In questa guida è possibile trovare la recensione dei migliori hard disk esterni con un confronto delle caratteristiche tecniche e dei prezzi.
Indice
Come Scegliere il Migliore Hard Disk Esterno
Quando si sceglie di acquistare un hard disk esterno, è importante innanzi tutto fare mente locale su quelle che sono le proprie esigenze.
Solitamente si ha la necessità di acquistare un hard disk per espandere la memoria del dispositivo che si sta utilizzando, come ad esempio un PC Desktop, un Notebook, un tablet e perché no, anche uno smartphone.
I file che di solito occupano più spazio, sono i video, la musica e le foto, quindi tutto ciò che riguarda la multimedialità. I file di testo infatti, sono quelli che occupano meno spazio, quindi non rappresentano di certo un problema per quanto riguarda lo spazio di archiviazione.
Ma quali caratteristiche deve avere un buon hard disk esterno?
Prima di acquistare un hard disk esterno, è fondamentale sapere quali sono le caratteristiche principali da prendere in considerazione, proprio per sapersi orientare sulla tipologia di hard disk più giusto per le proprie esigenze. Quindi per scegliere un buon hard disk esterno, dovrete necessariamente seguire alcuni punti fondamentali.
Tipo di Hard Disk: Autoalimentato o con Alimentatore Esterno?
A questo proposito, è bene conoscere le proprie esigenze con esattezza perché esistono diversi tipi di hard disk esterno in commercio, ciascuno dei quali specifico per le diverse esigenze dei consumatori. Vediamo insieme le due macrocategorie di hard disk esterni con le relative sottocategorie principali
Hard Disk Esterni Autoalimentati
Questa categoria di hard disk, rappresenta indubbiamente quella più commerciale e probabilmente più diffusa, proprio per i suoi vantaggi relativi alla comodità e praticità di utilizzo.
Gli hard disk autoalimentati infatti, sono normalmente rappresentati dagli hard disk più piccoli, da 2,5 pollici e sono in grado di alimentarsi direttamente dalla presa USB del PC o MAC.
Questo genere di hard disk, hanno il vantaggio di essere molto pratici da usare e comodi per essere trasportati, l’ingombro è veramente minimo e si dividono principalmente in
-Hard Disk Esterni Portatili: si tratta appunto di hard disk molto compatti, nati in questi ultimi anni e grazie ai progressi della nanotecnologia, hanno raggiunto ormai livelli di memoria piuttosto ampi con dimensioni veramente ridotte, si parla ormai di pochi cm. Hanno l’enorme vantaggio di avere un’ottima trasportabilità, una buona velocità di trasferimento dati, grazie al nuovo standard USB 3 ed inoltre hanno un’enorme praticità di utilizzo.
-Hard Disk Esterni Wifi per Smartphone: questa è una categoria di hard disk veramente recente, nata con l’avvento degli smartphone e dalla necessità di espandere la memoria dei nostri smartphone in modo decisamente pratico. Rappresentano una via di mezzo tra gli hard disk di rete (grazie alla condivisione dati per mezzo della tecnologia Wifi) e gli hard disk portatili, grazie alle loro dimensioni ridottissime, sacrificando ovviamente la capacità della memoria a disposizione.
Solitamente questo genere di hard disk, oltre ad essere molto compatti e leggeri, integrano una batteria agli ioni di litio che garantisce una certa autonomia.
Hard Disk Esterni Alimentati Esternamente
Questi tipi di hard disk sono probabilmente i più diffusi a livello lavorativo e vengono appunto alimentati da un trasformatore esterno. La loro particolarità è sicuramente nelle dimensioni, infatti al loro interno, contengono uno o più hard disk (dipende dai modelli) da 3,5 pollici, quindi hanno delle dimensioni sicuramente più ingombranti rispetto agli hard disk esterni autoalimentati, che sono di gran lunga più compatti.
Tuttavia, questa tipologia di hard disk esterno, presenta almeno tre vantaggi importanti, tra cui l’affidabilità, la velocità di scrittura e la dimensione della memoria. Questo spiega perché gli hard disk esterni con alimentatore esterno, sono probabilmente i più utilizzati in ambito lavorativo, specialmente perché alcuni di essi dispongono di un’ampia capacità di memoria per il backup dei dati, oltre ad essere dotati di software appositi per il backup in cloud (ovvero online) e per il backup giornaliero, tenendo al sicuro i vostri dati importanti.
Questi tipi di hard disk si rivelano molto utili, se non essenziali, soprattutto per chi lavora con file di grandi dimensioni e questo è il caso ad esempio dei montatori video, ma anche per chi lavora con il montaggio audio, infatti sono entrambi lavori che necessitano grandi spazi di archiviazione e soprattutto di un’adeguata sicurezza e affidabilità in fase di scrittura / lettura dei dati.
L’unico svantaggio di questi hard disk esterni da scrivania, è il fatto di non essere particolarmente adatti per essere trasportati, quindi se necessitate di una memoria di archiviazione da portarvi in giro, orientatevi assolutamente sugli hard disk esterni portatili (quindi auto-alimentati).
Gli hard disk alimentati esternamente, si dividono principalmente in 3 grandi categorie principali, vediamole insieme:
-Hard Disk Esterno Desktop (o da scrivania): sono gli hard disk esterni di cui abbiamo parlato precedentemente, ovvero i classici hard disk da appoggiare sulla scrivania del vostro ufficio, utilizzati principalmente per i vostri backup, sia in ambito domestico che lavorativo. Solitamente questi hard disk non dispongono di particolari tecnologie, tuttavia alcuni modelli ad esempio della Western Digital, permettono di usufruire di software dedicati per organizzare e programmare eventuali backup, nonché di eseguire dei backup in cloud, quindi in veri e propri spazi di archiviazione online virtuali, forniti da Western Digital. Questa categoria, è sicuramente una delle più diffuse a livello domestico.
-Hard Disk di Rete o NAS: con gli hard disk esterni di rete o NAS, il discorso si complica un po’ ed entriamo più sul professionale. Questi tipi di hard disk infatti, usati principalmente a livello lavorativo, specialmente in quelle aziende composte da un buon numero di dipendenti, sono delle vere e proprie macchine “server”, dotate di un sistema operativo e di componenti hardware che le rendono quasi dei personal computer. Solitamente si usano per condividere dati con la tutta rete di utenti a cui vengono collegati e quindi lo scopo principale di questi hard disk esterni è proprio quello della condivisione dati e in modo continuativo. Chiaramente, dipende tutto dal tipo di utilizzo che uno ne deve fare, infatti la tecnologia ha reso questi dispositivi sempre più facili da gestire e configurare, a tal punto da essere impiegati anche a livello domestico. C’è ad esempio chi li utilizza per avere degli hard disk connessi alla propria rete di casa, condividendo i dati contenuti all’interno con il proprio smartphone, la TV ecc. Ne esistono diversi tipi e di diverso prezzo, sia per usi casalinghi che per usi prettamente professionali.
-Hard Disk Multimediale: gli hard disk multimediali invece, rappresentano dei dispositivi molto comodi che consentono di visualizzare qualsiasi contenuto multimediale come un video, un’immagine o un file audio, direttamente sul vostro televisore. Sono quindi dei veri e propri “box” dotati di tutte le connettività principali, in cui è possibile inserire al proprio interno un hard disk fisso (ma non sempre è necessario) e consentono di riprodurre diversi tipi di formati (per le compatibilità con i vari formati, bisogna fare riferimento al modello che si intende acquistare) audio, video e immagini sulla propria televisione. I più moderni hard disk multimediali sono dotati di un vero e proprio sistema operativo, alcuni dei più recenti ad esempio, montano il sistema operativo di Google, ovvero Android, permettendo quindi di avere a disposizione un dispositivo dotato di numerosissime funzionalità (come l’installazione di app dal market, la navigazione online ecc.), direttamente sullo schermo del vostro televisore.
Scegliere la Giusta Capacità di Memorizzazione
Può sembrare una stupidaggine, ma prima di acquistare un hard disk esterno, vi consigliamo di fare mente locale sulla quantità e sulla tipologia di file che dovrete andare a copiare sul vostro hard disk.
Gli hard disk esterni che si possono trovare in commercio, vengono venduti in diverse capacità di archiviazione, solitamente una capacità di memoria da 1 TB (1 TeraByte = circa 1.000 GB), dovrebbe andare bene, almeno per un uso medio a livello casalingo. Cosa si intende per livello casalingo? Si intende semplicemente la necessità di archiviare qualche centinaio di foto (anche migliaio), video girati con il proprio smartphone o con la propria macchina fotografica e qualche centinaio di file audio o brani musicali. Ci sono comunque molti altri fattori che possono determinare lo spazio di archiviazione necessario per le proprie esigenze, quindi diciamo che normalmente, per stare abbastanza tranquilli, se non avete particolari necessità lavorative, con un hard disk esterno autoalimentato da 2 TB, come i molti Western Digital che si trovano in commercio (attualmente sono i più venduti, per la loro compattezza e affidabilità), non dovreste avere grossi problemi.
Se invece, avete esigenze di tipo lavorativo, consigliamo di orientarvi su tagli molto più grandi e sicuramente su hard disk esterni desktop composti da più unità interne. Una memoria abbastanza capiente, potrebbe essere anche di 4 TB o 6 TB, dipende sempre dalle vostre esigenze, la questione inizia ad essere piuttosto soggettiva.
Cercate sempre di valutare bene quali sono le vostre esigenze e il consiglio che noi vi diamo è di acquistare sempre un hard disk che abbia una capacità leggermente più ampia di quanto vi serva realmente, molte volte le differenze di prezzo tra una grandezza e l’altra, sono minime, quindi conviene a limite comprare un hard disk esterno più grande piuttosto che uno con una capacità troppo ridotta.
Ricordatevi che la tecnologia ci porterà infatti ad utilizzare delle memorie sempre più ampie, proprio perché aumentando di volta in volta la qualità dei file da immagazzinare, sarà necessario avere a disposizione degli spazi di archiviazione sempre più grandi.
Scegliere l’Hard Disk Giusto per il proprio Sistema Operativo: Windows, Apple OS o Linux?
Altro fattore da considerare prima di acquistare un hard disk esterno, è sicuramente il sistema operativo che state utilizzando. Molti di voi sottovalutano questo aspetto, invece andrebbe preso in considerazione, soprattutto per i meno esperti.
Iniziamo con il dire che, in linea di massima, tutti gli hard disk sono compatibili con i vari sistemi operativi e i più diffusi sono senz’altro Microsoft Windows, Apple MAC OSX e Linux.
L’unica cosa che determina la compatibilità con uno di questi sistemi operativi è il tipo di file system con il quale è formattato l’hard disk.
Tutti gli hard disk esterni vengono messi in commercio con una formattazione di serie standard che solitamente è il “Fat32“, ovvero quella che grossolanamente noi definiamo “formattazione universale”, quindi si tratta di un tipo di file system grazie al quale possiamo utilizzare l’hard disk esterno su qualsiasi sistema operativo. Tuttavia, quando acquistate un hard disk, assicuratevi che nella scheda tecnica del prodotto in questione, venga quantomeno specificato con quali sistemi operativi sia compatibile, alcuni infatti vengono venduti con delle formattazioni specifiche per i sistemi Apple, quindi non funzioneranno sui sistemi Windows, almeno che non riformattate l’hard disk con un file system leggibile da Windows, come il FAT32 o l’NTFS e ciò comporterebbe sicuramente un ostacolo per i meno esperti.
Quindi, semplicemente, se siete poco esperti, fate caso alla compatibilità dell’hard disk esterno con i vari sistemi operativi, prima di procedere ad eventuali acquisti.
Velocità di scrittura e lettura: USB 3, Firewire 800 o Thunderbolt 2?
Altro fattore che potrebbe interessarvi è indubbiamente la velocità di scrittura / lettura dell’hard disk esterno.
Esistono diverse connettività che caratterizzano un hard disk esterno e vi diciamo da subito che l’interfaccia di connessione più avanzata e veloce è indubbiamente la Thunderbolt 2 (con i suoi 20 Gb/sec), peccato che sia una invenzione di Apple e quindi è compatibile solo con i sistemi Apple.
Attualmente, l’interfaccia più diffusa e quindi più utilizzata, è l’USB 2. Tuttavia in commercio sono sempre più presenti dispositivi che utilizzano la nuova interfaccia USB 3 (circa 5 Gb/sec), è la più recente ed è anche molto più veloce dell’USB 2 e per noi rappresenta un ottimo compromesso tra prezzo e velocità, oltre a garantire la maggiore compatibilità con i vari sistemi operativi. L’unica accortezza che dovete avere prima di acquistare un hard disk esterno con questa connettività, è di controllare se il vostro computer sia dotato di USB 3, nel caso in cui non lo fosse, vi consigliamo di acquistare un hard disk esterno USB 2, altrimenti potreste rischiare di avere dei seri problemi di compatibilità.
Affidabilità: Quale Marca di Hard Disk Esterno Scegliere?
Un altro elemento fondamentale da prendere in considerazione, è assolutamente la marca dell’hard disk. In commercio ce ne sono molte e proprio per aiutarvi, sul nostro sito abbiamo già classificato per voi, le migliori marche di hard disk esterno, quindi le più affidabili e le più sicure, sia per quanto riguarda la scrittura dei dati, sia per quanto riguarda la lettura e lo storage.
Gli hard disk infatti, sono dei dispositivi molto delicati, quindi evitate come la peste marche ignote e sconosciute a prezzi troppo bassi, sono probabilmente costruiti con componenti di scarsa qualità, rischiando di mettere a repentaglio la sicurezza dei vostri dati.
In questi casi dunque, cercate di spendere qualcosa in più e orientatevi solo sulle marche conosciute, come Western Digital, Seagate, Samsung, Lacie ecc., le trovate tutte sul nostro sito. Oltretutto, per facilitarvi la scelta, abbiamo stilato una classifica con tutti i Migliori Hard Disk Esterni.
Il Giusto Prezzo per un Hard Disk Esterno
Per quanto riguarda il prezzo di un hard disk esterno, come abbiamo scritto precedentemente, è meglio spendere qualcosa in più acquistando un hard disk esterno che sia di qualità, affidabile e soprattutto durevole nel tempo, altrimenti rischierete di trovarvi con un prodotto di scarsa qualità che non sarà in grado di mantenere al sicuro i vostri backup.
Chiaramente esistono hard disk esterni di tutti i prezzi, quelli più costosi probabilmente sono gli hard disk esterni autoalimentati che hanno un’ampia capacità di memorizzazione, proprio perché si avvalgono di una tecnologia più moderna e soprattutto compatta, a discapito ovviamente del prezzo finale.
Ricordate comunque che se non avete la necessità di avere un hard disk esterno portatile, potrete sempre optare per l’acquisto di un hard disk esterno desktop (quello con alimentatore esterno), di solito costano meno e offrono delle capacità di memorizzazione più ampie.
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Tipi Formattazione
Tutti i computer moderni sono dotati di un Hard Disk, un componente essenziale che ha la funzione di conservare i dati in modo permanente. Ma come riesce il computer ad accedere ai milioni di bit di dati contenuti all’interno del disco rigido? Per farlo c’è bisogno del file system, ovvero di un meccanismo secondo il quale tutti i milioni di file presenti sul disco rigido vengono posizionati ed organizzati al suo interno. Esistono vari tipi di file system che vengono creati attraverso la formattazione logica del disco rigido e che si differenziano tra loro sia per la caratteristiche tecniche, sia per la tipologia di sistema operativo che si utilizza sul nostro computer.
Oggi andremo ad analizzare i vari tipi di file system che vengono utilizzati per la gestione dei seguenti sistemi: DOS, Windows, GNU, Linux e Mac OS. Tutti i file system sono basati sulla gestione dei cluster, le unità di allocazione dei dischi rigidi, che sono la più piccola unità che il sistema operativo possa di gestire.
FAT
L’acronimo FAT sta per File Allocation Table ed è stato il primo file system che venne sviluppato da Bill Gates in collaborazione con Marc McDonald. Inizialmente la FAT veniva utilizzata solo dal sistema Basic ”stand-alone” di Microsoft, ma presto venne scelta anche daTim Paterson per lo sviluppo del sistema DOS. Paterson capì subito le potenzialità di questo sistema di allocazione dei file che, grazie alla sua gestione separata del contenuto della directory (divisa per nome, dimensione e data di creazione del file), da come i dati stessi venivano salvati sul disco rigido. Successivamente la FAT venne scelta anche per sistemi operativi più complessi il principale dei quali è stato Microsoft Windows.
Le prime versioni della FAT furono la FAT12 e la FAT16 che a livello tecnico si caratterizzavano per la possibilità di sfruttare tabelle a 12 e 16 bit. Nei primi anni lo sviluppo del file system era dedicato alla possibilità di utilizzare meno spazio possibile per la frammentazione interna e quindi per l’archiviazione dei dati. Un ulteriore passo in avanti venne fatto con la VFAT che venne introdotta con il sistema operativo Windows 95 e supportare così anche i nomi dei file lunghi (fino a 255 caratteri).
Oggi la FAT è supportata ancora da moltissimi sistemi operativi per via della sua semplicità, caratteristica che la rendono adatta ad sia ai desueti Floppy Disk che alle Memory Card. Inoltre la FAT viene utilizzata ancora oggi per la condivisione dei dati tra due o più sistemi operativi diversi installati sullo stesso Hard Disk.FAT32
Il principale sviluppo tecnico del file system FAT avvenne con l’introduzione del FAT32 il cui nome deriva dalla capacità degli indirizzi per i cluster che diventa di 32 bit (anche se poi in realtà vengono utilizzati solamente 28 bit). Il suo sviluppo fu fortemente voluto da Microsoft che decise in modo autonomo di creare il nuovo FAT. Con il nuovo sistema gli ingegneri di Microsoft riuscirono quindi a ridurre in modo significativo la dimensione dei cluster e di conseguenza limitarono notevolmente l’utilizzo dello spazio fisico sul disco fisso.
La FAT32 venne introdotta per la prima volta nella versione OSR2 di Windows 95 e successivamente venne utilizzata prima su Windows 98 e poi su Windows Me (Millennium Edition) che è stata l’ultima versione di Windows ad utilizzare questo file system.
EXFAT
Il file system EXFAT, conosciuto anche con il nome di FAT64, venne introdotto da Microsoft assieme con Windows Embedded CE 6.0. L’acronimo sta per Extended File Allocation Table e vuole indicare la Tabella di Allocazione File Estesa. L’intenzione di Microsoft era quella di creare un sistema che potesse favorire la gestione dell’archiviazione dei dati nei dispositivi di dimensioni contenute come ad esempio le memorie flash. Con EXFAT la dimensione dei cluster arriva a raggiungere un valore teorico di 2^255 byte, consente di memorizzare oltre 1000 file in ogni cartella e soprattutto offre delle ottime prestazioni in particolar modo nelle operazioni di allocazione di spazio libero sul disco.
Questo file system è stato incluso sia in Windows XP che in Windows Vista ed è supportato anche dal sistema operativo Apple denominato Mac OS X.
NTFS
Il file system NTFS nasce negli anni novanta sempre per mano di Microsoft. L’acronimo sta ad indicare New Technology File System e a livello tecnico si contraddistingue dal file system FAT per l’utilizzo di un nuovo sistema basato su una struttura chiamata Master File Table (detta anche MFT, tabella di file master). La MFT del sistema NTFS da la possibilità di inserire delle informazioni dettagliate associate ai file dati che supportano ancora l’utilizzo di nomi lunghi. La grande differenza rispetto al FAT32 è la sensibilità alle lettere maiuscole: in poche parole con la sua introduzione si possono differenziare le lettere maiuscole e minuscole nei nomi dei file. Da un punto di vista tecnico, con il file system NTFS sono migliorate anche le prestazioni relative all’accesso ai file che risulta essere molto più rapida rispetto ad una partizione di tipo FAT dato che utilizza un albero binario performante per localizzare i file.
