 3 metri, con connettore da 3.5 mm da una parte, mentre dall’altra mini spina XLR per il collegamento alle cuffie.
-cavo EK500, lungo 5 metri, spiralato con jack da 3.5 mm con filettatura per avvitarvi sopra l’adattatore da 6.5 mm, in modo da collegare le cuffie, ad esempio, a un amplificatore. L’aggancio alle cuffie avviene tramite la mini spina XLR a 3 pin.
-pad in finta pelle già montati sulle cuffie.
-pad di ricambio in velluto.
Come abbiamo scritto in precedenza, dal punto di vista estetico, le AKG K 240 MK II sono cuffie eleganti e dall’aspetto retro’, con ampi padiglioni di forma circolare e un archetto realizzato in maniera tale da auto-adattarsi alle dimensioni della testa di chi le indossa. Infatti è collegato agli earpad mediante un sistema elasticizzato capace di regolarne la lunghezza automaticamente.
I pad sono molto morbidi e rivestiti, come abbiamo visto, o in finta pelle o in velluto. Il pad sinistro ha l’aggancio per collegare uno dei cavi in dotazione. Attorno al bordo esterno
In generale, possiamo affermare che la qualità di costruzione delle AKG K240 MKII è discreta. Queste cuffie sono realizzate quasi interamente in un tipo di plastica che, specialmente nelle zone di giunzione tra pad e archetto, sembra piuttosto fragile. L’archetto è elastico, senza imbottitura anche se appare rivestito in simil-pelle. Nella sua parte superiore, è stampata in grandi lettere bianche, il logo AKG.
All’esterno dell’archetto invece, sono molto evidenti i due cavi in plastica dura all’interno dei quale passa il filo. Le uniche parti in metallo sono costituite dagli anelli all’esterno degli earpad.
Le AKG K 240 MK II sono delle cuffie decisamente leggere, pesano infatti 260 grammi circa, senza il cavo inserito.
Il livello di ergonomia è piuttosto alto: i padiglioni auricolari sono del tutto racchiusi all’interno degli earpad, mentre l’archetto non causa eccessiva pressione sulla testa. Anche il giudizio complessivo degli utenti che le hanno acquistate, riguardo la comodità e la vestibilità, è decisamente positivo.
Oltre a quelli in finta pelle già montati sul prodotto, AKG ha poi inserito nella confezione un paio di pad di ricambio con rivestimento in velluto. Questi risultano decisamente comodi nel periodo estivo quando la finta pelle tende a scaldare molto, facendo sudare eccessivamente l’orecchio e attaccandosi allo stesso, senza dimenticare che è più velocemente soggetta a rovinarsi rispetto al velluto.
Il nostro consiglio è di ricordare di sostituirli almeno nei periodi più caldi, per preservarli e per non avvertire eccessivo fastidio durante l’utilizzo delle cuffie.
Per quanto riguarda l’isolamento dall’esterno e verso l’esterno, essendo questo modello semi-chiuso, lascia entrare ed uscire una maggior quantità di suono rispetto a quelle circumaurali chiuse.
Quindi se siete alla ricerca di un paio di cuffie da usare non solo per ascoltare musica ma anche in ufficio per smorzare il rumore di sottofondo, vi consigliamo di rivolgere la vostra attenzione ad altri modelli.
In generale, le cuffie semi-chiuse, o semi-aperte che dir si voglia, sono una via di mezzo tra le chiuse e le aperte, per cui lasciano trapelare almeno in parte i rumori dall’esterno e, allo stesso tempo, lasciano uscire il suono. Vengono concepite in questo modo anche per offrire una qualità sonora a metà tra le cuffie chiuse e le cuffie aperte.
Come abbiamo già scritto in precedenza, le cuffie AKG K240 MKII sono nate per un uso professionale in studio di registrazione, per il monitoring di eventuali strumenti musicali o per il mixing e mastering dei brani musicali. Per questo motivo la loro prima caratteristica è di riprodurre il suono in maniera neutra, flat, senza il carico eccessivo sulle medio basse frequenze che si può trovare, ad esempio, nei modelli da DJ, adatti al gaming o dedicati all’ascolto di musica come rap, r’n’b, hip hop o elettronica (in generale), dove l’accento principale cade sulla riproduzione molto accentuata delle basse frequenze.