Con il sistema NTFS sono stati fatti dei grandi passi in avanti anche dal punto di vista dell’affidabilità. Trattandosi infatti di un sistema di tipo transazionale, NTFS garantiva la salvaguardia dei dati anche in caso di blackout visto che nel caso in cui un’operazione venga accidentalmente interrotta a metà viene persa solo quell’operazione senza compromettere tutto ilfile system.
NTFS è stato creato per essere utilizzato sui sistemi operativi con kernel NT. Sono state distribuite ben 5 versioni di questo file system: le prime 3 vennero utilizzate su Windows NT, mentre le ultime 2 erano presenti rispettivamente su Windows 2000 (la versione NTFS V5.0) e sulla prima versione di Windows XP (la versione NTFS V5.1).
HFS
Il sistema Hierarchal File System, conosciuto più comunemente come HFS, è un file systemintrodotto da Apple Computer nel 1985 e sviluppato appositamente per i computer con sistema operativo Mac OS. HFS è il file system che in casa Apple ha preso il posto del vecchioMacintosh File System (conosciuto anche come MFS) che veniva utilizzato dai primi modelli di Mac. Con l’introduzione del sistema HFS gli ingegneri di Cupertino volevano dare facilmente accesso a tutte le informazioni che venivano utilizzate ed elaborate già in quegli anni dai computer Macintosh. HFS permetteva infatti di attribuire ai file dei nomi che potevano raggiungere la lunghezza di 31 caratteri, ma soprattutto introdusse i metadati legati ai file. Inoltre con il nuovo file system è stato possibile anche memorizzare in modo separata i dati e le risorse di uno stesso file.
Il primo sistema operativo Mac a supportare il file system di tipo HFS è stato il System 5 ed è stato utilizzato anche per tutte le versioni successive fino ad arrivare al sistema operativo Mac OS 7.6.1.
HFS+
L’evoluzione del file system HFS è stata la versione Plus, introdotta nel Gennaio del 1998 e meglio conosciuta con il nome di HFS+. Come la versione precedente si tratta di un file systemprimario dedicato ai computer Macintosh e sviluppato autonomamente da Apple che lo introdusse per la prima volta assieme alla release di Mac OS 8.1. Successivamente è stato utilizzato anche sugli iPod.
La prima modifica è relativa alla grandezza dei file che sotto la gestione di HFS+ diventano più grandi visto che gli indirizzi dei blocchi passano da 16 bit a 32. HFS Plus inoltre utilizza il sistema di codifica Unicode che permette ai file di avere una lunghezza che arriva fino a 255 caratteri UTF-16.
Lo sviluppo del file system HFS Plus è andato di pari passo a quello dei sistemi operativiMacintosh. Un importante miglioramento di HFS+ è quello che venne rilasciato con la versione Mac OS X 10.2.2 in cui vennero introdotte le prestazioni di journaling (facendolo diventare quindi un sistema di tipo transazionale) che migliorarono in modo netto la salvaguardia dei dati.
Dopo essere stato introdotto con la release di Mac OS 8.1 il file system HFS Plus è stato il sistema primario di tutte le successive versioni di Mac OS e di quelle del sistema operativo Mac OS X.
EXT3
Nei mondo dei sistemi operativi open source uno dei file system più diffusi è senza dubbio l’ext2(acronimo di Second Extended Filesystem) che è stato utilizzato per moltissimi anni dai maggiorisistemi operativi GNU/Linux. ext2 può essere considerato il padre di ext3, il file system sviluppato in gran parte da Stephen Tweedie ed introdotto nel mese di Novembre del 2001 per cercare di colmare le lacune tecniche del suo predecessore.
Con la programmazione di ext3 viene introdotto il journaling del file system, caratteristica che come nel caso degli altri file system migliora l’affidabilità del sistema evitando che malfunzionamenti hardware possano danneggiare i dati presenti sull’hard disk. Un altro miglioramento molto importante è quello relativo alla scrittura dei dati sul disco fisso che viene migliorata sia in termini di prestazioni (diventando notevolmente più veloce) che in termini di spazio (occupando meno spazio).
Una delle caratteristiche molto apprezzate è la possibilità di passare da un file system di tipo ext2ad uno di tipo ext3 senza dover effettuare ricorrere il backup ed il ripristino dei dati.
Da un punto di vista puramente tecnico non ci sono grosse differenze rispetto al sistema ext2 in quanto ext3 consente la scrittura di file che possono arrivare fino a 2 TB, mentre la massima dimensione del file system è di 32 TB.
Ext3 viene utilizzato nei principali sistemi operativi GNU/Linux, alcuni dei quali lo utilizzano ancora oggi.
EXT4
L’ultima versione dell’extended filesystem ha preso il nome di ext4 (acronimo di Fourthun File System). Si tratta di un sistema di tipo journaled sviluppato tra gli altri da due programmatori del calibro di Andrew Morton ed Alex Tomas che è incluso nel kernel Linux a partire dalla versione 2.6.19.
La modifica più sostanziale è quella relativa all’estensione della dimensione massima di un singolo file che passa a 16TiB (ext4 usa ben 48 bit per l’indirizzamento dei blocchi), mentre la dimensione massima del filesystem può arrivare addirittura ad 1EiB. Inoltre con questo nuovo sistema è stato eliminando il limite di directory presenti sul filesystem che quindi possono essere infinite.
Anche in questo caso, come per le versioni precedenti, è possibile convertire un filesystem inext3 direttamente in ext4 senza perdita di dati (quindi senza dover effettuare operazioni di backup e ripristino).
La novità più importante riguarda le prestazioni del nuovo file system. Con ext4 infatti sono state introdotte delle nuove funzionalità molto importanti che hanno reso il sistema molto più veloce del precedente. La prima di queste è la pre-allocazione dei file, ovvero l’allocazione dello spazio dedicato ad un file che avviene ancora prima della sua creazione. A questa si aggiungono anche l’allocazione multiblocco che garantisce l’allocazione contemporanea di più gruppi di blocchi, ed infine l’allocazione sfalsata nella quale, per ridurre la frammentazione, i singoli blocchi vengono allocati nel momento della scrittura sul disco.
Come per ext3, anche ext4 supporta il journaling in tutte le modalità, ma in questa versione gli utenti possono scegliere anche di disattivare la funzione di journaling attivando la modalità No Journaling.
Tipi di Porte USB
L’Universal Serial Bus, conosciuta comunemente con il nome di USB, è un’interfaccia di comunicazione seriale bidirezionale che permette di connettere tra loro vari dispositivi elettronici ed informatici. Lo sviluppo di questo nuovo standard di comunicazione inizia nel 1994 in seguito ad un accordo raggiunto da alcune delle maggiori aziende informatiche del momento tra cui figuravano Compaq, IBM, Microsoft, Intel e NEC. La prima porta USB nacque nel 1996 con l’obiettivo di standardizzare in un unico protocollo di comunicazione l’interfaccia tra i personal computer e le periferiche elettroniche esterne, comunicazione che fino a quel momento avveniva tramite vari tipi di interfaccia come ad esempio le porte seriali e le porte parallele. Un altro vantaggio molto importante introdotto dalla porta USB è il riconoscimento immediato delle periferiche e conseguentemente il loro utilizzo ”a caldo” grazie al sistema plug-and-play (non è necessario infatti spengere e riaccendere il PC per far riconoscere al sistema il dispositivo collegato). Nel corso degli anni abbiamo assistito ad una costante evoluzione dell’interfaccia USB che oggi troviamo non solo sui computer, ma anche su Fotocamere, Videocamere, Smartphone, Tablet e Smartwatch.
Le porte USB si differenziano in base alle loro caratteristiche tecniche. Ovviamente il parametro più importante è il bit-rate, ovvero la velocità di trasferimento dei dati, ma ci sono anche altri fattori molto importanti da tenere in considerazione come il tipo di connettore (Type-A, Type-B, Type-B, Mini, Micro) e la lunghezza massima del cavo di connessione. Una caratteristica importante delsistema di interfaccia USB è la sua asimmetria; grazie a questa proprietà infatti un singolo gestore può ricevere i dati da molte periferiche collegate tra loro secondo una struttura ad albero (un’unica porta può ricevere e gestire fino ad un massimo di 127 periferiche).
USB 1.0 (Low-Speed)
La prima versione della porta USB venne introdotta sul mercato nel mese di Gennaio 1996 ed era caratterizzata da una velocità di trasmissione dati 1,5 Mbps (187,5 KB/sec). I cavi di collegamento per questa interfaccia potevano avere una lunghezza massima di 3 metri. Vista la bassa velocità di trasferimento dati questa interfaccia poteva essere utilizzata in modo efficace solo per il collegamento di periferiche come mouse e tastiere al Personal Computer. Con l’USB 1.0 vennero realizzati ed introdotti sul mercato due differenti tipi di connettori standard, il Type-A ed il Type-B, entrambi dotati di 4 pin. Il connettore tipo A ha una forma di tipo rettangolare e viene utilizzato per collegare un dispositivo elettronico al computer. Il connettore tipo B è un connettore quadrato con gli angoli superiori smussati e viene utilizzato per collegare un cavo USB ad un dispositivo USB.
USB 1.1 (Full-Speed)
La prima evoluzione della porta USB venne rilasciata nell’Agosto del 1998 e prese il nome diUSB 1.1. La sua introduzione migliorò notevolmente la velocità di trasmissione dati che arrivò a 12 Mbps (1,5 MB/sec). Inoltre il nuovo standard venne certificato per essere efficace fino ad una lunghezza massima di collegamento di 5 metri. La porta USB 1.1 è stata la prima ad essere ampiamente adottata a livello globale, tanto che a partire dalla fine degli anni ’90 questa porta venne integrata nelle principali motherboards dei personal computer. Oltre che per il collegamento di mouse e tastiere questa interfaccia iniziò ad essere utilizzata anche per il collegamento delle chiavette di memoria USB (che da quel momento iniziarono a sostituire i vecchi floppy disk ed i CD ROM).
USB 2.0 (Hi-Speed)
Nel mese di Aprile del 2000 viene rilasciata la prima vera grande evoluzione della porta USBche prese il nome di porta USB 2.0 e che più comunemente viene riconosciuta come porta USB ”hi-speed”. Con lo sviluppo di questo nuovo protocollo viene fatto un grande passo in avanti che va ad incidere soprattutto sul bit-rate. Tecnicamente la nuova porta USB si differenzia dal modello precedente per la velocità di trasferimento dati che con questa interfaccia può raggiungere i 480 Mbps (60 MB/sec). L’obiettivo che volevano raggiungere gli sviluppatori con questo nuovo standard era quello di permettere agli utenti di trasmettere da un dispositivo all’altro file di grandi dimensioni in poco tempo. L’elevato bit-rate dell’USB 2.0 ha portato fin da subito ad un largo impiego dell’Universal Serial Bus per l’interfaccia dei personal computer con le chiavette di memoria esterne e con gli hard disk portatili.
L’USB 2.0 è quella che fino ad oggi ha ricevuto più aggiornamenti, alcuni dei quali sostanziali, che si sono susseguiti nel corso degli anni successivi alla prima uscita. Tra questi la prima grande novità è stata l’introduzione dei nuovi connettori Mini-USB e Micro-USB (e delle relative porte) che hanno affiancato i connettori Type-A e Type-B.
I Mini-USB (che si dividono in Mini-A e Mini-B) sono dei connettori di dimensione intermedia dello standard USB introdotti a partire dal mese di Ottobre del 2000. Queste due interfacce hanno a 5 pin sulla testa del connettore e sono state progettate pensando al loro utilizzo per dispositivi di medie dimensioni come ad esempio i navigatori satellitari, i lettori multimediali, le telecamere e le fotocamere. A livello di design il connettore Mini-A è rettangolare mentre il connettore Mini-B ha gli angoli smussati.
I Micro-USB (anche questi si dividono in Micro-A e Micro-B) sono i più piccoli connettori dello standard USB, dotati di 5 pin sulla testa del connettore, che sono stati introdotti a partire dal mese di Aprile del 2007. I Micro-USB sono stati pensati per essere utilizzati con dispositivi di piccole dimensioni, primi fra tutti gli smartphone ed i tablet. Oggi questo tipo di connettore è quello più utilizzato a livello mondiale e lo troviamo non solo su smartphone e tablet, ma anche negli hard disk portatili, nei lettori multimediali portatili, nelle webcam ed anche nei ventilatori USB. Nel mese di Giugno 2011 il connettore Micro-USB è stato scelto come connettore standard dalle maggiori aziende mondiali di telefonia mobile. Questa interfaccia viene utilizzata non solo per il trasferimento dei dati ma anche per la ricarica degli smartphone secondo i valori standard forniti in uscita che sono pari a 5 V e 500 mA. Anche in questo caso a livello di design il connettore Micro-A è rettangolare mentre il connettore Micro-B ha i due angoli smussati.
USB 3.0 (Super-Speed)
Il 13 Agosto del 2008 vengono rese note le specifiche per la nuova porta USB 3.0 la cui uscita era stata preannunciata al pubblico nel Settembre del 2007 da Pat Gelsinger, CEO di Intel. La caratteristica principale che viene introdotta con questo nuovo standard è il bus ”SuperSpeed” grazie al quale la velocità di trasferimento dati registra un aumento impressionante ed arriva a raggiungere addirittura i 4,8 Gbps (600 MB/sec), risultando dieci volte più veloce della versione precedente.
Per poter garantire una velocità così elevata è stato necessario apportare alcune modifiche ai connettori utilizzati fino a quel momento, di modo da soddisfare alcune particolari caratteristiche. Con il nuovo standard USB 3.0 sono state definite quindi le nuove porte ed i nuovi connettori che si distinguono dalla versione ”più lenta” per il colore blu della loro linguetta. Il connettore tipo Aesternamente è identico alla versione precedente, ma nella nuova versione passa da 4 a 9 pin: i 5 nuovi pin sono necessari per trasferire i segnali secondo lo standard SuperSpeed. La forma rettangolare del connettore non cambia e sia la presa che la spina risultano essere retro-compatibili con gli omologhi della versione precedente. Viene sviluppato anche un nuovoconnettore tipo B che rispetto alla versione precedente risulta essere più alto, caratteristica necessaria per poter connettere i nuovi pin. La novità principale riguarda il connettore Micro-USB di tipo B al quale è stata aggiunta un’appendice per la connessione dei nuovi pin (in questo caso la presa supporta l’inserimento dei vecchi connettori Micro-USB di tipo B dello standard USB 2.0, mentre per incompatibilità fisica non è possibile fare l’inverso).
Grazie all’utilizzo delle porte USB 3.0 è possibile copiare, trasferire e spostare file da una periferica esterna ad un computer (e viceversa) molto rapidamente ed anche lo spostamento di file di grandi dimensioni impiega poco tempo. Si può anche guardare un video in qualità full HD direttamente dal supporto eterno senza doverlo copiare sul PC.
Un altro vantaggio introdotto dalle porte USB 3.0 rispetto alla versione precedente è l’aumento della quantità di energia che possono supportare. In questo modo si possono ridurre notevolmente anche i tempi di ricarica dei vari dispositivi elettronici, come ad esempio di una batteria dello smartphone e del tablet.
USB 3.1 (Super-Speed+)
L’ultima versione dell’interfaccia USB, la USB 3.1, è stata presentata nel mese di Gennaio 2013, mentre le sue specifiche tecniche sono state pubblicate a Luglio 2013. Con la USB 3.1 si registra un ulteriore incremento della velocità di trasferimento dati che passa a 10 Gbps (1,25 GB/sec) ed il nuovo standard viene riconosciuto con il nome di ”Super-Speed+”. Questa versione si caratterizza principalmente per i 5 diversi profili supportati dall’interfaccia che si differenziano tra loro per il voltaggio del VBUS. L’anno successivo, nel mese di Gennaio del 2014, al CES di Las Vegas viene presentato anche il nuovo connettore USB Tipo-C, un’interfaccia dotata di 24 pin suddivisi in due gruppi (12 pin nella parte superiore, 12 pin nella parte inferiore) che garantisce anche la reversibilità (quindi potrà essere collegato alla porta secondo entrambe le orientazioni). Il nuovo connettore viene utilizzato sia per il collegamento di dispositivi elettronici come smartphone e tablet, sia per l’alimentazione energetica di periferiche ad alto consumo come ad esempio i computer portatili. Grazie alla porta USB di tipo C i dispositivi possono gestire con un unico ingresso i dati, lo streaming video e la corrente di alimentazione. Con l’avvento del nuovo connettore sono nate anche le prime flash drive USB Type-C super veloci alcune delle quali riescono a raggiungere un bit-rate di 275 MB/s.
Attualmente la versione maggiormente utilizzata a livello mondiale è ancora la USB 2.0, ma sta crescendo la quota di mercato della USB 3.0 visto che ormai tutti i nuovi dispositivi in commercio hanno la linguetta blu che sta ad evidenziare il bus ”SuperSpeed”. Per il momento ha avuto ancora poco successo la versione USB 3.1, ma l’associazione per lo standard USB sta spingendo tutti i produttori verso la nuova tecnologia che offre maggiori garanzie non solo per la velocità e la qualità del trasferimento dei dati. La presa USB di tipo C infatti oltre ad essere più performante è anche più robusta e meno ingombrante rispetto alle altre, caratteristica grazie alla quale si adatta molto bene ai dispositivi di piccole dimensioni.
Migliori Hard Disk Esterno
WD My Book Duo
Il mondo dello storage non è mai stato così ricco di dispositivi in grado di soddisfare le esigenze di ogni singolo utente.
Pensiamo, ad esempio, ai NAS (Network Attached Storage), grazie ai quali è possibile memorizzare e condividere dati attraverso la rete tra altri computer o dispositivi smart.
Un NAS è sostanzialmente un computer fornito di componenti che gli permettono di assolvere a specifici utilizzi.
Il WD My Book Duo si differenzia dagli altri NAS perché dispone di 2 dischi di archiviazione preconfigurati con RAID 0, per offrire grandi vantaggi di prestazioni, sia in lettura che in scrittura.
Una volta effettuato l’unboxing, all’interno della scatola troviamo la dotazione classica composta da un cavo USB, dall’adattatore CA, dalla guida all’installazione e dal software bundle (preinstallato).
Dal punto di vista del design, il My Book Duo è piuttosto elegante, come ci si aspetta da un prodotto Western Digital di fascia alta e prestazioni elevate: la forma è quella di un piccolo parallelepipedo (15,7 x 9,9 x 16,5 cm) con gli angoli smussati.
Il materiale di costruzione è in plastica argentata con una fascia più scura che attraversa la parte inferiore frontale e arriva parzialmente sul lato destro.
In corrispondenza di questa fascia sono presenti i 3 LED indicatori di stato: il primo segnala se il dispositivo è acceso o spento mentre gli altri due indicano lo stato degli hard drive.
Nella parte superiore del WD My Book Duo troviamo un bottone che apre l’alloggiamento dei dischi, mentre nel lato posteriore sono presenti l’ingresso per l’alimentazione e due porte USB 3.0, che non sono fondamentali per il funzionamento del NAS ma che tornano utili, ad esempio, per ricaricare uno smartphone, un tablet o caricare e scaricare dati col cavetto.
Può stupire il fatto che il My Book Duo sia privo di ventole di raffreddamento, in realtà WD ha disegnato questa unità in maniera tale da tenere freddi gli hard drive per convezione, cioè mediante delle prese d’aria nella parte inferiore e superiore.
Dopo diverse ore d’utilizzo e prove, effettivamente non c’è stato surriscaldamento dei dischi e in più non si è sentito il ronzio tipico delle ventole, una piccola notazione a favore di questo dispositivo, davvero silenzioso.
Come abbiamo già anticipato, i dischi del My Book Duo sono preconfigurati con collegamento RAID 0. Ciò porta 2 vantaggi non indifferenti: il primo riguarda il portafoglio, perché il prezzo per Mb è inferiore.
Il secondo riguarda la velocità di trasferimento dati. Il collegamento RAID 0, infatti, prevede che i dati non vengano scritti su uno solo degli hard drive ma che vengano “splittati” su entrambi.
Balza subito all’occhio quale sia il limite di questa configurazione: se malauguratamente uno dei dischi dovesse smettere di funzionare, non sarebbe possibile recuperare i dati dall’altro, che ne conterrebbe solo una parte.
Quindi, è vero che da un lato si guadagna in velocità ma è anche vero che aumentano i rischi di perdere file.
Da questo punto di vista è meglio “switchare” da RAID 0 a RAID 1: si perde qualcosa in velocità ma si guadagna in sicurezza perché i dati vengono trasferiti contemporaneamente sui due dischi, che diventano l’uno il backup dell’altro. Aumenta la sicurezza, dunque, ma diminuisce lo spazio di archiviazione perché i dati occupano il doppio dello spazio rispetto RAID 0.
Dai test reperibili in rete le performance con le diverse configurazioni, in realtà, non hanno dimostrato un crollo delle prestazioni usando RAID 1, anzi, per l’uso in ambito domestico la differenza è del tutto trascurabile.
Esiste anche una terza possibilità di configurazione: JBOD, che non ha nulla a che vedere con RAID. In pratica i due dischi vengono visti dal sistema come se fossero un’unità logica singola e i file vengono distribuiti in modo che tutti i dischi abbiano, più o meno, la stessa percentuale di spazio occupato.
In caso di guasti i dati all’interno di ogni singolo disco (a parte quello che ha smesso di funzionare) sono di solito recuperabili, poiché ogni unità contiene file completi.
Come altre soluzioni di storage proposte da Western Digital, anche il WD My Book Duo ci è sembrato di facile utilizzo.
Il software di gestione WD SmartWare Pro è estremamente intuitivo e permette all’utente di scegliere in pochi secondi come, quando e dove eseguire il backup dei propri file.
WD Security, invece, permette di bloccare l’accesso al sistema mediante password, mentre WD Drive Utilities consente di effettuare diagnostiche e di scegliere la configurazione RAID che si ritiene più adatta alle proprie esigenze.
Un’altra utilità utile è quella che regola lo spegnimento automatico dopo un tempo prestabilito dall’utente, per salvaguardare la vita del NAS.
Il My Book Duo è attualmente disponibile con dischi HDD WD Red da 4/6/8/12 TB, ad un prezzo che riteniamo competitivo, anche perchè i dischi Western Digital Red appartengono a una linea di prodotti dalle ottime prestazioni, appositamente studiati per i NAS in ambito consumer.
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My Book Studio
Compatibile con Apple Time Machine, il WD My Book Studio è rilegato in un case in metallo rigido da appoggiare sulla scrivania, equipaggiato con una crittografia hardware e configurato per la protezione dei dati con password.
Il design del WD My Book Studio ricorda un libro rilegato, come per altri modelli prodotti da Western Digital technology, ha bordi arrotondati e il logo posto in rilievo sul fondo della facciata anteriore, sulla quale, in alto, è possibile notare anche l’elegante puntino di luce del Led che si illumina quando il dispositivo è in funzione.
Il drive si basa su un’unica interfaccia USB ubiquitaria per il collegamento con tutti i Mac, posta sul retro insieme ad un jack per l’adattatore AC (incluso nella confezione), lo slot di sicurezza Kensington e una porta USB 3.0, da utilizzare con il cavo in dotazione.
L’hard disk è destinato ad essere utilizzato in posizione verticale ed è dotato di 4 piedini in gomma sul fondo per evitare che scivoli sulle superfici lisce. L’involucro è in metallo satinato ed esteticamente si presenta con un design elegante e di impatto, di un colore argento metallizzato che si abbina perfettamente allo stile Apple, per garantire un ottimo accostamento visivo tra i diversi dispositivi connessi.
Il case in alluminio anodizzato è stiloso al punto che Western Digital, in fase di lancio, ha indicato i professionisti della grafica come i principali fruitori di questo hard disk esterno. Un piccolo difetto di questo device l’impossibilità del case di essere aperto per effettuare una riparazione o sostituzione in autonomia da parte dell’utente.
Le dimensioni per essere un desktop sono abbastanza contenute, parliamo di 171 mm in altezza, 139 mm in profondità e 49 mm in larghezza, per un peso, variabile a seconda delle capacità di memoria, intorno ad 1 Kg.
Pensato e realizzato appositamente per utenti Mac, il Western Digital My Book Studio constente una connessione ultraveloce a pieno potenziale con USB 3.0, soprattutto per il collegamento con iMac, Mac Mini e MacBook Pro di ultima generazione, pur rimanendo compatibile con i Mac meno recenti tramite la classica interfaccia 2.0, decisamente più lenta.
Quando viene connesso al computer, il drive esterno è opzionato della possibilità di essere comodamente utilizzato come unità di backup di Time Machine, già preinstallato nel dispositivo.
In questo caso è bene assicurarsi di creare due partizioni tramite Mc Utility, una per Time Machine e l’altra per i rimanenti file, onde evitare che Time Machine capitalizzi l’intero spazio disponibile dell’hard disk.
Per chi utilizza questo software in maniera completa non è necessario accedere alle altre utility extra offerte da Western Digital.
Per gli utenti che scelgono di adoperare i Drive Utilities di Western Digital, invece, è possibile, tramite questa suite di software, regolare il timer ed eseguire la diagnostica con un unica dashboard.
Il software incluso WD Security rappresenta un valore aggiunto per la messa in sicurezza dei dati, in quanto è possibile impostare una password per la protezione dei contenuti ed, inoltre, la crittografia hardware garantisce l’impossibilità di accesso ad utenti non autorizzati abbattendo il rischio di furto dei dati.
L’unità My Book Studio per Mac è inoltre fanless: l’assenza di ventole rende questo dispositivo particolarmente silenzioso quando è in funzione.
Uscendo dalla fabbrica già formattato HFS+ consente, a partire dall’installazione iniziale, una fluida e completa connessione con i sistemi operativi Mac OS X 10.5 o versioni successive (Snow Leopard, Lion o Mountain Lion).
E’ comunque sempre possibile riformattare il disco FAT32, exFAT o NTFS perchè venga riconosciuto da un PC Windows.
Il My Book Studio è decisamente un buon modello, assicura una velocità di 121 MB/s sia in lettura che in scrittura, anche se non assicura prestazioni professionali per altre funzioni quali l’editing video o per il trasferimento frequente di dati. La velocità di trasferimento dei dati con USB 3.0 è di 5 GB/s, contro i 480 Mb/s con USB 2.0.
Un altro aspetto da valutare riguarda l’assenza della connessione Thunderbolt per Mac, che avrebbe assicurato tempi di trasferimento dei dati decisamente più fluidi e veloci.
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WD My Book Thunderbolt Duo
My Book Thunderbolt Duo di Western Digital è un sistema di storage dual-drive ovvero che prevede la presenza di due hard-disk, ed è specifico per i dispositivi di casa Apple, dotato della particolare tecnologia bidirezionale Thunderbolt che consente lo scambio di dati ad alta velocità.
Il WD My Book Thunderbolt Duo è un hard disk esterno particolarmente indicato per chi si occupa di design, produzione di grafica, editing, rendering, filmati e in qualunque ambito in cui si richieda lo scambio di grandi quantità di informazioni ad alta velocità.
Aperta la confezione del WD My Book Thunderbolt Duo, troviamo al suo interno oltre al Sistema storage dual-drive con connettore Thunderbolt, il cavo Thunderbolt, l’adattatore di corrente e la guida di installazione rapida che risulta davvero chiara e semplice da seguire.
Esteticamente il design del WD My Book Thunderbolt Duo è particolarmente lineare e pulito. La forma riprende quella di un grosso tomo dai bordi arrotondati, con la parte anteriore riportante il marchio WD della Western Digital ed i lati maggiori in color argento , mentre i lati superiore, inferiore e posteriore in nero, sono ricche di feritoie per favorirne il raffreddamento.
Trattandosi di un modello Desktop, il WD My Book Thunderbolt Duo non è molto compatto, infatti le sue misure sono: altezza 165 mm, larghezza 99 mm per 157 mm di profondità.
Sul retro, sono presenti la presa per l’alimentatore esterno e due ingressi Thunderbolt per il collegamento al computer. Le plastiche utilizzate ci sembrano davvero resistenti e di buona qualità e l’assemblaggio complessivamente ben realizzato. Dopo aver aperto lo sportello superiore e rimosso la griglia metallica posta a protezione della componentistica, accediamo ai due hard disk che possono essere sostituiti con estrema semplicità, senza doversi rivolgere ad alcun centro di assistenza tecnica.
Gli hard disk presenti nel nostro WD My Book Thunderbolt Duo, sono due unità con una capacità complessiva di 8 Tb. Sono comunque disponibili altri due modelli con la capacità di 4 e 6 Tb.
Passando ad analizzare le varie caratteristiche del WD My Book Thunderbolt Duo notiamo che è possibile personalizzare, grazie alla presenza delle due unità, il sistema di storage in tre diverse modalità RAID (è l’acronimo di Redundant Array of Independent Disks) a seconda delle proprie esigenze.
Nella modalità RAID 0 si ha il massimo della velocità disponibile, comoda se si utilizzano file particolarmente corposi come quelli creati utilizzando programmi di grafica come Photoshop, e si ha bisogno di tanto spazio.
La modalità RAID 1, si utilizza quando si desidera ottenere il massimo livello di protezione, in quanto viene creata una copia di ogni singolo file su ciascuna delle due unità. In questo caso la capacità dell’unità è naturalmente dimezzata.
Con JBOD (Just a Bunch Of Disks), i due hard disk sono utilizzabili singolarmente avendo la possibilità di scegliere tra HFS+J o ExFAT per ogni disco.
La tecnologia bidirezionale Thunderbolt consente una velocità doppia rispetto all’USB 3.0 rendendo possibile operare in multi-tasking, senza una perdita consistente nei tempi di trasmissione dei dati tra l’unità di storage ed il computer, anche eseguendo operazioni di video editing o rendering 3D.
La tecnologia Thunderbolt, permette inoltre di collegare in serie più unità diverse, senza l’utilizzo di hub o switch, semplicemente utilizzando il connettore Thunderbolt, che prevede due canali nelle due direzioni, con una velocità massima teorica di 10 Gb/s per canale.
I requisiti di sistema necessari all’utilizzo del WD My Book Thunderbolt Duo prevedono un computer con connettore Thunderbolt dotato di sistema operativo Mac OS X 10.6.8 o successivi.
Ricordiamo infine che con le WD Drive Utilities fornita di serie, abbiamo potuto eseguire la diagnostica, gestire le modalità RAID o JBOD ed altre operazioni di routine.
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WD My Cloud Mirror
My Cloud Mirror progettato da Western Digital è un personal storage di tipo NAS-Server che consente, in un unico dispositivo, di conservare, gestire, organizzare e condividere una grande mole di dati, comprimendo i costi derivanti dalla gestione di un server classico e assicurando una maggiore versatilità di utilizzo.
L’accessibilità al contenuto permette, se lo si collega a cascata ad un qualsiasi access point o internet switch tramite l’uso del software proprietario, la configurazione di ogni condivisione con qualsiasi dispositivo.
Robustezza e praticità sono caratteristiche primarie per questo dispositivo di storage esterno.
Il My Cloud Mirror si presenta di colore bianco, con un inserto grigio metallizzato posto anteriormente sul quale compaiono tre led, il primo ad indicare lo stato di accensione/spegnimento/standby, e gli altri due a segnalare l’attività singola di ciascuno dei supporti fisici contenuti all’interno del box.
Posteriormente sono visibili una porta Ethernet, due porte super speed 3.0 e uno slot di sicurezza Kensington, nonchè il plugin per il trasformatore. L’apertura del vano posto sul lato superiore consente agevolmente la rimozione ed eventuale sostituzione o implementazione dei due dischi interni.
All’interno della confezione sono inclusi il dispositivo WD My Cloud Mirror Personal Cloud Storage, un cavo Ethernet ed un trasformatore di corrente.
Disponibile nei tagli 4,6,8,12 TB, il WD My Cloud Mirror è molto semplice da installare e configurare poiché funziona immediatamente dopo averlo collegato alla corrente.
Il suo stato di accensione si verifica attraverso l’illuminazione del led posto anteriormente che diventa di colore blu fisso.
Inoltre il WD My Cloud Mirror è compatibile con qualsiasi sistema operativo, Windows e Ios, e raggiunge le sue massime prestazioni grazie alla possibilità di condivisione di dati e connettività con tutti i dispositivi sia fissi che mobili e router con connessione ad internet.
Si tratta di un vero e proprio Cloud Personale, in quanto consente di salvare in un unico archivio un’enorme mole di dati, grazie al caricamento diretto.
Una suite di software di configurazione online è disponibile presso l’Online Center di WD, a cui si accede dopo aver collegato il dispositivo alla rete domestica o aziendale, permette di usufruire di tutte le funzionalità di archivio, gestione ed organizzazione di file e contenuti.
L’applicazione appositamente sviluppata per i dispositivi mobili, inoltre, garantisce piena funzionalità e controllo anche da remoto. La dashboard è molto intuitiva e versatile e consente un’archiviazione strutturata e personalizzata dei dati conservati, in base alle caratteristiche prescelte. Se non si desidera utilizzare questo software di configurazione è possibile anche accedere tramite browser.
E’ possibile utilizzare il WD My Cloud Mirror come un hard disk esterno semplicemente trascinando file e cartelle da e verso il dispositivo o fare il backup dei dati utilizzando l’interfaccia USB, da remoto, con backup interno o su cloud.
Il processore da 1,2 Gh integrato sulla mainboard interna Gigabit Ethernet consente un trasferimento di dati estremamente fluido, veloce e stabile, arrivando a toccare punte di 100 Mbit/s e garantendo anche alte funzionalità di gaming e di streaming dati.
Il risparmio energetico si ottiene configurando e programmando l’accensione o lo spegnimento del dispositivo tramite dashboard.
La modalità Mirror predefinita permette di archiviare i file e di fare i backup con una protezione doppia.
Infine, la protezione crittografata dei dati dell’hard disk con password personale consente di tenere al sicuro i propri contenuti da accessi non autorizzati.
In definitiva si tratta di una soluzione semiprofessionale per avere una propria banca dati sempre disponibile ed accessibile dovunque vi troviate e da praticamente qualsiasi dispositivo.
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WD Elements Portable
L’hard disk esterno Elements Portable di Western Digital offre una grande quantità di spazio di memoria racchiusa in una piccola e leggera unità di storage portatile dal design minimale ed elegante.
Questo dispositivo permette un utilizzo sia professionale che di intrattenimento, grazie alla versatilità nell’interfacciarsi con PC, console di gioco ed altri tipi di host, utilizzando elevate capacità di archiviazione esterna fino a 2 TB.
Pur essendo un dispositivo compatto, permette di effettuare ultraveloci backup dei dati.
La confezione include un kit composto semplicemente dall’hard disk portatile, dal cavo USB 3.0 e dalla guida rapida all’installazione (il cui uso è molto relativo dal momento che è sufficiente collegarlo per farlo subito funzionare).
ll design del WD Elements Portable è tipico dello stile Western Digital, essenziale, squadrato, elegante e semplice, con angoli leggermente arrotondati e una superficie liscia.
Per quanto riguarda la solidità, il WD Elements Portable è resistente agli urti, è costruito con materiali affidabili e progettato per resistere nel tempo; in effetti questo case effettivamente si presenta molto solido al tatto.
L’involucro di plastica opaco è tollerante ai graffi e resistente alle macchie. Alla base dell’unità si trova un sostegno caratterizzato da 4 piccoli piedini di gomma, che mantengono il case ben saldo su qualunque base d’appoggio.
Il WD Elements Portable si trova in commercio in due misure diverse: i dischi da 500 e 750GB sono inseriti in un case che misura 15mm in altezza, 111mm in profondità e 82 mm in larghezza, con un peso di soli 130 gr
Le versioni da 1,5 TB e 2 TB sono racchiuse in un box leggermente più grande in altezza (21mm) rispetto al precedente, e con un peso superiore, di 230gr.
In entrambe le soluzioni, comunque, questa unità compatta di archiviazione rimane sufficientemente piccola e abbastanza leggera per essere trasportata anche nella tasca di una giacca, tanto da poter essere scambiata per uno smartphone. Un neo, non troppo evidente, è la mancanza del tasto di accensione e spegnimento dedicato.
Passiamo ora come al solito ad analizzare le caratteristiche e le funzionalità di questo prodotto.
L’hard disk esterno WD Elements Portable è presente sul mercato in versioni diverse, a seconda della capacità di memoria, con tagli da 500 GB, 1 TB, 1,5 TB e 2TB.
Il disco da 7200rpm e l’interfaccia USB 3.0 di ultima generazione, retrocompatibile con i dispositivi USB 2.0, possono consentire una velocità di trasferimento dei dati super speed, anche se nelle prestazioni reali standard a basso consumo l’hard disk gira a 5400 rpm con una velocità massima di 5120 Megabit al secondo.
La velocità di trasferimento dei dati prevede uno scarto molto grande tra le due interfacce: arriva fino a 5 Gb/s con USB 3.0 mentre la media è di 480 Mb/s con collegamento tramite USB 2.0. Il
Il Western Digital Elements Portable dispone inoltre di un fluido sistema di funzionamento plug-and-play, che consente un collegamento ed utilizzo istantaneo del dispositivo ed un’istantaneo trasferimento in streaming con altri dispositivi.
Come per altre versioni di hard disk esterni, l’unità è preformattata NTFS per Windows, per cui è sufficiente collegare il WD Elements Portable con il computer perché il dispositivo venga riconosciuto, mentre per i sistemi Mac Os è necessaria la riformattazione.
E’ inoltre possibile utilizzare questo dispositivo in modo intercambiabile tra computer Windows e Mac formattando i sistemi per i file exFAT.
Per quanto riguarda la privacy, non sono previste per questa unità di archiviazione portatile sistemi di protezione dei dati, poichè è assente la crittografia hardware per la sicurezza, così come la protezione dell’accesso ad utenti non autorizzati tramite password.
Questo può essere considerato un limite per coloro che utilizzano hard disk esterni prevalentemente per fare backup di una grande mole di dati sensibili e personali (foto, video, documenti privati, etc.).
Passiamo ora ad analizzare le altre funzioni presenti: sul WD Elements Portable è precaricato con una versione di prova di 30 giorni del sofware WD SmartWare Pro, che consente di effettuare il backup dei file sul disco locale interno oppure su cloud (ma in questo caso bisogna avere un account Dropbox).
Se si desidera utilizzarlo oltre il trentesimo giorno è invece necessario affrontare il costo dell’acquisto del software.