Le AKG K240 MKII, invece, restituiscono un suono quanto più fedele a quello dello strumento che l’ha emesso. Oltre a questo, comunque, rendono molto bene anche nell’ascolto di musica in cui i bassi non prevaricano le medie e alte frequenze. Quindi sono usate anche per ascoltare più in generale musica classica, pop o rock.
L’impedenza di 55 Ohm è abbastanza bassa da consentire di alzare solo leggermente il volume quando vengono collegate ad esempio a un PC. In tal modo il volume non è mai troppo esagerato e il suono non rischia di stancare troppo le orecchie anche dopo diverse ore d’ascolto. Mentre, se preferite un ascolto a volumi ben più elevati, è necessario usarle in coppia con un buon amplificatore per cuffie.
Dal punto di vista tecnologico, le AKG K240 MKII montano due tranduttori brevettati Varimotion 30 mm XXL, presente su diversi modelli di cuffie e microfoni AKG.
Questa tecnologia costruttiva prevede la presenza di un diaframma (ovvero della membrana che vibrando genera il suono) il cui spessore varia lungo il suo stesso diametro. In particolare, sul bordo esterno il diaframma è molto sottile in modo da reagire velocemente agli stimoli in bassa frequenza, mentre verso il centro la membrana è progressivamente più spessa per impedire che, in
corrispondenza di pressioni sonore elevate, il diaframma vibri in maniera esagerata introducendo una distorsione nel segnale da riprodurre.
Secondo AKG, questo sistema garantisce che le cuffie riproducano tutta la gamma delle frequenze in maniera naturale, chiara e precisa.
Per quanto riguarda le altre caratteristiche di queste cuffie, per essendo dotate di due cavi, nessuno dei due ha i comandi in-line per poterle usarle con smartphone o lettore mp3. È anche vero che, con un valore di impedenza di 55 Ohm, sarebbe alquanto scomodo usarle con device mobili, sui quali bisognerebbe alzare il volume al massimo con il rischio di alterare la qualità generale del suono.
Nonostante i materiali di costruzione non siano proprio il top per trattarsi di cuffie professionali da studio, la resa sonora delle AKG K 240 MK II è veramente buona. Vengono usate abitualmente negli studi di registrazione, sia dai musicisti che dai fonici, ma sono altrettanto diffuse anche tra chi vuole semplicemente ascoltare musica con un paio di cuffie neutre e ricche di dettagli.
Per chi cerca invece un paio di cuffie in cui risaltino le basse frequenze, consigliamo di orientarsi su modelli più adeguati come quelli da DJ o marche più commerciali come Sony, Philips e Beats by Dr. Dree.
Per quanto riguarda il rapporto qualità / prezzo, a nostro avviso è estremamente vantaggioso ma bisogna venire a patti con la costruzione leggermente “plasticosa”. A parte questo aspetto, le cuffie vengono vendute con una dotazione di accessori piuttosto ricca rispetto ad altri dispositivi della stessa categoria: due cavi di diversa lunghezza e forma, ed il ricambio per gli earpad.
Il loro punto di forza è probabilmente l’ergonomia: sono molto leggere e i padiglioni aderiscono bene al capo anche grazie al sistema di fissaggio ad elastico tra pad e archetto.
Sono invece sconsigliate con smartphone e lettori mp3 sia per il basso valore di impedenza, che costringe ad alzare al massimo il volume, che per la mancanza di comandi in-line sul cavo.
In conclusione, se siete in cerca di un buon paio di cuffie semi-aperte, caratterizzate da un suono pulito, aperto e ben bilanciato, da utilizzare prevalentemente in studio o home studio per il mixing e mastering delle tracce musicali, ma anche per il monitoring di strumenti musicali, queste AKG K240 MKII sono particolarmente consigliate.
-Vantaggi
Riproduzione del suono pulito e bilanciato (grazie anche alla tecnologia Varimotion)
Ergonomia
Leggerezza
Pad di ricambio in velluto
Due cavi in dotazione
Prezzo molto competitivo
Design accattivante
-Svantaggi
I materiali di costruzione potevano essere leggermente più robusti
Non sono adatte all’utilizzo con dispositivi mobili
Isolano solo in parte essendo cuffie semichiuse
Ultimo aggiornamento 2024-12-10 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
Prezzi delle Cuffie da Studio più Vendute Online
In conclusione, proponiamo un elenco delle cuffie da studio più vendute online con i relativi prezzi.
Ultimo aggiornamento 2024-11-13 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API