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WD Elements Desktop
L’azienda statunitense Western Digital ha presentato, in questi ultimi anni, una lunga serie di hard disk esterni, nati per permettere agli utenti di liberare il proprio Pc da file e cartelle che, accumulandosi, finiscono per rallentarne l’operatività. Il WD Elements Desktop si distingue dagli altri modelli per la sua semplicità e immediatezza nel trasferire velocemente i file semplicemente collegando lo storage desktop ad una presa USB, affidandosi al classico “plug&play”. Facendo ricorso al protocollo USB 3.0, si potrà raggiungere una velocità di 5Gb al secondo, ma è anche possibile utilizzare una presa USB 2.0.
La confezione del WD Elements Desktop, oltre all’hard drive esterno include un cavo USB, un adattatore AC e la guida per l’installazione rapida. Western Digital ha voluto proporre quattro versioni, in modo da accontentare utenti con esigenze diverse. Si distinguono, infatti, per la loro capacità di archiviazione pari, rispettivamente, a 2, 3, 4 e 5 TB.
Al momento dell’acquisto viene fornita una versione di prova di “WD SmartWare Pro”, un software che permette di effettuare il backup dei file per mezzo dell’hard disk esterno, oppure utilizzando il sistema di archiviazione cloud (in questo caso sarà necessario possedere un account Dropbox).
A livello estetico, la scelta di adottare una scocca lucida di colore nero permette di posizionare WD Elements Desktop in qualsiasi ambiente, aggiungendo un pizzico di eleganza in più. Inoltre, il fatto di svilupparsi in verticale (165 mm di altezza, 48 mm di larghezza e 135 mm di profondità) riduce l’ingombro, permettendo di inserire l’hard disk in spazi limitati.
Essendo stato concepito per il posizionamento in verticale, non sono presenti sulla superficie dei piedini che permettano di disporlo in orizzontale. Uno degli aspetti più curati da Western Digital è la durabilità, intesa come affidabilità nel tempo e come capacità di resistere agli urti. Questo hard disk non fa eccezione, grazie soprattutto ai materiali utilizzati per il case; nonostante la maggior parte della superficie sia realizzata in plastica, quest’ultima è di buona qualità e riesce a fornire la massima protezione.
Il fatto di presentare diverse feritoie sia nella parte superiore che in quella posteriore evita, invece, che si possa verificare un surriscaldamento. Nel caso in cui lo spazio a disposizione non risultasse adeguato, per assicurare la ventilazione è comunque possibile fare ricorso ad una ventola esterna di raffreddamento.
Western Digital ha voluto proporre un hard disk da utilizzare su Pc che dispongono di sistemi Windows. Sono diverse le versioni del sistema operativo ad essere supportate (Windows 7,8, Vista e XP). Se l’utente desidera impiegare il WD Elements Desktop su un Mac OS dovrà riformattarlo ad un file system che risulti compatibile.
In entrambi i casi, come anticipato in precedenza, è la velocità di trasferimento dei dati a sorprendere. Ad esempio, sono sufficienti 3 o 4 minuti per trasferire un film in HD. Occorre comunque considerare che le prestazioni possono variare a seconda dell’hardware e delle configurazioni di sistema adottate.
La velocità di funzionamento del WD Elements Desktop, utilizzando una presa USB 3.0, risulta essere di 2 o 3 volte maggiore rispetto a quella garantita da una presa 2.0, soprattutto quando l’operazione ha per oggetto file di grandi dimensioni.
Per quello che riguarda il WD Elements Desktop, occorrono solo pochi secondi per trovare disponibile l’hard disk nelle risorse del computer, semplicemente premendo un tasto.
Sempre facendo ricorso allo stesso tasto, e premendolo una volta, il WD Elements Desktop entra in stand-by, mentre mantenendolo premuto per circa 5 secondi verrà spento.
In realtà, se il dispositivo non viene scollegato al Pc, quando si decide di accendere quest’ultimo anche il WD Elements Desktop si riaccenderà automaticamente, salvo poi entrare in stand-by se non utilizzato (la luce led, in questo caso, diventa intermittente).
Da segnalare come il WD Elements Desktop sia in grado di operare praticamente senza emettere alcun rumore (non si registrano neppure fastidiose vibrazioni), rendendo possibile il suo utilizzo anche nel corso delle ore notturne. Altro elemento che non deve essere sottovalutato, e che conferma l’attenzione di Western Digital per i suoi clienti, è rappresentato dalla facilità di registrazione sul sito del produttore, operazione necessaria per la garanzia. Occorre, infatti, inserire esclusivamente il numero seriale.
Infine, chi lo desidera può scaricare l’utility Data Lifeguard Diagnostic, da utilizzare per effettuare l’analisi del disco. Si tratta di un’aggiunta che può rivelarsi estremamente utile in determinati frangenti, anche se non risulta del tutto completa. Ad esempio, non è possibile avere informazioni particolarmente dettagliate sulle scansioni eseguite.
In generale comunque il WD Elements Desktop è un hard disk senza fronzoli, comunque completo di tutti i software indispensabili per un corretto utilizzo.
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WD My Passport Ultra
L’azienda Western Digital è considerata un pioniere nel segmento dei dispositivi di memoria, soprattutto grazie alla sua nutrita linea di hard disk esterni, in grado di unire facilità d’uso e innovazione tecnologia. Tra gli altri modelli proposti recentemente può essere ricordato WD My Passport Ultra.
Si tratta di un hard disk portatile in grado di aiutare adeguatamente chi desidera effettuare backup automatici (su disco fisso e su cloud) potendo contare su una grande semplicità d’utilizzo.
Grazie alla sua compattezza, alla velocità di trasferimento, ai tre tagli di memoria disponibili e ad un ottimo corredo software, può rappresentare la scelta ideale per gli utenti alla ricerca di un articolo efficiente e, allo stesso tempo, caratterizzato da un ottimo rapporto qualità/prezzo.
È sufficiente prendere in mano il WD My Passport Ultra per rendersi conto del buon lavoro svolto dalla casa produttrice per rendere il più compatto possibile questo hard disk esterno. Le dimensioni, in base al modello scelto, vanno dai 12.8x110x81.6 millimetri ai 15.4×110.5×81.6 millimetri, con un peso che raggiunge, a seconda dei casi, i 134 e i 159 grammi.
All’interno della confezione, oltre al dispositivo principale è stata inserita una custodia morbida con il logo WD, scelta per permettere all’utente di portare l’hard disk con sé in qualunque occasione. Inoltre, sono presenti un cavo USB e il software WD SmartWare Pro.
Nonostante il guscio sia stato realizzato in plastica, il WD My Passport Ultra regala buone sensazioni al tatto grazie alla scelta di un polimero di buona qualità.
A livello di design, sono molte le scelte a disposizione dell’utente, che può optare tra quatto colori differenti: blu, nero, titanio e rosso.
Per quanto riguarda la sicurezza durante l’uso, sono stati applicati al case quattro gommini antiscivolo, che riescono anche ad agevolare la ventilazione inibendo, allo stesso tempo, eventuali vibrazioni. Esteticamente, l’adozione di un pattern a pallini rende l’hard disk portatile piacevole da vedere.
Ad aumentare la sensazione di robustezza trasmessa da questo hard disk portatile sono anche la cornice cromata che lo attornia e la mancanza di scricchiolii.
Utilizzando questo articolo sarà possibile rendersi conto anche del fatto che, sebbene la velocità di trasferimento dei dati sia notevole (la velocità massima è pari a 5.120 megabits per secondo), non si verificheranno problemi connessi ad un eccessivo surriscaldamento.
Lo stesso trasferimento dei dati, inoltre, viene effettuato in modo piuttosto silenzioso.
L’azienda produttrice ha voluto portare sul mercato, oltre ad una versione base da 500GB, altre due versioni da 1 Tb e da 2 TB, in modo che l’utente abbia la possibilità di scegliere il modello che risponda meglio alle proprie esigenze.
Sul piano della facilità d’uso, il WD My Passport Ultra si propone come un tradizionale hard disk plug & play. È sufficiente, infatti, aprire la confezione, estrarlo e collegarlo attraverso un cavo Usb, al proprio Pc.
Serviranno solo pochi attimi al computer per riconoscerlo e poterlo impiegare come periferica di archiviazione di massa.
Questo è possibile per la presenza del software proprietario WD SmartWare che, una volta che l’hard disk viene collegato al Pc, “divide” il WD My Passport Ultra in due dispositivi, ossia un hard disk standard ed un drive dedicato al software.
Proprio i numerosi software in dotazione consentono all’utente di avere tra le mani un dispositivo decisamente performante. Facendo ricorso a WD Security, ad esempio, viene lasciata all’utente la possibilità di proteggere i file salvati con una password e con la crittografia hardware. Quest’ultima può contare su una chiave contenente 256 bit, che rende quasi impossibile la decriptazione dei dati a chi non possiede un’autorizzazione apposita.
Con WD Drive Utilities, invece, si potrà impostare lo spegnimento automatico. Il software più utile sembra essere, comunque, WD SmartWare Pro; quest’ultimo ha la capacità di esaminare i file che devono essere salvati, provvedendo a pianificare la scadenza e la modalità di back up.
Un altro aspetto molto interessante è rappresentato dal fatto che, terminata la creazione di un primo backup, il software sarà in grado di eseguire i backup successivi in modo automatico. È stata prevista anche una funzione di recupero dati, che permette di ripristinare sia singoli file che cartelle complete, eliminati precedentemente per errore. La medesima funzione consente all’utente di effettuare il ripristino di versioni archiviate in precedenza.
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WD My Passport Ultra
WD My Passport Ultra Metal è un’edizione speciale del My Passport Ultra prodotta da Western Digital in occasione del decimo anniversario del modello WD Passport. Con una capacità di memoria da 1,2 o 3 TB e il supporto di una vasta suite di software, offre prestazioni a tutto tondo ideali per un disco portatile. Solidità ed eleganza caratterizzano lo stile di questo dispositivo che assicura ampie opportunità di utilizzo. Realizzato in oro, blu o argento metallizzato lucido, e molti altri colori, rappresenta un vero e proprio oggetto di design tecnologico da tenere in una borsa.
La confezione include l’unità di storage WD My Passport Ultra Metal, la guida rapida per l’installazione e il cavo USB 3.0.: non è necessario altro per far funzionare al meglio questa dispositivo portatile. L’assenza di cavi di alimentazione lo rende molto pratico e maneggevole durante qualsiasi tipo di spostamento.
Il design del WD My Passport Ultra Metal, progettato per sottolineare l’importanza avuta sul mercato negli ultimi 10 anni dei dischi portatili di Western Digital, è a dir poco accattivante.
Innanzittutto, le sue dimensioni (11x8x1.7cm) e il peso al di sotto dei 300gr, rappresentano un elemento qualitativo superiore per quanto riguarda la portabilità. Si tratta, infatti, di un disco di pochissimo ingombro (potrebbe essere scambiato per un phablet di ultima generazione), molto sottile (essendo profondo solo 15mm.), ideale da portare ovunque per essere sempre pronti a connettersi.
Inoltre, la finitura in prezioso alluminio lucido realizzata nei vari colori infiocchetta il disco in un box esclusivo per gli appassionati del genere.
Il metallo è satinato abbinato alle nouances scelte, rendono questo piccolo strumento abbinabile sia alle linee classiche Machintosh sia a quelle di qualsiasi altro produttore, donando un tocco di eleganza al desktop. Il packaging è stato curato nei minimi dettagli per rendere questo hard disk oltremodo attraente.
È un peccato, però, che non sia stato utilizzato il metallo per completare le finiture dei bordi e del fondo che, invece, sono di plastica. Essendo le bordature i punti nevralgici per un’accidentale caduta dall’alto, è sempre meglio proteggere il dispositivo da eventuali danneggiamenti utilizzando la custodia protettiva durante il trasporto. Stessa cosa dicasi per il fondo di plastica duro, anch’esso soggetto al rischio di scivolamento dalla scrivania. Ma si tratta di dettagli di poco conto che non vanno ad oscurare la complessiva bellezza del prodotto.
Il WD My Passport Ultra Metal esce dalla fabbrica preformattato NTFS per lavorare in ambiente Windows. Per gli utenti di questa piattaforma è semplicissimo configurare il dispositivo in quanto, una volta collegato a qualsiasi computer fisso o portatile, il WD My Passport Ultra Metal sarà istantaneamente pronto per funzionare.
Dunque, non c’è alcun bisogno di installare software aggiuntivi, nè driver di configurazione. La suite di software inclusi in questa unità di archiviazione esterna, infatti, è molto versatile ed ampia. Grazie al lancio dell’esecuzione automatica, l’utente è subito in grado di installare tre diversi ed utili programmi
-WD Drice Utilities,
-WD Security
-WD SmartWare.
Il software Drive Utilities di Western Digital è più orientato verso i test e le verifiche per la manutenzione dell’intero sistema, in quanto consente all’utente di eseguire una serie di attività quali la diagnostica (che va ad esplorare l’unità alla ricerca di settori danneggiati), l’impostazione del timer di standby per il risparmio energetico (stabilendo la quantità di tempo di inattività prima che l’unità vada in sleep mode), la registrazione del dispositivo (per essere sempre informati via mail sugli aggiornamenti sia dei software che del firmware interno), ed infine la possibilità di cancellazione sicura permanente di tutto il contenuto dell’unità oppure di procedere con la riformattazione in caso di necessità di utilizzo con sistema operativo IOS.
Il WD Security consente all’utente di impostare una password sul disco rigido stesso, in modo tale che tutte le volte in cui il dispositivo viene collegato ad un computer qualsiasi, questa venga richiesta, impedendo l’accesso all’unità da parte dei non autorizzati.
Insieme alla crittografia dell’hardware a 256 bit, questo sistema permette di tenere al sicuro i dati affinché non finiscano nelle mani sbagliate e consente di garantire la privacy.
Il WD SmartWare, invece, è uno strumento di backup di uso generale, la cui versione più recente, 2.4.4 è stata implementata rispetto alle versioni precedenti, in grado di supportare sia backup live che cronometrati, oltre ad eseguire il backup di altre unità collegate e su cloud Dropbox.
Una volta installato, il programma rileva istantaneamente l’unità e scarica gli aggiornamenti per la versione Ultra Metal Pro gratuitamente e in automatico. L’icona sulla barra delle applicazioni riporta con un semplice colpo d’occhio le informazioni sulla temperatura del disco rigido, la percentuale di spazio di archiviazione totale utilizzato ed altre utili indicazioni. Ma è all’interno del programma che si evidenzia la reale importanza di questa applicazione. Infatti, essa consente di impostare backup automatici del computer, decidendo frequenza e modalità, e tipi di categorie di cartelle o singoli file da spostare. Nel software, però, non è implementata la possibilità di fare un ripristino totale del sistema in maniera totale ed automatica, cosa che può eventualmente essere effettuata mediante software di ripristino dei sistemi operativi di Windows.
Con qualsiasi dispositivo di memorizzazione ed archiviazione uno degli aspetti più importanti da considerare è la velocità di trasferimento, che nel caso del WD My Passport Ultra Metal è garantita dalla connessione super speed USB 3.0. Per essere un apparecchio portatile da 2,5” alimentato da USB, le velocità di trasferimento effettivamente constatate sono molto buone, infatti, la velocità di lettura e scrittura risultano uguali (con una velocità media di 108 MB/s). Di certo un risultato godibile quando si devono trasferire grandi mole di dati o quando si vuole guardare un film in streaming. Testato in OS X, invece, si rilevano 110 MB/s in lettura e 108 MB/s in scrittura.
Il WD My Passport Ultra Metal, nel suo modello da 2 TB, monta un hard disk con 8 MB di cache e quattro piatti da 500 GB.
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WD My Passport Wireless
Il WD My Passport Wireless prodotto dalla Western Digital è un hard disk esterno Wi-Fi, utile per il collegamento e lo storage di dati per tutti i dispositivi mobili.
E’ semplicissimo da utilizzare (non ha bisogno di formattazioni, nè di software di installazione), molto versatile, perchè compatibile con tutti i sistemi operativi Windows e Mac Os e permette di liberare spazio su smartphone e tablet eseguendo il trasferimento dei dati.
Possiede uno slot per l’USB per il backup automatico delle schede SD della fotocamera ed è venduto in tre modelli di diverse capacità di memoria, da 500 GB, 1 TB e 2 TB.
All’interno della confezione si trova l’unità di storage mobile WD My Passport Wireless, un caricabatterie con spina italiana ed un adattatore per la presa aglosassone e americana, oltre al cavo USB 3.0.
Il WD My Passport Wireless è dotato di soli due pulsanti, un tasto di accensione ed uno per la connessione wireless (sulla facciata anteriore sono presenti due led per verificarne lo stato)
La largezza e la lunghezza sono invariate per i tre modelli, mentre lo spessore aumenta con l’aumentare della capacità, quindi il 500 Gb è alto 21,8 mm, il modello da 1 TB 24,4 mm ed il 2 TB ha un’altezza di 29,8 mm. Di conseguenza, cambia anche il peso che nel primo modello (500 gb) è di 250 gr, nella versione da 1 TB è 270 gr ed infine il modello da 2 TB ha un peso di 350 gr.
Dal punto di vista del design, Western Digital ha creato un prodotto elegante e professionale, il case è composto da plastica di ottima qualità bordata da un contorno in alluminio.
Dal punto di vista dell’interfaccia è presente un Wireless-N con MIMO, uno slot per scheda SD ed una porta USB 3.0 di ultima generazione. Ovviamente per ottenere la velocità USB 3.0 sono necessari un host USB 3.0 e un cavo omologato USB 3.0.
Per quanto riguarda le specifiche operative, la velocità di trasferimento dati del WD My Passport Wireless è la seguente: USB 3.0 fino a 5 Gb/s, l’SD (2.0) fino a 25 MB/s e 2×2 Wireless-N. La temperatura in funzione va da 0 °C a 35 °C, mentre non in funzione da -20 °C a 60 °C.
Dal punto di vista della compatibilità del sistema, il WD My Passport Wireless è formattato per funzionare sui sistemi operativi Windows e Mac Os X, ed il funzionamento varia in base al tipo di configurazione hardware e al sistema operativo utilizzato.
Una volta connesso con il Pc tramite cavo USB, si apre una finestra con diverse cartelle che contengono alcuni file, tra cui alcuni video per le istruzioni di settaggio e connessione all’Ipad o allo smartphone, tutti con sottotitoli in italiano.
Sono presenti anche delle cartelle Simple Media con musica, foto e video di esempio (queste cartelle occupano un 1 Gb di memoria complessiva) ed il manuale di istruzioni in tutte le lingue, che in realtà è poco utile dal momento che il dispositivo è di facile utilizzo anche per i meno esperti.
Creando nuove cartelle è possibile trasferire file di dati, musica o immagini presenti sul computer in modo da poterne fruire successivamente tramite dispositivi mobili anche simultaneamente, basti pensare che sul WD My Passport Wireless si possono collegare fino a 8 dispositivi contemporaneamente. La leggibilità dei formati dipende naturalmente dal sistema operativo utilizzato dal tablet o dal telefono. Per vedere video sull’iPad o sull’Iphone, ad esempio, è necessario convertire i file in un formato leggibile per Apple
Sul dispositivo mobile è necessario scaricare l’applicazione My Cloud, sviluppata per My Passport, accendere l’unità mobile ed attendere che termini di lampeggiare il led: quando il led diventa blu, il WD My Passport Wireless è pronto per essere utilizzato.
La batteria del WD My Passport Wireless dura 6 ore per uno streaming continuo e circa 20 ore in standby, mentre per una ricarica da zero sono necessarie fino a 4 ore. Durante la ricarica è comunque possibile continuare ad utilizzarlo.
Tra le funzioni principali ricordiamo che basta inserire una scheda SD nell’apposito slot per avviare il backup automatico di tutti i dati e che il WD My Passport Wireless è in grado di garantire uno streaming fluido.
Inoltre, il WD My Passport Wireless, grazie alla funzione DLNA, permette di trasmettere in streaming qualsiasi contenuto multimediale su tablet, smartphone, console di gioco o smart TV in qualsiasi momento.
Dalla dashboard del dispositivo mobile è facile gestire file, cartelle e tutta la diagnostica dell’unità, mentre la privacy e la sicurezza dei dati sono assicurate grazie all’utilizzo di una Drive Lock con password. Si può persino utilizzare come hub Wi-Fi per condividere una connessione Internet con altri dispositivi presenti.
Si tratta, in sintesi, di un dispositivo ottimo per la portare una grande mole di contenuti oppure per svuotare le memorie degli smartphone e delle fotocamere quando si è fuori casa, senza avere più la necessità di dover avere con sè un pc portatile.
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Wd My Passport Wireless Pro
Wd My Passport Wireless Pro segna l’evoluzione della linea di storage portatili My Passport verso dispositivi sempre più orientati al mercato prosumer, costituito da utenti con esigenze di tipo professionale.
In questo caso, il target di riferimento è rappresentato prevalentemente da fotografi e cineoperatori, per i quali si propone come compatta piattaforma all-in-one per gestire contenuti multimediali in mobilità.
Come indicato dal nome la sua caratteristica di punta è la connettività wireless, di tipo Wi-Fi direct 802.11ac/n in dual band, integrata dalla presenza di un card reader per SD e da una porta USB 3.0. La connettività ad ampio spettro significa che l’hard disk potrà interfacciarsi direttamente con device esterni, ricevendo ad esempio in wireless le foto appena scattate da una fotocamera dotata dello stesso protocollo.
Oppure ancora potrà archiviare i file presenti su memorie esterne, tramite slot SD, nel caso di macchinette sprovviste di Wi-Fi. Naturalmente la connettività è prevista in entrambe le direzioni, cosa che rende il Wd My Passport Wireless Pro l’equivalente di una combo storage portatile / Wi-Fi hotspot, in gradi di supportare lo streaming di contenuti multimediali e fungere, grazie all’impiego di software come Plex, da hub e media server tascabile.
Le dimensioni e il peso, non trascurabili ma comunque contenute, consentono infatti di portarlo direttamente sul campo, magari tendendolo in borsa o nello zaino, e all’occorrenza utilizzarlo anche come power bank per alti dispositivi mobili, grazie alla sua batteria integrata da 6400 mAh, sufficiente per almeno 10 ore di uso continuato.
Due i tagli attualmente disponibili, rispettivamente da 2 e 3 TB di spazio d’archiviazione.
La confezione del Wd My Passport Wireless Pro include, oltre all’hard disk, anche un carica-batterie da parete con spina per gli standard italiani ed adattatore per le prese estere, ed un cavetto USB 3.0. Aspetto e dimensioni sono significativamente diversi da quelli del My Passport Wireless.
Il Pro è infatti più grande (128 mm x 128 mm, con uno spessore di 24mm sia per il modello da 2 che quello da 3 TB) e più pesante (450 grammi). Una delle principali ragioni è l’inclusione di una capiente batteria da 6400 mAh, con prestazioni nettamente superiori ed un ciclo di ricarica decisamente rapido, di appena 3.5 ore per passare dallo 0 al 100%.
Lo chassis è realizzato interamente in ABS color antracite, con LED di stato blu e piedini gommati nella parte posteriore ed appare più semplice e funzionale (quasi un passo indietro, per la verità) rispetto a quello del My Passport Wireless, impreziosito invece da una fascia laterale in alluminio.
Nel bordo superiore sono collocati il tasto on/off, la porta USB 3.0 impiegata per la ricarica della batteria e il trasferimento dati via cavo, una porta USB 2.0 per il data transfer e la ricarica di dispositivi mobili ed infine un bottone dual function, utilizzato per visualizzare lo stato di salute/carica della batteria (tramite i 4 led nella parte anteriore dell’hard disk, in alto a sinistra) o avviare lo procedura di copia/trasferimento file da card SD.
A sinistra troviamo appunto lo slot per card 3.0, certificato per garantire velocità fino a 65 MB/s in lettura e 40 MB/s in scrittura.
Più lenta la porta USB 2.0, che si attesta sui 25 MB/s ma offre l’indubbio vantaggio di consentire più operazioni contemporaneamente, come il trasferimento dati e, come anticipavamo, la simultanea ricarica della batteria di smartphone e tablet.
Le funzionalità del Wd My Passport Wireless Pro sono interamente riassunte nel suo nome: connettività wireless a 360°, da e verso un’ampia gamma di dispositivi mobili e strumenti di lavoro ad uso professionale.
La capiente memoria di questo hard disk è infatti interamente messa a disposizione del tipico work flow di fotografi e operatori video, basato oggi sempre di più sulla possibilità di trasferire contenuti da una piattaforma all’altra, editarli e condividerli in streaming, il tutto in real-time e direttamente sul campo.
Naturalmente questa integrazione richiede la creazione di un hub portatile che unisca in network tablet, smartphone, fotocamere e notebook, e ne espanda le limitate capacità di memoria di bordo. Funzioni che il Wd My Passport Wireless Pro svolge egregiamente grazie alla banda doppia 802.11ac da 5 GHz e 802.11n da 2,4 GHz, in grado di supportare fino ad 8 dispositivi distinti, funzionando a tutti gli effetti da hotspot personale.
Lo stesso canale si presta allo streaming di video, foto e musica, tramite protocollo DLNA/UPnP, e software come Plex, consentendo la riproduzione contemporanea di fino ad 8 video da 8Mbps HD MP4 (il doppio del predecessore), su più dispositivi connessi.
Il Wd My Passport Wireless Pro è dotato di funzione pass-through, il che significa che può sia garantire una connessione protetta su network locale (con password stampata su uno sticker presente nella confezione) che servire da ponte Wi-Fi per internet, se il router a cui ci si appoggia lo permette.
Per gestire lo streaming di video e l’archiviazione file su library remote, il Wd My Passport Wireless Pro, dicevamo, di software come Plex Media Server e Adobe Creative Cloud. Il primo è uno dei nomi di riferimento nel campo dello streaming di contenuti multimediali, con un ottimo range di client supportati (per ogni sistema operativo) e funzionalità per tenere in ordine ed organizzare la propria collezione di multimedia.
Adobe Creative Cloud è invece uno spazio d’archiviazione remoto per foto e video. Innanzitutto dovremo installare su device mobile l’app My Cloud, dopodiché sarà possibile trasferire file dalla fotocamera all’unità e in Creative Cloud.
I settaggi iniziali sono sicuramente i più complessi e per personalizzare ogni aspetto dell’hard disk comportano l’uso di un pannello di controllo online molto completo ma fortunatamente anche chiaro ed intuitivo, verso cui il browser si indirizzerà automaticamente, senza che sia necessario digitarne l’URL. Altrettando guidata è la procedura di connessione del network My Passport per il pass-trough con internet.
Tra le opzioni rientra anche il controllo della “gestione energetica”. Di default questo Western Digital è settato su “performance”, con una resa effettiva tra le 9 e le 10 ore d’uso, mentre in battery-save è possibile guadagnare in media tra i 30 e 45 minuti extra di autonomia.
Tra il materiale precaricato su disco si segnalano le guide utente in PDF e le cartelle con tutorial video, utili per familiarizzare con le funzionalità di base.
Il Wd My Passport Wireless Pro è, per impostazioni di fabbrica, fornito in partizione exFAT, cosa che ne consente il riconoscimento immediato (sia in scrittura che lettura) da parta di una più ampia gamma di piattaforme.
Software benchmark di vario tipo quantificano le performance del disco intorno ai 112-120 MB/s in lettura e 112-113 MB/s in scrittura (con connessione diretta USB 3.0), con buoni risultati nelle prove reali per file di grandi dimensioni ma cali di velocità, talvolta anche significativi, durante il trasferimento di più cartelle contenenti grandi quantità di file più piccoli. Problema risolvibile con una formattazione NTFS, al prezzo però della flessibilità dell’exFAT.
Stabile e soddisfacente lo streaming video, soprattutto in formato HD (720p), con possibilità di “reggere” anche il full HD (1080p), ma con risultati differenti a seconda delle combinazioni di hardware e software utilizzate, oggi a dire poco sterminate.
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Samsung P3
Nel settore degli hard disk esterni da qualche anno ha fatto la sua comparsa anche Samsung, proponendo il Samsung P3, un modello di disco rigido portatile con una capacità di memoria fino a 4TB.
Il Samsung P3 punta sull’ampio spazio di archiviazione, unito ad un semplice design compatto e alle ridotte dimensioni. Oltre alla presenza della porta USB 3.0, che garantisce un’elevata velocità di trasferimento dei dati, questo prodotto offre l’innovativa tecnologia SMR ed una buona gamma di software di utility per soddisfare tutte le esigenze.
Dal punto di vista della linea generale con cui è stato progettato e realizzato il Samsung P3, si è ben distanti da avveniristici ed innovativi design che contraddistinguono la casa madre Samsung. Tuttavia, per chi ama uno stile che bada alla praticità, non appariscente ed alquanto basilare, il Samsung P3 risponde in maniera adeguata a questa esigenza.
L’hard disk esterno portatile Samsung P3 possiede, infatti, un semplice design minimalista, con una finitura liscia di colore grigio nella parte superiore del telaio, che si presenta con bordi arrotondati.
Il rivestimento in alluminio spazzolato è antimacchia, resistente ai graffi e alle impronte digitali. Tenendolo in mano riesce a trasmettere la sensazione di una certa solidità e robustezza nonostante sia decisamente leggero e sottile. Il logo del brand è posto bene in evidenza sulla facciata anteriore, dove si può notare anche un Led che indica lo stato di funzionamento dell’unità, mentre i lati e la parte inferiore hanno una finitura di colore nero.
Al di sotto della base sono posti 4 micropiedini per assicurare una buona aderenza su ogni superficie d’appoggio.
Un’originale caratteristica del Samsung P3 è quella di avere un’unica porta di accesso, posta sul lato inferiore, valida sia per la ricarica che per la connessione ad altri device. L’assenza di ulteriori cavi per l’alimentazione esterna sono una soluzione ottimale per garantire la facile portabilità ed assicurare la comodità durante il trasporto.
Le dimensioni sono veramente ridotte, rendendo il Samsung P3 uno dei più sottili del segmento: il modello da 4TB misura 82×118,2×19,85mm e pesa 236gr, mentre i modelli da 500GB, 1 e 2TB misurano 82x111x14,8mm e pesano rispettivamente 140gr, 150gr e 166gr. Dunque, lo spessore del dispositivo cambia in relazione alla capacità di memoria, riuscendo comunque in tutti i casi a rimanere sufficientemente leggero e sottile al pari di un palmare.
Il contenuto della confezione include l’hard disk esterno portatile Samsung P3, il cavo USB 3.0 (retrocompatibile con USB 2.0) e la classica guida rapida per l’installazione. La documentazione elettronica per l’utente, in formato PDF, si trova, invece, precaricata sull’unità.
Il disco rigido portatile Samsung P3 è la prima unità SMR prodotta da Samsung.
La Shinglet Magnetic Recording (SMR) è una nuova tecnologia costruttiva per gli hard disk che consente di stratificare una sopra l’altra le tracce dei file su un piatto, per aumentare la densità di immagazzinamento dei dati per ogni settore del disco.
Superando la tradizionale tecnologia PRM, che utilizzava un layout parallelo, la SRM offre un maggior potenziale di capacità grazie alla diminuzione dello spazio fra le tracce.
Il prodotto finale si presenta fisicamente come quello precedente, ma la modifica dell’architettura interna amplifica l’esperienza degli utenti dal punto di vista delle prestazioni. Avere un più ampio settore di scrittura sul disco, significa poter conservare i dati senza perdere in stabilità (ritenzione) o in leggibilità.
All’interno si trova un drive Spinpoint M10P con 800Gb per piatto (con una densità areale massima) e quindi, nel modello da 4TB, sono presenti ben 5 vassoi, grazie all’aggiunta di una coppia supplementare; invece, i modelli fino a 2TB montano un disco Spinpoint MT9 che utilizza tre piatti da 667GB ciascuno.
L’hard disk esterno Samsung P3 è, inoltre, la prima soluzione di azionamento singolo con alimentazione USB 3.0 a risidere all’interno di un disco da 2,5” progettata da Samsung.
In virtù di queste innovative strategie di funzionamento diventa chiaro come sia possibile che un’unità così compatta e sottile possa raggiungere la capacità di memoria di 4TB garantendo comunque elevate prestazioni nella velocità di trasferimento dei dati.
Testato per la verifica delle effettive prestazioni di velocità di trasferimento dei dati, il Samsung P3 ha registrato ottimi risultati con i suoi 122.3 MB/s in lettura e 129.6 MB/s in scrittura. Grazie alla connessione ultraveloce USB 3.0, la banda raggiungibile è di 4.8 Gbit/s.
Naturalmente, come tanti altri hard disk esterni, anche il Samsung P3 garantisce una compatibilità completa con qualsiasi sistema operativo in modo da connettersi facilmente con ogni tipo di computer fisso o portatile e con i device mobili, quali smartphone e tablet (anche di ultima generazione), per assicurare un totale e versatile accesso ad ogni categoria di contenuto multimediale (foto, film, musica, videgiochi e molto altro ancora).
Il dispositivo Samsung P3 viene fornito con un’ampia suite di software inclusi
-Samsung Drive Manager,
-Safety Key,
-AutoBackup
-SecretZone.
Il controllo gestionale del dispositivo avviene tramite l’interfaccia dell’applicazione di Samsung Drive Manager, abbastanza intuitiva anche per gli utenti meno esperti, che permette di eseguire tutte le funzioni di base di tipo diagnostico del Samsung P3: la schermata iniziale mostra una panoramica sull’utilizzo e la gestione del drive e consente la navigazione generale tra i vari software preinstallati.
La pagina relativa alla Diagnostica consente di testare in modo più veloce o più approfondito il funzionamento generale del disco, mentre la sezione dedicata alla Gestione mostra una ripartizione più completa dell’uso del drive rispetto ai volumi impiegati.
Il software di sicurezza standard Safety Key consente l’impostazione di una password di accesso, fondamentale quando vengono spostati file che contengono dati sensibili.
La funzione AutoBackup è una semplice applicazione che permette agli utenti, tramite un’interfaccia di facile utilizzo, di impostare manualmente o automaticamente i backup del computer, per mantenere al sicuro i dati sia a casa che in viaggio.
Questa funzione è altamente personalizzabile per consentire il salvataggio o l’archiviazione di intere cartelle o singoli file, così come dell’intero contenuto di un PC.
La crittografia dei dati avviene tramite SecretZone, identico nel layout alla pagina di AutoBackup, ma utilizzato esclusivamente per la protezione dei contenuti attraverso la cifratura dei dati.
Il rapporto tra qualità e prezzo è molto buono, per questo in definitiva consigliamo l’acquisto di questo prodotto.
Samsung M3
L’archiviazione dei dati informatici è sicuramente uno dei passaggi più importanti per quanti lavorano regolarmente al computer. Nonostante le continue innovazioni che vengono effettuate nel campo dell’archiviazione di massa, in particolare nel settore delle unità a stato solido, in molti continuano a preferire gli hard disk esterni, sempre più piccoli e comodi da trasportare. Tra questi, uno che risponde alle esigenze di moltissimi utenti è il Samsung M3. Si tratta di un hard disk esterno molto maneggevole, che può essere connesso al pc tramite un connettore USB piatto 3.0.
Il Samsung M3 è disponibile in modelli differenti, da 500 GB, da 1TB e 2TB e recentemente è uscita una versione da 4 TB. Qualunque sia la confezione che si sceglie, in essa si troverà solo l’hard disk, il cavetto USB per la connessione ed un piccolo manuale di istruzioni.
In realtà non si tratta di una confezione carente di accessori, visto che l’hard disk necessita solo del cavo USB per il funzionamento, avendo un funzionamento di tipo plug and play.
Per quanto riguarda la compatibilità, invece, va detto che esso può essere utilizzato subito con i sistemi operativi Windows mentre, se si lavora con iOS, si dovrà allora effettuare un’operazione di formattazione nel formato FAT32.
Non si tratta di un’operazione complessa e non penalizza quanti vogliano scegliere questo hard disk esterno pur lavorando con il sistema operativo della mela.
Come già accennato, il prodotto non presenta accessori all’interno della confezione, ma viene venduto già pronto all’uso e con una serie di applicazioni già installate che permettono di poter archiviare subito file e dati senza necessità di installare software o app di nessun tipo. In particolare sono presenti una applicazione per il controllo della sicurezza degli hard disk esterni (la app Secure Manager) e un Drive Manager, che permette di effettuare subito i backup dei dati e proteggerli in partizioni sicure.
Il design è molto semplice, quasi spartano. Non presenta particolari che lo distinguono dai competitors se non il logo della Samsung sulla faccia principale e l’aspetto a ‘schacchiera’ grigia e nera che gli conferisce un aspetto estremamente giovanile e moderno.
Con le sue dimensioni di 82x118x20 mm e il peso di appena 150 grammi, si tratta di un prodotto che può essere tranquillamente portato in mano, in borsa o anche all’interno della tasca di una giacca. Naturalmente è sempre bene fare attenzione a proteggere il Samsung M3 evitando urti, graffi o schiacciamenti da parte di oggetti pesanti.
Il Samsung M3 è probabilmente il migliore hard disk esterno per la sua fascia di prezzo. Grazie all’elevata frequenza (di 5400 giri al minuto) è possibile trasferire dati a velocità molto elevate, fino a 400MB al secondo. Tuttavia va specificato che questo tipo di velocità può essere considerata ottimale per un prodotto come il Samsung M3, che è comunque di fascia medio-bassa, ma si possono facilmente trovare hard disk esterni che presentano velocità di trasferimento dati maggiori ma, naturalmente, a prezzi più elevati.
Quando si calcola lo spazio a disposizione si deve inoltre sempre ricordare (ma non solo nel caso del Samsung M3) che una parte della memoria viene occupata dal file system, per cui la capacità reale è sempre leggermente minore rispetto a quella riportata sulle specifiche tecniche.
Un’altra particolare caratteristica del Samsung M3 è la silenziosità, che rimane costante sia per passaggi di documenti di piccole dimensioni che per file di dimensioni maggiori.
La funzionalità plug and play, di cui si è accennato all’inizio, assicura la possibilità di funzionamento del prodotto semplicemente connettendo il cavo USB al computer.
Inoltre, per quanti usano computer di più vecchia generazione, è assicurata comunque la compatibilità, grazie al cavo che, pur essendo 3.0 è retrocompatibile con i protocolli 2.0 assicurando un perfetto funzionamento anche in caso di macchine più datate.
Samsung D3 HX-D201TDB/G
L’hard disk esterno D3 Station HX-D201TDB/G della Samsung fornisce fino a 3 terabyte di capacità di memoria desktop per archiviare documenti scritti, file audio, foto e video anche di notevoli dimensioni liberando spazio sul disco rigido del vostro PC.
Facile da usare e da configurare, il Samsung D3 HX-D201TDB/G trasferisce dati alla velocità di 5 GB/sec grazie all’interfaccia molto performante USB 3.0 compatibile con USB 2.0.
Il file system del prodotto è NTFS quindi adatto a qualsiasi sistema operativo Windows ma è utilizzabile anche con Linux ed Apple Mac, in questo caso riformattandolo in FAT o meglio ancora in HFS plus con settore di avvio per iMac Intel con una procedura semplice e rapida.
La confezione in commercio comprende la Stazione D3 External Hard Drive, il software precaricato sull’unità, un cavo USB, un adattatore di alimentazione, la guida di installazione rapida e la documentazione elettronica uso utente in PDF.
Il design è molto elegante, il case è di plastica nera con una lieve zigrinatura e il logo Samsung al centro della zona frontale.
La struttura è solida e nel complesso il Samsung D3 può essere comodamente trasportato, pur adattandosi meglio ad un uso domestico grazie al cavo di allaccio più lungo della media (60 cm) che permette di collegare le porte USB poste non di rado in luoghi poco facilmente accessibili.
Riprendendo l’introduzione iniziale, scendiamo nei particolari per descrivere il Samsung D3 HX-D201TDB/G. Il disco rigido ha un formato di 3,5 pollici e lo standard di connessione delle periferiche è all’avanguardia (Bus S-Ata).
Il software presenta una soluzione di backup personale AutoBackup ed è dotato di SecureDrive per garantire la sicurezza dei dati e di SecretZone per crittografarli su un drive virtuale.
I sistemi operativi compatibili con il Samsung D3 HX-D201TDB/G sono Windows 8/7/Vista/XP SP2 e Mac OS X 10.4.8 (o versioni successive).
La velocità massima di trasferimento dati tramite SuperSpeed USB 3.0 è di 5.0 Gb al secondo; la temperatura di funzionamento va da 5°C a 40°C (da 41°F a 104°F) mentre quella non operativa è di -20/+65°C (-4/+149°F). Il software nativo consente di ordinare con sicurezza sia i file che i backup e rende l’hard disk adatto ad un uso professionale e domestico.
Molti pregi e pochissimi difetti per D3 External Hard Drive che si rivela adatto all’uso sia professionale che domestico.
Ricapitolando i vantaggi, ricordiamo l’elevata capacità di memoria, la notevole velocità di archiviazione; inoltre ricordiamo inoltre che il D3 è collegabile al televisore e alla console dei videogiochi.
Circa gli svantaggi, cercando il pelo nell’uovo possiamo notare il peso (743 grammi per la versione da 2TB e 813 grammi per quella da 3TB) che fa sì che il prodotto non si collochi sul mercato nella categoria dei super-leggeri e quindi dei più facilmente trasportabili, ma la robustezza dell’apparecchio impone un compromesso assolutamente accettabile. In fondo è bene ricordare che il Samsung D3 HX-D201TDB/G nasce pur sempre per essere un hard-disk esterno da scrivania. A questo proposito, fate attenzione nell’allocarlo in posizione verticale perché urtandolo si rischia di farlo cadere.
Ultimo aggiornamento 2025-01-14 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
Toshiba HDTB310EK3AA Canvio Basics
L’hard disk esterno Toshiba HDTB310EK3AA Canvio Basics pesa solo 230 grammi e date le piccole dimensioni è particolarmente adatto per chi ha necessità di usarlo fuori casa.
La velocità di trasferimento dei dati è elevata grazie alla tecnologia SuperSpeed USB 3.0 compatibile con USB 2.0 ma fino a dieci volte più veloce; lo spazio di memoria per allocare i vostri file multimediali e i vostri documenti, alleggerendo così il lavoro del disco rigido del vostro PC, è di 1TB nella versione più venduta, ,ma sono disponibili dei Toshiba Canvio Basics nelle versioni da 500 Mb, 750 Mb, 1 Tera, 2,5 Tera e da 3 Tera.
Il file system NTFS (MS Windows) rende questo disco esterno compatibile con i sistemi operativi Windows 7/8/8.1/10 e riformattando l’unità in HFS+ si ottiene la completa compatibilità coi sistemi Apple Mac (basta individuare la voce Mac OS esteso – journaled al momento del primo collegamento dell’hard disk al computer).
Ricordiamo inoltre che il Toshiba HDTB310EK3AA Canvio Basics può essere facilmente utilizzato per l’archiviazione senza bisogno di utilizzare software aggiuntivi.
Acquistando il Toshiba HDTB310EK3AA Canvio Basics troverete nella confezione oltre all’unità esterna anche un cavo USB 3.0 micro-B, la guida rapida di utilizzo e la scheda di garanzia.
Niente alimentatore e quindi nessun bisogno di collegarsi alla presa di corrente per farlo funzionare, perché l’hard disk si autoalimenta tramite il collegamento con USB, una caratteristica fondamentale per un prodotto particolarmente adatto per l’utilizzo in viaggio; il manuale uso utente lo trovate preinstallato sull’hard disk.
Il design è elegante e compatto visto che l’unità misura solo 119x79x15 mm e il rivestimento è in plastica di colore nero opaco o grigio, molto resistente agli urti e alle sollecitazioni.
Il Toshiba Canvio Basics è un oggetto leggero e dalle dimensioni inferiori a quelle degli smartphone attualmente più usati, davvero pratico da trasportare e collegare alle vostre apparecchiature e che si può tranquillamente tenere in mano o infilare in una delle vostre tasche.
Il Toshiba HDTB310EK3AA Canvio Basics è composto da un disco rigido esterno da 2,5 pollici, con alta velocità di trasferimento che raggiunge i 5 Gbps garantita dalla USB 3.0 (utilizzabile anche con USB 2.0 il che rende l’unità compatibile con gli hardware di non proprio ultima generazione) che offre una potenza massima di 900 mA.
I requisiti minimi di sistema sono 750 MHz per la CPU, hard disk di sistema di 10 MB e memoria di 256 MB.
Lo scambio di dati da o per il PC desktop o il laptop è semplice in modalità cosiddetta plug-and-play, cioè con l’hard disk pronto per essere usato in maniera intuitiva in ambiente Windows senza bisogno di software aggiuntivo.
Il Toshiba HDTB310EK3AA Canvio Basics è ottimo per il trasferimento rapido di grandi quantità di contenuti e per i backup, è un oggetto dalla linea essenziale e tutt’altro che invasiva con un unico led che ci comunica se l’unità sta scambiando dati col PC o se è alimentata dalla USB.
Infine se il vostro televisore è dotato di un ingresso USB, potete collegarlo al Toshiba HDTB310EK3AA Canvio Basics per visualizzare tutte le cartelle dell’hard disk, scorrere l’elenco dei film e selezionarne uno per l’immediata visione.
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Toshiba Canvio Ready
L’unità esterna Toshiba Canvio Ready è disponibile nei tagli da 500 GB, 1 TB, 2 TB, 2,5 TB e 3 TB di capacità di memoria. Il semplice funzionamento Ready To Go (da qui il nome dato al dispositivo) consente l’utilizzo immediato su qualsiasi computer con sistema operativo Windows, senza che sia necessario provvedere all’installazione aggiuntiva di driver o software per l’installazione e la configurazione.
Il Toshiba Canvio Ready è perfettamente allineata all’attuale generazione di dischi rigidi esterni pocket-friendly, date le sue dimensioni e la compattezza del look.
L’hard disk portatile Toshiba Canvio Ready opta per un design semplice ed elegante. Con una forma rettangolare, che ricorda proporzioni leggermente superiori a quelle di un mazzo di carte, è costruito con materiale plastico di colore nero texturizzato con micropuntini, abbastanza di qualità e pesa 230 gr.
Il Toshiba Canvio Ready offre un comfort completo grazie alla sua compattezza, all’assenza di cavi aggiuntivi e alla discrezione, con un look che si abbina su tutto. La parte superiore presenta una finitura lucida con una leggera rugosità, il resto del corpo è opaco e gli angoli sono arrotondati.
Sulla facciata anteriore una piccola spia di colore bianco resta accesa quando l’unità è alimentata ed inizia a lampeggiare quando sta avvenendo il trasferimento di dati.
Sul bordo superiore del Toshiba Canvio Ready è presente il connettore USB 3.0, che funge anche da alimentatore, essendo un dispositivo che punta tutto sulla portabilità.
Un adesivo e quattro piedini minuscoli di gomma si trovano sul lato inferiore del drive e consentono una buona aderenza sulle superfici quando è appoggiato: questo elemento non è di poco conto quando si parla di HDD piccoli e leggeri, poiché lo scivolamento accidentale è sempre in agguato.
A questo proposito, il Toshiba Canvio Ready è dotato anche di sensori d’urto per proteggere il drive da cadute improvvise o movimenti sussultori. Inoltre, è implementato con l’innovativa tecnologia Ramp Loading, che offre una protezione aggiuntiva contro l’usura del disco rigido interno.
Le misure del modello tipico sono di soli 119×80 mm con uno spessore di 15 mm per le configurazioni inferiori o uguali a 1 TB e sono di 21,5 mm per le configurazioni di memoria più grandi di 1 TB.
Le unità Toshiba Canvio Ready non permettono l’estrazione del disco rigido neppure ai più esperti, grazie al robusto contenitore quasi impossibile da aprire senza rompere o manomettere l’involucro esterno.
Durante l’utilizzo, il Toshiba Canvio Ready è estremamente silenzioso, si percepisce giusto una leggera vibrazione quando incomincia il trasferimento dei file.
Inoltre, non è presente alcuna feritoia per il raffreddamento poichè non è necessario dissipare il poco calore generato.
L’ultimo modello, il Toshiba Canvio Ready più capiente, quello da 3 TB, è in grado di archiviare fino a 856,500 foto (6 MP, 3.5 MB ciascuno), 789000 file musicali (128 Kb/s, 4 minuti ciascuno) o 2460 film (13,5 MB/s). L’interfaccia USB 3.0 è retrocompatibile con i computer meno recenti che montano ancora l’USB 2.0.
Per quanto riguarda le prestazioni Si tratta di un modello di case spesso 15 millimetri che protegge un drive da 2,5” e contiene, nel caso di un taglio medio da 2 TB, 4 piatti da 500 GB che girano con una velocità di rotazione di 5400 rpm, un buffer da 8 MB e un tempo di ricerca medio di 12 ms in lettura e 22 ms in scrittura (che corrispondono ad una velocità sequenziale di 143 MB/s in lettura e 136 MB/s in scrittura).
Grazie a questi output, il Toshiba Canvio Ready assicura di essere in grado di trasferire i dati senza tempi di attesa, ad esempio quando si aggiungono film o foto ad alta definizione alla propria libreria di file oppure per lo streaming di contenuti multimediali.
Il Toshiba Canvio Ready è precaricato con i software Pogoplug e NTI Backup Now EZ, che permettono rispettivamente di accedere al drive remoto e di effettuare il backup dei dati.
Pogoplug mette l’utente nella condizione di accedere ai file tramite il proprio account personale da qualsiasi browser web oppure da dispositivo mobile scaricando l’applicazione gratuita per iOS e Android.
Grazie a questa piattaforma è possibile selezionare le cartelle e i file da rendere accessibili da remoto oppure abilitare l’accesso ad un disco rigido collegato al computer per vedere, trasmettere e modificare contenuti digitali personali.
Questo software è generalmente a pagamento: il fatto che si trovi già preinstallata sul Toshiba Canvio Ready rende il prodotto ancora più interessante.
Anche NTI Backup Now EZ è un’utility che offre buone soluzioni per un disco rigido esterno portatile, in quanto consta di tre programmi diversi che convergono tutti verso la finalità di proteggere i dati del computer:
Il File and Folder Backup consente di avere un rapido accesso ai dati quando lo si desidera, grazie ad un’interfaccia di semplice utilizzo che regala una panoramica sempre aggiornata per avere sempre a portata di mano informazioni utili sui propri dati.
Il PC Backup esegue il backup dei sistemi operativi, dei programmi e delle impostazioni del computer, backup che può avvenire automaticamente oppure manualmente, attraverso una selezione dei principali software di cui si vuole ottenere il backup.
Il Backup Anything, invece, protegge i file importanti dai loro backup off-site fornendo una protezione supplementare alle precedenti.
Soluzioni semplici e versatili, ma sufficientemente potenti per chi ama la privacy e cerca la sicurezza per i propri dati digitali.
Questo sistema, infatti, aiuta a recuperare rapidamente i contenuti di un PC dopo l’attacco di un virus, se avviene un guasto a livello di hardware o a seguito di una perdita di file dovuta ad un semplice errore umano.
Può risultare anche molto utile per la trasferire dei dati dal vecchio computer al nuovo, nel caso in cui si proceda con la rottamazione di un dispositivo obsoleto.
Il Toshiba Canvio Ready è preformattato NTFS per impostazione predefinita e garantisce la massima compatibilità con tutte le versioni di Windows, incluso Windows 10.
La configurazione iniziale del drive è estremamente semplice, come si prevede per un dispositivo portatile di questo tipo, al punto che non è neppure necessario leggere la guida rapida del manuale utente, inclusa nella confezione.
Gli utenti Mac, come per altri hard disk esterni simili, devono riformattare il disco sul file system HFS+ se vogliono ottenere la piena compatibilità con Mac OS.
il Toshiba Canvio Ready è davvero un buon prodotto, come tra l’altro tutti gli hard disk della Toshiba. Anche il prezzo ci sembra onesto, specialmente considerando anche i software che arrivano già precaricati nel drive.
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Toshiba Canvio Connect II
Il Toshiba Canvio Connect II ha delle caratteristiche molto interessanti: il servizio Cloud aggiuntivo è molto allettante per chi è spesso fuori casa e la compatibilità immediata sia con PC che con MAC va a risolvere una delle problematiche più fastidiose di chi usa entrambi i sistemi, dando la possibilità di usarlo in qualunque momento con entrambi. Passiamo ora a vedere il prodotto nel dettaglio.
All’interno della confezione troviamo il Toshiba Canvio Connect II, un cavo USB 3.0 micro-B, una guida rapida e la scheda di garanzia, mentre nell’Hard Disk sono presenti già precaricati il manuale dell’utente e tre componenti software diversi: NTI® Backup Now EZ™, i driver Tuxera NTFS per Mac e Pogoplug PC per Windows; non è prevista una custodia di alcun tipo, che probabilmente sarà bene comunque acquistare.
Il Toshiba Canvio Connect II ha un aspetto piacevole alla vista, le dimensioni sono contenute essendo un 2,5 pollici (78 x 109 x 19.5 mm) e la sua portabilità è ottima, il peso è contenuto, 230 grammi, poco più di un telefono di ultima generazione.
Il Toshiba Canvio Connect II è disponibile in cinque colori diversi (bianco, rosso, blu, nero e oro satinato).
L’unico ingresso è quello del cavo USB che funzionerà sia da alimentazione che per il trasferimento dati, mentre il rivestimento è plastico rigido.
Ideato come evoluzione dei vecchi sistemi di archiviazione, il Toshiba Canvio Connect II è un prodotto sicuramente che crea ben pochi problemi nell’utilizzo.
La classica connessione via cavo avviene tramite una veloce USB 3.0 che consente, qualora ovviamente il nostro pc abbia tale porta, una velocità massima di trasferimento di circa 5Gbps; in alternativa comunque è retrocompatibile con le USB 2.0, garantendo di poter essere collegato a ogni computer in commercio.
In quella che è quasi un’alternativa al cavo il Toshiba Canvio Connect II prevede una funzione WI-FI tramite computer: collegandolo a un computer che abbia la connessione WI-FI, è possibile trasformare il Toshiba Canvio Connect II in un server cloud remoto personale, grazie all’utilizzo di un software di accesso remoto fornito con l’acquisto, il Pogoplug.
Per quanto riguarda gli altri due software in dotazione, NTI® Backup Now EZ™ offre la possibilità di utilizzare il Toshiba Canvio Connect II come Backup dei nostri file, cartelle e sistema operativo, in maniera veloce ed intuitiva mentre i driver Tuxera NTFS per MAC ci garantiscono di poter leggere e scrivere su un dispositivo con formattazione NTFS anche tramite un computer Apple.
Per chi non lo sapesse i prodotti Apple hanno un tipo di formattazione diversa e fino a poco tempo fa l’unico modo per rendere questi prodotti compatibili era formattarli in FAT32 o EXFAT, riducendo la quantità di memoria a disposizione e con prestazioni decisamente inferiori. In caso non si voglia sfruttare la compatibilità ed utilizzarlo esclusivamente su MAC, si può in ogni caso formattare in HFS+.
Per ogni evenienza comunque il Toshiba Canvio Connect II offre 10 GB di spazio libero su un suo Cloud compreso nell’acquisto del prodotto, consentendo di poter avere un ulteriore piccolo dispositivo di memoria accessibile in qualunque momento.
Del problema di un eventuale danneggiamento fisico del Toshiba Canvio Connect II in seguito a urti e cadute si è evidentemente tenuto conto in fase di progettazione del prodotto, avendo predisposto un sensore d’urto e la tecnologia Ramp Loading: questa tecnologia consiste nel fare in modo che a rotazione ferma, le testine di lettura non siano poggiate sui dischi, ma rimangano sollevate, evitando che in caso di urti accidentali le testine stesse possano essere causa di danni ai dischi.
Lo spazio di archiviazione interno varia in base alle versioni, lasciando inalterato tutto il resto, e va da 500GB a 3TB consentendone un vasto numero di utilizzi.
Anche in questo caso ci troviamo di fronte a una buona soluzione per archiviare in tutta sicurezza in nostri dati, e anche se il rapporto qualità prezzo del Toshiba Canvio Connect II non è tra i migliori, ne consigliamo decisamente l’acqisto.
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LaCie Rugged Mini
Il LaCie Rugged Mini è un hard disk portatile dalle dimensioni ridotte, molto facile e pratico da portare con se. Sembra essere il prodotto ideale da infilare in valigia o in borsa senza doversi preoccupare che queste subiscano urti o botte: appartiene, infatti, alla linea Rugged, un gruppo di prodotti LaCie studiati appositamente per essere resistenti e impermeabili, grazie alla forma particolare e ai materiali di costruzione dello chassis.
Il LaCie Rugged Mini è attualmente disponibile sul mercato con tre diverse capacità di storage: 500 GB, 1-2 e 4 TB.
La prima cosa che balza all’occhio di chi si trova davanti un LaCie Rugged Mini è il colore del rivestimento in gomma che lo circonda: un arancione acceso che non si può dire passi inosservato. Ma questo rivestimento è proprio ciò che contraddistingue il LaCie Rugged Mini perché, almeno secondo quanto dichiarato da LaCie, lo rende quasi indistruttibile.
Il design del rivestimento è caratterizzato dalla presenza di una griglia di linee che ne attraversano la gomma e lo rendono simile ai vecchi modelli Rugged Mini. Al tatto sembra decisamente robusto, tanto da giustificare l’affermazione di LaCie secondo cui può tranquillamente cadere da un’altezza di 1,2 metri senza conseguenza alcuna, ma a patto che sia spento.
Non solo, sempre secondo le specifiche del prodotto, il LaCie Rugged Mini dovrebbe anche essere in grado di resistere allo schiacciamento da parte di un peso di una tonnellata circa.
Un’altra caratteristica è l’impermeabilità del rivestimento in grado di proteggerlo dalla pioggia.
Altra cosa che vale la pena ricordare è che in realtà quando si usa il LaCie Rugged Mini in condizioni normali, in casa o in ufficio, il guscio protettivo può essere tranquillamente rimosso. Il LaCie Rugged Mini “nudo” è un hard disk in alluminio dalla linea classica, con una porta USB 3.0 e un piccolissimo LED che segnala lo stato del disco.
Il contenuto della confezione comprende il cavetto USB, compatibile anche con porte 2.0, il software di gestione, la guida quick install e la garanzia di 2 anni.
Il LaCie Rugged Mini è sicuramente un prodotto solido ma questa non può essere l’unica motivazione per consigliarne l’acquisto. Vediamo dunque il livello delle prestazioni e le funzionalità che lo contraddistinguono.
La tecnologia della porta USB 3.0 unita alla velocità di rotazione di 7.200 rpm garantisce una velocità di trasferimento dati davvero elevata.
Abbiamo effettuato un test di prova durante il quale è stato possibile trasferire una cartella da 1.2 GB in circa 20 secondi.
Prestazioni altrettanto buone si sono registrate con l’HDD test effettuato con PCMark05 e PCMark7. Rispetto ad altri dischi portatili HDD si tratta di un risultato di tutto rispetto.
Sul LaCie Rugged Mini troviamo preinstallato il LaCie Private-Public che consente di proteggere i dati utilizzando la tecnologia di crittografia all’avanguardia AES a 256 bit. É un’utilità comoda che consente di inserire una password di protezione al disco.
Grazie a questa, durante un viaggio in cui portiamo con noi il LaCie Rugged Mini, possiamo tranquillamente collegare il disco a qualsiasi computer, inserire la password e avere accesso ai nostri file.
Un’altra utilità interessante è il LaCie Genie Backup per Windows, o Intego Backup per Mac. É piuttosto semplice da usare, progettata per eseguire in maniera facile e veloce i backup dei propri dati.
Questo software comprende la LaCie Genie Timeline che permette di mantenere in maniera automatica la cronologia dei file, rendendo quindi veloce all’utente risalire alle versioni precedenti di un file o una cartella, per ripristinarne la versione cercata.
Nel caso in cui il LaCie Rugged Mini venga usato nell’ambito di una piccola impresa, consigliamo di scaricare dal sito il più performante Genie Backup Manager Pro che dovrebbe assicurare un backup più efficace e più configurabile rispetto alla versione consumer.
Infine citiamo la Modalità Eco che riduce il consumo energetico fino al 40% quando il disco non è in uso. Come impostazione predefinita la modalità si avvia dopo 5 minuti di inattività ma attraverso il LaCie Desktop Manager ne possiamo configurare l’attivazione dopo un tempo stabilito da noi, oppure disattivarla del tutto.
Risulta essere indubbio che avere un’unità di archiviazione portatile sia diventata la norma per la maggior parte di noi. Poter eseguire il backup delle foto delle vacanze durante le vacanze stesse, oppure portare con sé la propria videoteca o la raccolta di musica preferita è la prassi. Poterlo fare con la sicurezza di non rovinare l’hard disk per incuria è quello che ha spinto diverse aziende a produrre la tipologia di dischi rugged, ovvero robusti.
Il LaCie Rugged Mini in questo nicchia è decisamente uno tra i migliori, specialmente se cercate un rugged particolarmente compatto.
Anche se il prezzo di vendita non è alla portata di tutte le tasche, il rapporto qualità prezzo è comunque buono, e anche per questo consigliamo l’acquisto di questo modello.
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Lacie P’9230 Porsche Design
Il modello Porche Design di Lacie, nella sua versione da 4TB, appartiene alla nuova generazione di unità di storage esterno per computer. Questa edizione nasce dalla collaborazione tra Lacie, che garantisce alte funzionalità, e Porche, una delle più note marche di auotomobilistiche e di design del mondo, dando vita ad un prodotto unico per stile e prestazioni. Il trasferimento ultraveloce dei dati permette di ottenere backup di foto, video, file musicali con tempi di attesa minimi ed i software inclusi ne perfezionano configurazione e fruizione.
Di sicuro la prima cosa che salta all’occhio del Lacie P 9230 Porsche Design è lo stile con cui è stato progettato e realizzato. L’unità P9230 Porche Design di Lacie, nel modello 9000384EK da 4 TB, si presenta con un sofisticato ed elegante involucro in alluminio dello spessore di 5 mm, disegnato da Porche per raggiungere l’obiettivo di essere esteticamente bello e al contempo costruttivamente solido e resistente.
La compattezza e la robustezza permettono una facile e sicura portabilità di questo dispositivo, che in realtà nasce come hard disk esterno per computer da scrivania. Questa robustezza serve anche a proteggere il disco interno da qualsiasi urto o manomissione accidentale.
L’elegante led presente sul frontespizio sembra un taglio di luce che emerge dal cuore dell’hard disk quando è in funzione.
All’interno della confezione del Lacie P 9230 Porsche Design si trovano l’unità disco esterna Porche Design, il cavo USB 3.0 (con un connettore USB 3.0 A per il collegamento al PC e un connettore USB 3.0 Micro-B per la connessione al disco), compatibile con USB 2.0, e l’alimentatore esterno.
La versione 9000384EK Porsche Design di Lacie è compatibile con tutti i sistemi operativi Windows e Mac Os ed ottiene le sue massime prestazioni proprio per i computer Mac, infatti anche lo stile sembra assomigliare ai prodotti tipicamente a marchio Apple. Inoltre, il Lacie P 9230 Porsche Design è compatibile con il software interno dei Mac, Time Machine, permette ancora più facilmente ai possessori di un dispositivo IOS di eseguire il trasferimento dei dati.
Le prestazioni sono eccellenti, grazie all’interfaccia superspeed USB 3.0, che permette di trasferire un file video di 700 MB in meno di 7 secondi, con una velocità di trasferimento di 5 Gbit/s.
Una caratteristica positiva del Lacie P 9230 Porsche Design riguarda il fatto che la velocità è la stessa sia in lettura che in scrittura dei dati ed è di valore di circa 200 Mb/s, uno dei più elevati della categoria. Per quanto riguarda la capacità di memoria, le versioni proposte per questo modello sono da 2 oppure 4 TB.
Quest’ultimo promette di conservare fino a 480 film in alta definizione, 4800 video, 1040000 file musicali e ben 1200000 fotografie.
Come se non bastasse, il Lacie P 9230 Porsche Design include anche 10 GB di spazio di backup online.
Dal punto di vista della suite di software inclusi, la configurazione automatica Easy Backup Assistant consente di eseguire il backup automatico dei dati sia per Pc che per computer Mac.
Inoltre, anche la privacy e la sicurezza dei dati sono assicurate grazie al software di crittografia AES a 256 bit di Lacie Private-Public che protegge l’hard disk tramite password di accesso, ma per avere questo software è necessario prima scaricarlo tramite download (una caratteristica particolare è l’impossibilità di utilizzarlo per gli utenti che vivono in Russia).
Il risparmio energetico garantito da Lacie P 9230 Porsche Design con la MOdalità Eco, è un ulteriore punto di forza per un modello in grado di abbattere automaticamente il consumo del 77% quando il dispositivo non è in uso e fino al 40% con lo standby automatico.
Occorre ricordare che la capacità disponibile dichiarata per il supporto non corrisponde del tutto a quella effettiva quando il disco è utilizzato con sistemi operativi Windows utilizzando la formattazione di tipo NTFS. Il modello 9000384EK è lungo 19 cm., largo 12 cm ed ha uno spessore di 3,8 cm, mentre il peso totale è di 998 gr.
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LaCie d2 Quadra
Il LaCie d2 Quadra USB 3.0, è una unità esterna per la memorizzazione dei dati che si rivolge in particolare a quei professionisti che operano con grosse quantità di dati e che necessitano di velocità nel trasferimento dei file sia in lettura che in scrittura.
Il particolare design in alluminio consente di impilare più unità per risparmiare spazio sulla scrivania, inoltre tramite la USB 3.0 è possibile raggiungere velocità sino a 130 Mb/s. A seconda del modello, la capacità di storage disponibile è compresa dai 3 ai 5 Tb.
Il LaCie d2 Quadra USB 3.0 è disponibile in tre diverse versioni, da 3, da 4 e 5 Tb. Nella confezione, oltre che LaCie d2 Quadra USB 3.0 sono presenti il supporto per l’uso in verticale dell’unità, il cavo di collegamento USB 3.0, il cavo eSATA e quello FireWire 800 a 9/9 pin.
Oltre a questi sono presenti l’alimentatore esterno da 36 Watt, il CD con il software per la gestione dell’unità con la guida utente e il fascicoletto della Guida rapida all’installazione.
La prima sensazione ricevuta è di solidità e resistenza che, grazie allo chassis realizzato in alluminio, risulta anche piuttosto leggero infatti il peso complessivo è di 1,7 kg.
Il design curato in ogni dettaglio è pulito con gli angoli arrotondati ed un grosso pulsante luminoso sulla parte alta del frontalino.
Le pareti laterali, sono interamente attraversate da tagli paralleli che formano altrettante alette concepite per dissipare il calore prodotto dall’hard disk, capacità che secondo il costruttore è aumentata del 60% rispetto al modello precedente, senza la necessità di una ventola di raffreddamento e quindi con un maggiore comfort acustico.
Sul lato posteriore oltre che il pulsante di accensione e il connettore per lo spinotto dell’alimentatore, notiamo con piacere la presenza di ben 4 ingressi differenti: 2 porte FireWire 800, 1 porta USB 3.0 e 1 porta eSATA 3 Gbit/s.
L’unità Lacie d2 Quadra con USB 3.0 è concepita per essere utilizzata sia con Windows (dalla versione 7 in poi) che con Mac OS X (dalla versione 10.5 o successive), quindi particolarmente duttile anche con hardware non di ultima generazione.
Abbiamo provato quindi a collegare l’unità ad una porta USB 2.0 e ad una FireWire 400, in questo caso usando un cavetto non fornito nella confezione, rilevando che anche in questo caso la compatibilità si è rilevata eccellente. Naturalmente le velocità rilevate sono risultate notevolmente ridotte.
Con il LaCie d2 Quadra collegato ad un computer Mac, tramite il collegamento USB 3.0 è stata riscontrata una velocità molto vicina ai 130 Mb/s dichiarata dalla casa costruttrice.
La presenza di due porte FireWire permette di collegare in cascata diverse unità ma, l’uso di queste porte ha come conseguenza una velocità di trasmissione massima di 85 Mb/s. Si tratta comunque di prestazioni decisamente buone che non mancheranno di soddisfare anche gli utilizzatori più esigenti.
Il pulsante anteriore, grazie al software pre-installato LaCie Desktop Manager, è programmabile dall’utente per lanciare l’applicazione desiderata e configurare la modalità di risparmio energetico. Con i software Genie Backup Assistant e Intego Backup Assistant è possibile accedere alle funzionalità di backup automatico e il ripristino dei dati sia con Windows che di Mac.
Una ulteriore applicazione davvero interessante è il LaCie Private-Public che, utilizzando la tecnologia di crittografia avanzata AES a 256 bit che può essere installata una chiavetta USB, e che puoi usare quando sei lontano da casa avendo a disposizione un qualsiasi computer. Una volta inserita sul pc potrete avviare LaCie Private-Public e immettere la password per accedere a tutti i file da remoto con la massima sicurezza e senza installare alcun software.
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Buffalo DriveStation DDR
Il Buffalo DriveStation DDR della casa produttrice Buffalo Technology è un disco rigido esterno da 3,5 pollici con RAM dinamica, che permette di trasferire, salvare, organizzare e gestire file alle massime velocità.
L’acceleratore megacache extra di 1GB di RAM permette, infatti, di leggere e scrivere dati riducendo i tempi di attesa per il salvataggio risultando più veloce di una USB 3.0 standard. L’affidabilità nel tempo e la robustezza, grazie ai solidi materiali costruttivi di rivestimento del disco, lo rendono un prodotto completo.
La confezione include il Buffalo DriveStation DDR da 3 TB, il cavo USB 3.0, l’alimentatore esterno e la guida rapida all’installazione, anche se, grazie alla funzione plug-and-play, il dispositivo è subito pronto per l’utilizzo fin dal momento in cui viene collegato ad una qualunque porta USB del PC o di altri dispositivi, senza dover installare driver o software di configurazione.
Dal punto di vista del design, la Drive Station HD-GD3.0U3-EU di Buffalo si presenta con uno stile razionale, con bordi arrodondati sul frontespizio ed un inserto del rosso tipico del brand Buffalo Technology.
Il materiale costruttivo è in plastica resistente satinata di colore nero, sono presenti inoltre due led che indicano rispettivamente il regolare regime di accensione/spegnimento e l’attività del disco in lettura/scrittura.
Sui fianchi, lisci e lineari, è forgiato il logo della ditta produttrice, posizionato esattamente al centro. Il box che contiene il supporto magnetico di memorizzazione ha un design vibration proof, ovvero è strutturato in modo da ridurre al minimo la rumorosità derivante dalla vibrazione dei piattelli.
Unitamente al fatto di essere fanless, cioè privo di una ventola interna di raffreddamento, fa sì che questo dispositivo sia molto silenzioso durante il suo funzionamento. Una nota positiva è la possibilità di posizionamento flessibile del case, che consente di orientare il dispositivo sia verticalmente che in maniera orizzontale sulla base d’appoggio, in modo da renderlo facilmente adattabile alle diverse esigenze organizzative di spazio dell’utente.
La Buffalo DriveStation DDR è presente sul mercato in due diversi modelli a seconda della capacità di memoria, da 2 oppure 3 TB. L’unità HD-GDU3-EU di Buffalo, con i suoi 3 TB di memoria, consente di avere un enorme spazio per l’archiviazione di file e dati per il backup.
Questo dispositivo si interfaccia agevolmente con qualsiasi sistema operativo, sia Windows che Mac, anche se l’utilizzo in ambiente OsX prevede la riformattazione del disco. Inoltre, è possibile programmare backup regolari per il PC grazie al software Buffalo Backup Utility.
La tecnologia alla base della Buffalo DriveStation DDR è caratterizzata da una modalità di gestione dei dati efficiente grazie al fatto di possedere una funzione cache DRAM che viene caricata a tempi prestabiliti, risultando quindi sempre pronta alla richiesta dei dati con un click.
Questo è dovuto alla presenza all’interno del dispositivo di uno slot in grado di ospitare un banco di RAM extra della capacità di 1GB di cache, la quale tramite un condensatore, viene “caricata” in maniera costante e sistematica durante il suo utilizzo.
Questa tipologia di buffering consente di diminuire i tempi di attesa del caricamento/scaricamento dei dati, allungando in questo modo anche la vita media del dispositivo, poichè si riducono i movimenti meccanici che le testine stesse debbono compiere durante un normale ciclo di utilizzo.
Questa tecnologia consente di arrivare a delle velocità di trasferimento pari a 5 Gb/s, oltremodo garantite anche dal collegamento cablato tramite connessione USB di tipo 3.0 (velocità 10 volte superiore alla convenzionale USB 2.0 che, invece, limita il trasferimento dati a circa 500 Mb/s e con cui l’hard disk è comunque retrocompatibile).
La casa produttrice garantisce che con il Buffalo DriveStation DDR è possibile riuscire a copiare 1000 foto ad alta risoluzione in soli 3,5 secondi e di visualizzarle in 6,2 secondi, risultando così, 2,5 volte più veloce di una USB 3.0 standard.
Le performance di trasferimento dati ottenibili da questo tipo di tecnologia sono paragonabili a quelle verificate dall’uso di un hard disk drive SSD (Solid State Disk, disco a stato solido) che sono notoriamente molto costosi nonché veloci in quanto non esiste una parte meccanica girevole, bensì un potente chip di memoria interna.
Il box che contiene il supporto di memorizzazione ha le dimensioni standard per un hard disk drive desktop di 4,5 cm x 20,2 cm x 12,6 cm. del peso di circa 1 Kg. e viene venduto in Italia con 2 anni di garanzia limitata.
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SanDisk Connect Wireless Flash Drive
Ogni giorno carichiamo e scarichiamo sui nostri smartphone e tablet un gran numero di file che in breve occupano tutto lo spazio libero.
Foto, file audio e video, giochi: in poco tempo, se non abbiamo a disposizione un pc su cui spostarli, siamo costretti a cancellare i file più vecchi per fare posto a quelli più nuovi.
Che alternative abbiamo per conservare tutto e magari guardarci un film senza doverlo caricare prima su un tablet con i GB già tutti occupati?
La soluzione più pratica, che ha fatto da poco il suo debutto sul mercato, sono le nuovissime chiavette USB wireless, in particolare oggi vedremo insieme la SanDisk Connect Wireless Flash Drive, un prodotto piccolo come una comune chiavetta USB ma che si connette ai nostri device tramite wifi ed alimentato da una batteria al litio.
Il SanDisk Connect Wireless Flash Drive è un vero e proprio hard disk, dalle dimensioni poco più grandi di una normale chiavetta USB ma con più funzionalità rispetto a quest’ultima.
La SanDisk è riuscita a concentrare tutto l’hardware necessario al funzionamento in un prodotto dalle dimensioni molto ridotte, a differenza dei prodotti della concorrenza attualmente sul mercato, ancora piuttosto ingombranti. Vediamo più nel dettaglio le sue caratteristiche:
La prima osservazione che facciamo è sulla sua grandezza in relazione alla disposizione delle porte USB sui nostri computer e Mac. Se per quanto riguarda la lunghezza totale di circa 8 cm non ci sono problemi, la larghezza di 2,5 cm circa può dare crearne qualcuno: infatti se il nostro pc, o Mac, ha due entrate USB l’una di fianco all’altra oppure ha la presa adiacente ad altre porte, queste diventano inutilizzabili a causa dell’ingombro laterale del Flash Drive. Non è un problema insormontabile ma comunque, nonostante sia molto piccola, il SanDisk Connect Wireless Flash Drive non risolve certi problemi d’ingombro. D’altronde è estremamente portatile e leggero e durante un viaggio può tornare molto utile.
Per quanto riguarda il design, il SanDisk Connect Wireless Flash Drive è costruito in solida plastica di colore nero. Nella parte anteriore la presa USB è coperta con un piccolo cappuccio retraibile che porta serigrafato il nome del brand.
A metà circa della lunghezza c’è il bottone di accensione e spegnimento del wifi, riconoscibile facilmente perché costruito in plastica argentata. Sul lato destro, invece, si trova l’alloggiamento per la micro SD card.
Quando il dispositivo è acceso due led colorati informano l’utente dello stato della chiavetta: quello ambra indica la fase di caricamento dei file in chiavetta mentre quello blu ci informa che sta trasmettendo dati via wifi.
Purtroppo manca un LED dedicato allo stato della batteria al litio: non sappiamo il livello di carica fino a quando la luce ambra non lampeggia 3 volte per indicare che è rimasto il 10% di carica.
Il SanDisk Connect Wireless Flash Drive è compatibile con i prodotti Apple, Android e con il lettore ebook Kindle Fire.
Per collegarsi con computer o Mac bisogna disporre almeno di una porta USB 2.0 o superiore. Noi l’abbiamo provata con la versione 3.0 e il trasferimento dei file è avvenuto in maniera molto veloce.
Con la versione 2.0, ovviamente, non ci sono stati problemi con i file piccoli mentre con i film, ad esempio, la durata del caricamento si allunga parecchio.
L’utilizzo di questo drive di archiviazione è molto semplice: per prima cosa bisogna caricare la batteria collegando il SanDisk Connect Wireless Flash Drivead esempio ad un pc o collegamento alla rete elettrica domestica.
Secondo il manuale d’istruzioni quest’operazione richiede circa due ore, al termine delle quali sarà possibile accendere il wifi.
Allo stesso tempo si può procedere al download della’app dedicata, che una volta avviata si presenta con un’interfaccia molto semplice e intuitiva.
A questo punto la chiavetta è pronta all’uso e davanti a noi abbiamo almeno un paio di utilizzi interessanti.
Uno di questi è il trasferimento di file dallo smartphone al Flash Drive. Un’operazione che consente di liberare molto spazio, infatti il SanDisk Connect Wireless Flash Drive può contenere fino a 64 GB di dati sulla scheda micro SD al suo interno.
Risulta essere facile immaginare la comodità di averla con sè durante una vacanza, quando si scattano migliaia di foto e si fanno video che in poco tempo esauriscono tutto lo spazio disponibile.
Un altro utilizzo riguarda la riproduzione dei file video. Un film precedentemente caricato in chiavetta, può essere infatti trasmesso al device in streaming e tranquillamente visto, magari durante un viaggio in treno.
La riproduzione è fluida e volendo si possono far partire in contemporanea anche tre film HD diversi dando così l’opportunità a ogni utente di guardare ciò che preferisce. In totale i dispositivi che possono venir collegati allo stesso tempo sono 8, tutti in modalità wireless senza utilizzo di dati.
La portata del wifi di SanDisk Connect Wireless Flash Drive è di circa 50 metri mentre la durata della batteria è di circa 4 ore, a seconda degli utilizzi.
Questa chiavetta/hard disk è decisamente un prodotto innovativo, che racchiude in poco spazio una vera e propria unità di storage indipendente e realmente tascabile.
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Seagate Personal Cloud
Seagate Personal Cloud 5TB è un sistema di memorizzazione multimediale domestico che permette agli utenti di creare una cloud personale accessibile anche da remoto. É in vendita con diverse capacità di storage che consentono di trasferire e tenere in ordine su una singola unità le proprie foto, i video e ogni altro file.
Inoltre, tramite Personal Cloud è anche possibile eseguire lo streaming dei video su Smart TV e sugli altri device collegati.
Seagate Personal Cloud 5TB è un NAS a disco singolo (1-bay) sistemato orizzontalmente nello chassis. Il design, dunque, non è quello caratteristico di un minitower, che si sviluppa in verticale, ma è più simile a una console di gioco.
Risulta essere costruito in plastica nera e nel lato posteriore è dotato di una porta ethernet affiancata da una porta USB 2.0, per connettere dispositivi esterni come smartphone o tablet, e dalla presa dell’alimentazione. Sul lato destro, invece, troviamo una porta USB 3.0, mentre nella parte superiore un piccolo LED, quasi invisibile, segnala lo stato del dispositivo.
Risulta essere decisamente un prodotto elegante, dalle linee essenziali, che non sfigura in un contesto con arredamento moderno ma ci siamo accorti che non è immune da “ditate” quindi è meglio collocarlo vicino al router, cui va tenuto collegato, e toccarlo il meno possibile.
La confezione contiene il cavo ethernet e quello dell’alimentatore, oltre al manuale d’uso e alle condizioni di garanzia, della durata di 2 anni.
Il centro di Seagate Personal Cloud 5TB è un SoC (system-on-a-chip) Marvell ARMADA 370 con processore da 1.2 GHz e 512 MB di Ram.
Una volta connesso al pc, e ovviamente al router col cavo ethernet, si accede al sistema mediante Esplora Risorse, tramite un percorso che, cliccando sul file Personal Cloud.url, porta al lancio della pagina di setup.
Poi, dopo aver inserito i dati richiesti per la registrazione del prodotto, arriveranno via mail una username e un access ID che ci permetteranno di accedere al Personal Cloud da qualunque dispositivo e in qualunque luogo ci troviamo, sempre a patto che sia collegato al router.
Alla fine di un tour introduttivo sulle caratteristiche del prodotto, si giunge alla pagina delle funzionalità e applicazioni disponibili, da cui si possono agevolmente configurare e aggiungere account e cartelle.
Se non siete molto pratici di questo tipo di prodotti o semplicemente non avete voglia di perdere ore nella configurazione, Seagate Personal Cloud vi viene in aiuto, in quanto l’interfaccia d’uso ci è parsa subito essenziale e chiara.
A differenza di altri dispositivi, la sezione delle app è meno ricca ma quelle presenti sono, alla fine, quelle più utilizzate dalla maggior parte degli utenti, ovvero quelle dedicate al media sharing e al backup dei file come BitTorrentSync, ElephantDrive, SDrive, Seagate Media,
WordPress e ownCloud.
Tra le varie funzionalità presenti, il Personal Cloud Backup Manager consente di sincronizzare i dati con servizi di cloud esterni, come Drive e Dropbox.
Seagate Personal Cloud 5TB è compatibile con i sistemi iOS e Android tramite app scaricabili da dalla pagina Seagate’s Mobile Backup App. Dal punto di vista grafico e delle funzionalità le app per mobile sono a livello base, senza nemmeno un’interfaccia di benvenuto.
Inoltre per un’operazione semplice come l’upload di file, ad esempio, è necessario prima accedere alla cartella che ci interessa tramite l’app di Seagate e poi effettuare l’upload.
C’è anche da dire che le operazioni di upload e download ci sono sembrate parecchio lente, a differenza dell’utilizzo da computer o Mac. Sinceramente ci sembra che in questo modo si perda parecchio in usabilità, ma pensiamo che in futuro una nuova versione dell’app possa ovviare a questo problema.
Per quanto riguarda le prestazioni Seagate Personal Cloud 5TB, i benchmark hanno dato risultati buoni per l’utilizzo quotidiano in ambito domestico (12.5MB/s in lettura e 84.6MB/s in scrittura), che è poi l’utilizzo per cui questo NAS è stato progettato.
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Seagate Backup Plus Fast
L’hard drive esterno Seagate Backup Plus Fast è un’unità portatile comoda e funzionale, sempre pronta all’uso, che permette di archiviare fino a 4TB di dati, grazie alla presenza di due dischi rigidi interni.
Il Seagate Backup Plus Fast si caratterizza per l’elevata portabilità, la compattezza e per la velocità di trasferimento dei dati, garantita dall’interfaccia USB 3.0. Il software preinstallato Mobile Backup di Seagate permette, inoltre, di eseguire direttamente il backup dai device mobili, quali smartphone e tablet.
La confezione include il Seagate Backup Plus Fast STDA4000200 da 4TB, un cavo standard super speed USB 3.0 da 46 cm, un cavo USB 3.0 a Y (in grado di trarre energia da due porte USB di un computer), la guida rapida all’uso, il certificato di garanzia e uno spazio gratuito di 200 GB sul cloud One Drive per due anni.
Il Seagate Backup Plus Fast è in linea con la tendenza a rendere sempre più compatte e leggere le unità di hard drive portatili, nonostante in questo caso lo spessore rimanga comunque piuttosto impegnativo (117 mm) per un dispositivo che nasce per essere di facile trasporto.
C’è, però, una motivazione importante alla base di queste dimensioni: si tratta di un’unità portatile in grado di ospitare ben due dischi rigidi al suo interno, impilati uno sull’altro. Il design di questo modello è molto semplice, su un lato ospita una porta standard per il connettore Micro-USB 3.0, mentre la facciata anteriore presenta esclusivamente il logo del brand posto nell’angolo in basso, in evidente grigio metallizzato, e un piccolo Led che indica l’attività dell’unità.
Il materiale costruttivo dell’involucro è in metallo nero nelle parti superiori ed inferiori, mentre la parte centrale è in plastica resistente agli urti, antigraffio e antimacchia. Può essere trasportato facilmente in una borsa o in uno zaino.
Passiamo ora come al nostro solito ad analizzare le caratteristiche tecniche di questo modello:
Come abbiamo già detto, la caratteristica distintiva del Seagate Backup Plus Fast STDA4000200 è quella di ospitare due dischi rigidi interni (due unità Samsung da 2TB ciascuna, da 9,5 mm), combinati in un unico volume di capacità, grazie alla configurazione RAID 0, per offrire uno spazio di archiviazione totale pari a 4TB.
Questa tecnologia, tuttavia, non è in grado di abbattere del tutto il rischio di perdita dei dati, quindi nell’uso effettivo, è sempre meglio tenere un’ulteriore copia dei file al sicuro su un altro drive esterno.
Il Seagate Backup Plus Fast non si prevede inoltre, che il box possa essere aperto per la sostituzione dei dischi interni.
Il Seagate Backup Plus Fast è privo di cavi aggiuntivi per l’alimentazione poichè utilizza il connettore USB 3.0 sia per il trasferimento dei dati che per ottenere l’energia necessaria al suo funzionamento.
La presenza di un cavo USB 3.0 a Y permette di trarre energia da due porte USB di un computer contemporaneamente, utile quando si lavora con un vecchio computer fisso o portatile non in grado di fornire energia sufficiente all’unità.
Il Seagate Backup Plus Fast ha una velocità nella media, ed infatti assicura prestazioni di scrittura fino a 220 Mb/s. e di lettura di 230 Mb/s con USB 3.0, mentre con connettività 2.0 ci si aggira intorno ai 30 Mbps.
Silenzioso, non presenta particolari rumorosità o vibrazioni durante il suo funzionamento, ne tantomeno va incontro a surriscaldamento eccessivo, anche a pieno regime.
Il Dashboard preinstallato sull’unità è facile da utilizzare e svolge le principali funzioni di backup. Il PC Backup permette di effettuare una copia locale dei dati che può essere impostata manualmente o programmata in modo predefinito (da notare che questo tipo di backup del dashboard è presente solo per il sistema Windows).
La funzione Backup Mobile, invece, permette di eseguire il backup dei contenuti memorizzati sui dispositivi mobile grazie all’utilizzo dell’app gratuita di Seagate, disponibile sia per iOS che per Android.
Infine, la funzione Social il Seagate Backup Plus Fast permette di condividere i contenuti multimediali su tutti i siti di social network, quali Flickr, Facebook e Youtube e, viceversa, di spostare file multimediali da questi siti verso l’unità portatile per essere salvati ed archiviati.
Seagate Expansion Desktop
Il Seagate Expansion Desktop è un’unità compatta esterna di memorizzazione da scrivania per computer o console di gioco, realizzata da Seagate e venduta in modelli diversi in base alle capacità di memoria.
L’aggiunta di un disco esterno al computer è molto comoda per la creazione di backup completi di programmi, file di immagini, musica ed altro ancora, alleggerendo la memoria interna del disco rigido del Pc e contribuendo al miglioramento delle sue prestazioni. Il Seagate Expansion Desktop può arrivare a contenere fino a 5 TB di dati nella sua versione più capiente.
Il Seagate Expansion Desktop si presenta nella confezione insieme al cavo USB 2.0 oppure 3.0, a seconda dei modelli, e un semplice alimentatore. Dal momento che l’unità Seagate Expansion è dotata di un proprio alimentatore, è in grado di funzionare con qualsiasi porta USB disponibile, anche quella che si trova su un hub non alimentato. E poiché è compatibile con USB 2.0, funzionerà bene anche se il PC esistente non è dotato di USB 3.0 SuperSpeed.
Il disco Seagate Expansion è confezionato all’interno di un box dal design molto elegante, è disponibile solo nel colore nero, ed è caratterizzato da zigrinature su tinta poste su due lati (ove si può riconoscere il marchio di fabbrica).
Anche questo hard disk è dotato di piedini di sostegno per un più sicuro posizionamento sulla scrivania. Il materiale costruttivo è in plastica resistente agli urti e sembra sufficientemente traforata per consentire lo scambio di calore tra l’interno e l’esterno del box.
Questa caratteristica è molto importante, specialmente per i dischi di storage di tagli grossi come quelli disponibili con il Seagate Expansion Desktop.
Inoltre è indispensabile un buon livello di raffreddamento in virtù del fatto che i prodotti della serie Seagate Expansion Desktop sono progettati per rimanere acceso per ore o giorni consecutivi.
L’unità Seagate Extension 2.0 è prodotta in modelli da 500 Gb, 1 TB, 1,5 Tb, 2TB, 3TB di capacità di memoria, mentre la nuova versione, la Seagate Extension USB 3.0 si trova nella versione da 1 fino a 5 TB.
Il peso è intorno ad 1 Kg per tutti i modelli. Per l’installazione e l’avvio basta collegare l’alimentatore e il cavo USB senza che sia necessaria alcuna configurazione software, poichè avviene il riconoscimento automatico da parte del sistema operativo Windows.
Questo dispositivo esce di default con una formattazione di tipo NTFS che facilita la modalità Plug and Play, ma solo su sistemi Windows, mentre per un utilizzo con sistema operativo Mac Os necessita di essere formattato.
Un sistema di storage installato su un sistema operativo Windows comporta comunque una riduzione dello spazio reale disponibile dichiarato, ad esempio per quanto riguarda il taglio da 5 TB, una volta installato e configurato, si avrà una disponibilità massima di spazio di memorizzazione di 4,54 TB.
Inoltre, Per garantire efficienza nei consumi energetici nel Seagate Expansion sono presenti diverse funzioni di gestione incorporate.
Il trasferimento dei dati è molto veloce grazie alla connessione USB 3.0: La versione media da 3 TB ad esempio possiede una velocità di trasmissione dei dati di 625 Mb/s (USB 3.0).
La memoria cache è di 64 Mb ed è ragionevole per quanto riguarda dischi di taglio così grosso, in quanto, limitando il numero di accessi delle testine al disco, è in grado di memorizzare un quantitativo di dati maggiore durante il loro recupero da parte dell’utente ed aiuta a preservare l’unità stessa da possibile usura dovuta all’utilizzo.
La possibilità di salvare file e cartelle mediante selezione e trascinamento, grazie alla presenza di un supporto integrato, rende questo dispositivo di storage pratico e funzionale. E’ sufficiente collegare due cavi per installare Expansion Desktop, avendo così immediatamento accesso ai file digitali.
Il trasferimento dei dati avviene molto velocemente grazie alla connessione USB 3.0, per aggiungere, in maniera semplice, spazio alle capacità di memoria del computer.
La maggiore funzionalità di questo dispositivo sta nella rapidità di trasferimento dei file e nell’enorme spazio a disposizione (nel modello più avanzato fino a 5 TB). Risulta anche abbastanza compatto da appoggiare sulla scrivania ed è possibile utilizzarlo sia collegandolo con il computer che con console di gioco (ad esempio XBox e Playstation).
La carenza maggiore riguarda l’assenza di un software di backup incluso e la mancanza di funzionalità di protezione dei dati, anche se è comunque possibile utilizzare un software di crittografia di terze parti da installare tramite sistema operativo.
Utilizzando, invece, la funzione avvio programmi di Windows (come anche per gli altri sistemi operativi, Android compreso), si può abilitare in concomitanza con la pianificazione di attività, il backup automatico di un singolo file, una cartella o un’intera partizione.
Vista l’enorme quantità di spazio disponibile è sempre consigliabile, in fase di avvio, la creazione di ulteriori partizioni interne che possano facilitare la suddivisione dei dati da conservare.
Il consiglio finale è di ricordarsi di utilizzare un servizio di indicizzazione del sistema operativo per massimizzare la velocità di accesso ai contenuti di interesse.
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ZyXEL NSA325v2 NAS-Server
NSA-325 v2 prodotto da ZyXEL è un Server Nas per un utilizzo domestico, che permette di ospitare fino a due hard disk di 4TB ciascuno. Questa unità di storage è in grado di immagazzinare una grande mole di dati e condividerla con tutti gli apparati connessi alla rete di casa grazie alla tecnologia DLNA. Oltre ad includere numerose applicazioni multimediali, il software preinstallato consente di fare del NAS una vera e propria piattaforma Cloud completa.
All’interno della confezione sono inclusi lo ZyXEL NAS-Server NSA 325 v2, l’alimentatore, un cavo Ethernet, la guida rapida per l’installazione, un CD e il certificato di garanzia.
Abbastanza silenzioso, questo dispositivo è prodotto in plastica nera (delle dimensioni di 207x164x123 mm, con un peso di 1,257 g.), con una fascia di linee ondulate posta in basso e una cornice laterale metallizzata lucida che serve per evidenziare i pulsanti e gli indicatori.
Il design del ZyXEL NSA325v2 NAS-Server è abbastanza particolare: non è il tipico black box dei NAS Server tradizionali, ma è stato realizzato per risultare accattivante e specialmente adattabile in contesti casalinghi piuttosto che in un ufficio.
Gradevole, dunque, da posizionare in un ambiente domestico, accanto ad una smart Tv o altro dispositivo elettronico di casa.
Il pannello frontale, fissato alla cassa con due piccoli magneti, è rimovibile e sulla facciata anteriore sono ben visibili il tasto di accensione blu e 5 LED indicatori di funzionamento: del sistema, HDD1 (primo disco rigido), HDD2 (secondo disco rigido), USB, Copy/Sync (indica se l’NSA sta sincronizzando o copiando file da o verso altri dispositivi) e una porta USB 3.0.
L’unico appunto potrebbe riguardare la scomodità di dover connettere il cavo super speed USB 3.0 solo anteriormente: infatti, sul retro, si trovano altre due porte USB, ma questa volta del tipo 2.0.
Sempre sul retro troviamo: una porta Gigabit Ethernet, uno slot di sicurezza Kensingtone, un alloggiamento per la presa per l’alimentatore e la ventola. Subito sotto si nota l’apertura per accedere ai vassoi sopra cui si poggiano i due dischi, per facilitarne l’inserimento e la sostituzione.
La principale funzionalità del NSA 325v2 di ZyXEL è quella di poter sostituire o implementare un server per l’immagazzinamento di un gran numero di dati, ed è utilizzabile tramite un collegamento diretto alla rete, grazie alla connessione diretta ad un access point, a un router oppure ad uno switch di rete.
L’hardware si basa su una CPU da 1.6 GHz e 512 MB di memoria interna, che rendono questo dispositivo molto potente. Il modello v2 nasce per migliorare la precedente versione NSA 325, aggiungendo maggiore solidità e affidabilità nel tempo grazie ad un nuovo vassoio dell’unità che consente l’uso di hard disk SATA sia da 2,5” che da 3,5”.
Questo NAS-Server è un Dual Drive, nel senso che dispone di due slot per l’alloggiamento dei dischi rigidi, fino a raggiungere la capacità di memoria complessiva di 8TB. Sfrutta la tecnologia DLNA (Digital Living Network Alliance) in grado di comunicare con molteplici dispositivi multimediali tra cui Smart TV, console di gioco, smartphone, tablet, computer fissi, stampanti e qualsiasi altro dispositivo che utilizzi il protocollo TCP/IP.
La modalità File Transfert Protocol (FTP) permette, inoltre, un suo utilizzo in quanto Server esterno puro per tutti i dispositivi che, disponendo di un client, con opportuno login possono accedere ai contenuti degli hard disk in maniera personalizzata.
Per quanto riguarda il management di sistema, questo dispositivo consente due modalità RAID 0 e 1 e la modalità similare detta JBOD: il sistema di mirroring crea una esatta immagine dei dati contenuti su entrambi i dischi, atttaverso backup continui, per consentire, se necessario, il ripristino di eventuali dati persi e garantire la loro messa in sicurezza.
Per avere maggiori opzioni di garanzia per la protezione dei dati è comunque necessario un dispositivo di backup separato con hardware crittografato.
Il risparmio energetico è assicurato grazie al tempo di inattività programmato che fa scendere i consumi: in fase di standby, infatti lo spin di rotazione scende rispetto alla velocità massima di 7200 giri e il consumo di corrente cala da 27 W a soli 7W.
Il ZyXEL NSA325v2 NAS-Server si è rilevato tutto sommato un prodotto abbastanza completo, rimanendo decisamente tra i più economici sul mercato.
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Prezzi degli Hard Disk Esterni più Venduti Online
In conclusione, proponiamo un elenco degli hard disk esterni più venduti online con i relativi prezzi.
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